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SANITÀ

Giardini Naxos: grande successo per la terza edizione della Convention di FarmàPlus

Tra conferme e innovazioni, nel solco della tradizione e con uno sguardo proteso verso la costruzione di una “Sanità dal volto umano”. Questo, ma non solo, nella terza edizione della Convenzione di FarmàPlus, il “network” promosso da Sofad, Safar e FarvimaGroup a Giardini Naxos, aggregazione di farmacie indipendenti, nata in Sicilia ma presto capace di affermarsi in ambito nazionale, grazie alle circa 350 “bandierine” piazzate un po’ ovunque lungo la penisola. Una forza non indifferente che, trainata dall’entusiasmo e dalle competenze di Gaetano Cardiel, presidente di Sofad, Alessandro Bruschi, direttore generale, e Mirko De Falco, amministratore delegato di Farvima, è riuscita a richiamare nella “tre giorni” siciliana oltre 500 ospiti, tra i rappresentanti delle farmacie aderenti all’ormai collaudato network, personalità del mondo dell’industria, scienziati e, più in generale, soggetti che, in rapporto alla Farmacia, hanno ragioni per dispensare il loro sapere, quali docenti universitari, il presidente del Dipartimento di Scienze del farmaco e della salute, prof. Rosario Pignatello, e quanti, ciascuno per le proprie competenze, si sono confrontati sugli aspetti che possono servire al fine di favorire lo sviluppo di una solidarietà intelligente, esigenza che, per la verità, si avverte su vari fronti. Anche per questa ragione, il momento centrale della Convenzione è stato quello che ha coinciso con il dialogo tra mons. Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana, e Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma, moderato dal giornalista Salvo Fallica. “Costruire una sanità dal volto umano” il tema del confronto, introdotto così dal presidente Cardiel: “Noi di FarmàPlus pensiamo che, in un tempo di crescenti diseguaglianze e di degrado degli ecosistemi, “business is business”, dogma che Milton Friedman ha scolpito nel senso comune di una larghissima maggioranza di esseri umani, va sostituito con un paradigma antitetico e molto semplice, che definirei “business for good”: la creazione di valore umano, sanitario, sociale, ambientale non può più essere strumentale al saggio medio del profitto, deve velocemente diventare ragion d’essere dell’impresa”. E, guardando al futuro prossimo, mons. Raspanti si è espresso così: “Le farmacie di comunità potrebbero significare un salto in avanti del modo di vivere e di essere farmacisti per quanti lo sono ma anche per noi fruitori. Dovrebbe rendere tutto più umano e avvicinare la farmacia a quanti hanno bisogno di farmaci e di cure, creando una catena di persone attorno a loro per non lasciarli da soli”. Perentorio il presidente Cossolo, il quale ha osservato che: “Non esiste alternativa che dare al farmacista un ruolo socio-sanitario per potere utilizzare al meglio strumenti dell’intelligenza artificiale e ribadire il proprio ruolo professionale”. La Convenzione di Giardini Naxos è stata utile anche per presentare i risultati di uno studio clinico finanziato da Sofad, condotto da un’equipe di ricerca internazionale, sottoscrivendo un apposito protocollo d’intesa con l’assessorato alla Salute della Regione siciliana, all’epoca guidato dall’onorevole Razza, oggi europarlamentare, intervenuto assieme ad Andrea Manfrin, docente universitario e “visiting professor” alla Uclan University. “Mi ha fatto piacere essere qui – ha dichiarato l’on. Razza – perché si è parlato di un progetto del quale conosco e apprezzo il valore, nato quando ero assessore alla Salute del Governo Musumeci. Ho avuto anche la possibilità di ascoltare, come è giusto che avvenga per chi si confronta con una dimensione che non riguarda soltanto l’Italia o il Mezzogiorno, ma 27 Paesi impegnati a correre velocemente e a guardare al futuro”.

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SANITÀ

Sanità: l’Università di Palermo è titolare di un nuovo brevetto che riguarda un sistema centralizzato di condivisione dei dati radiologici

L’ Università di Palermo è titolare di un nuovo brevetto, di cui sono inventori Emanuele Grassedonio e Riccardo Raspante del Dipartimento Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata, che hanno sviluppato un sistema centralizzato che permette la condivisione sicura ed efficiente di dati radiologici (immagini e referti) tra strutture sanitarie diverse.

Si tratta di un brevetto industriale applicabile all’integrazione di tecnologie nel settore sanitario, con una durata di vent’anni dalla data di deposito, che garantisce l’interoperabilità tra i diversi sistemi universalmente utilizzati per l’esecuzione, la refertazione e l’archiviazione degli esami radiologici.

“Il nostro Ateneo, come titolare del brevetto, svolge un ruolo fondamentale in questo progetto di cui siamo particolarmente orgogliosi – commenta il Rettore Massimo Midiri – Utilizzando il nuovo processo si potrà dare un impatto positivo alla ricerca scientifica, facilitando studi retrospettivi su dati radiologici e migliorando la qualità dei trattamenti.

