ECONOMIA
Interventi a Stromboli dopo l’alluvione. Schifani: «Impegnati per riportare la normalità»
«Manteniamo l’impegno che avevamo preso per riportare a una situazione di normalità le zone più colpite dagli eventi alluvionali di ottobre. Siamo voluti intervenire con immediatezza anche a Stromboli e Ginostra per eliminare le situazioni di maggiore pericolo e restituire serenità ai cittadini. Quindi, non posso che constatare con favore che i lavori sono andati avanti anche oggi e nella giornata di ieri, festa del primo novembre». Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo sull’avvio degli interventi urgenti nell’isola di Stromboli e nella frazione di Ginostra, disposti dalla giunta con la dichiarazione dello stato di emergenza regionale.
A Ginostra si sta intervenendo per risistemare e rimettere in funzione l’antico porto Pertuso. Successivamente, si interverrà sui sentieri. I lavori sono stati affidati alla ditta Fra.E.Ma Srl e l’importo ammonta a circa 150 mila euro. Gli interventi in corso a Stromboli stanno già riguardando le strade interne e sono stati affidati alla ditta Scaffidi per un importo di 77 mila euro. La conclusione dei lavori, affidati dal Genio civile di Messina, è prevista entro la fine del mese.
Sono complessivamente cinque gli interventi che erano stati disposti dalla giunta con la dichiarazione dello stato di emergenza regionale e per i quali sono stati stanziati 2,8 milioni di euro. Oltre a Stromboli e Ginostra, anche alla foce del fiume Salso, a Licata, nell’Agrigentino; sul fiume Dittaino e a Enna. Il coordinamento è stato affidato, in qualità di Commissario straordinario per l’emergenza, al dirigente generale del dipartimento Tecnico dell’assessorato regionale delle Infrastrutture, Duilio Alongi.
ECONOMIA
Indagine Coldiretti: tartufi e castagne spingono 7 italiani su 10 a recarsi alle sagre stagionali
Dai tartufi alle castagne fino ai funghi, le specialità autunnali spingono il turismo delle sagre con circa sette italiani su dieci che al termine della stagione avranno visitato almeno una delle centinaia di fiere enogastronomiche diffuse lungo lo stivale.
Ad affermarlo è un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione del ponte di Ognissanti e del 2 Novembre, dove proprio le varie feste dedicate all’enogastronomia rappresentano uno dei principali elementi di richiamo per gite e vacanze.
Il prodotto più gettonato è senza dubbio il tartufo, la cui stagione è entrata nel vivo con quotazioni che, a seconda della pezzatura e del luogo – rileva Coldiretti -, vanno dai 2500 ai 4500 euro al chilo per quello bianco, dovuti a un avvio della produzione più lento del previsto, soprattutto al Nord. La filiera del tartufo coinvolge in Italia una rete nazionale composta da circa 73.600 detentori e praticanti, chiamati tartufai. La “Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è stata peraltro riconosciuta nel 2021 – ricorda Coldiretti – come patrimonio culturale immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco. Un passo importante per difendere una tradizione determinante per molte aree rurali montane e svantaggiate anche dal punto di vista turistico e gastronomico.
Molto popolari anche le sagre dedicate alle castagne, favorite anche dalla grande ricchezza in fatto di biodiversità assicurata dalle produzioni tricolori, con ben sedici prodotti a denominazione di origine che hanno ottenuto il riconoscimento europeo. E spopolano anche quelle dei funghi, anche se quest’anno la produzione dei prelibati porcini è legata ancora di più ai capricci del meteo.
Le mostre, sagre e feste che si moltiplicano lungo la Penisola costituiscono anche una ottima occasione – continua Coldiretti – per acquistare le specialità autunnali ai prezzi più convenienti ma anche per difendersi dal rischio dell’inganno con la vendita di importazioni low cost spacciate per italiane
Secondo Coldiretti/Ixe’ tra chi frequenta le sagre il 53% non spende più di dieci euro a persona e il 34% tra i 10 ed i 30 euro per persona, il 5% dei frequentatori non spende niente, un 4% va ma acquista altro e un 4% che non sa quanto spenderà.
Occhio però alla qualità degli appuntamenti. Coldiretti invita a tenere in considerazione la congruità del “cibo festeggiato” con la realtà produttiva del territorio guardando alla stagionalità dei prodotti offerti, le garanzie offerte dalla partecipazione delle Istituzioni, dai Comuni alle Parrocchie fino alle organizzazioni di rappresentanza, il coinvolgimento nell’iniziativa di operatori economici locali dai ristoratori agli agricoltori con Campagna Amica
ECONOMIA
Sicilia, spesa Fondi Ue, Schifani: “Obiettivo raggiunto, certificati 3,3 miliardi di euro”
“La Regione Siciliana ha superato l’obiettivo di spesa fissato dall’Ue al 31 ottobre per il Fesr 2014-2020. Abbiamo certificato oltre 3,3 miliardi di euro e per la chiusura finale del Programma, prevista per luglio, sono già disponibili ulteriori 300 milioni di euro di spese sostenute, che ci permetteranno di registrare un risultato superiore ai fondi stanziati. Una risposta netta a tutti coloro che fino a pochi mesi fa attaccavano il mio governo, mettendo in discussione il raggiungimento del risultato”.
Lo annuncia soddisfatto il presidente della Regione Renato Schifani, che evidenzia il ruolo cruciale della riprogrammazione delle risorse approvata dal governo regionale nell’ottobre dell’anno scorso.
“Questo traguardo – aggiunge Schifani – è il frutto di una gestione attenta e di una riprogrammazione strategica dei fondi, realizzata insieme alla Commissione europea e con il forte impegno dei nostri dipartimenti regionali. Ringrazio tutto il personale coinvolto e i beneficiari del Programma per il risultato raggiunto”.
Per quanto riguarda il nuovo ciclo, il Fesr 2021-2027 è già partito con 17 procedure (per 1,2 miliardi di euro), alle quali se ne aggiungeranno altre 33 entro fine anno.
“Questo significa – sottolinea Schifani – che quasi metà delle risorse disponibili, circa 2,2 miliardi di euro, saranno presto operative, con l’obiettivo di sostenere