Sul fronte della didattica migliorerebbe la formazione degli studenti in ambito radiologico, sfruttando un training di refertazione su una coorte di pazienti molto più ampia rispetto a quella di una singola struttura sanitaria. Gli studenti potranno avere accesso ad un ambiente tecnologico avanzato per apprendere le competenze necessarie nel campo dell’informatica sanitaria e della radiologia. Questo sistema farebbe altresì da volano al miglioramento e all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale come machine learning”.

“Faccio i miei complimenti al professore Grassedonio e al dottore Raspante per il loro progetto. Nell’era della sanità digitale, il brevetto di un nuovo e sicuro sistema che permette la condivisione in tempo reale delle immagini radiologiche rappresenta un passo importante verso un’assistenza sanitaria più efficiente – dichiara la direttrice Generale del Policlinico Giaccone, Maria Grazia Furnari – Il sistema brevettato dai nostri radiologi consente una migliore personalizzazione delle cure, riducendo tempi di attesa e migliorando gli esiti clinici.

Inoltre, l’accesso immediato ai dati radiologici da parte di più strutture e professionisti diminuisce la necessità di ripetere esami, limitando le esposizioni a ulteriori radiazioni e, al contempo, contenendo i costi sanitari”.

“L’obiettivo del progetto è quello di migliorare l’efficienza e la sicurezza nella gestione e condivisione dei dati radiologici tra strutture e la sua implementazione ridurrebbe la duplicazione di esami, diminuendo i costi sanitari e migliorando la qualità delle cure” sottolineano Emanuele Grassedonio e Riccardo Raspante.

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CRONACA

Palermo, soccorritore del 118 aggredito e ricoverato in ospedale: la denuncia del direttore della centrale operativa

Ambulanza

Un soccorritore del 118 è stato aggredito questa mattina e colpito con una testata in via Leonardo da Vinci a Palermo.

L’operatore era stato inviato con un’ambulanza per soccorrere una coppia rimasta coinvolta in un incidente non grave.

Quando i sanitari sono giunti sul posto un uomo ha prima aggredito il soccorritore e poi lo ha colpito con una testata provocandogli una ferita che è stata medicata nel reparto di chirurgia plastica dell’ospedale Civico. Sono intervenuti gli agenti di polizia che stanno indagando. E’ stato necessario inviare una nuova ambulanza per soccorrere il sanitario ferito, mentre l’aggressore si è allontanato. “Il nostro soccorritore è stato colpito da un delinquete di strada.
    Basta siamo stanchi di subire queste aggressioni – dice Fabio Genco il direttore della centrale operativa del 118 della Sicilia Occidentale – questi episodi on sono più tollerabili. Il personale è arrivato in appena 10 minuti per soccorrere pazienti che non erano gravi. Il codice era verde e non erano in pericolo di vita. Ad ogni modo l’aggressione brutale non è giustificabile in nessun caso. Era già successo allo Zen qualche settimana fa.

Adesso di nuovo in un’altra zona di Palermo. Servono misure immediate. Non è possibile più attendere. Adesso Basta”.

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CRONACA

Catania, aggressioni all’ospedale Policlinico: la denuncia del direttore generale Gaetano Sirna

Il direttore generale del Policlinico di Catania, Gaetano Sirna, in qualità di rappresentante legale dell’azienda, ha denunciato alla Procura le persone che nelle scorse settimane hanno aggredito, verbalmente e fisicamente, personale sanitario in servizio al pronto soccorso dell’ospedale San Marco.

L’ultimo episodio risale alla sera del 16 ottobre scorso. Le denunce, spiegano dal Policlinico, “si inseriscono nella scia di provvedimenti che la direzione aziendale ha assunto a consolidamento della politica di ‘tolleranza zero’ adottata verso atti di violenza, fisica o verbale, nei confronti del personale sanitario”.

“Non possiamo più consentire – afferma Sirna – che i nostri operatori sanitari vengano insultati e malmenati nelle nostre strutture mentre svolgono il proprio lavoro e applicheremo tutte le misure necessarie a loro tutela.

Dai dati raccolti dal gruppo di lavoro sulle aggressioni che abbiamo costituito quasi due anni fa, ma anche dalle cronache, abbiamo purtroppo constatato che il fenomeno è in costante crescita e bisogna porvi fine.

Pertanto, denunceremo ogni atto compiuto ai danni del personale, cercando di ottenere giustizia come è accaduto nello scorso mese di marzo, con la condanna di un uomo che aveva usato violenza e minacce contro due professionisti. Nel frattempo – annuncia Sirna – stiamo già definendo ulteriori iniziative di prevenzione e protezione tra le quali altre giornate formative, in aggiunta a quelle già realizzate durante l’anno, affinché i sanitari siano preparati al massimo a gestire le situazioni più critiche”.

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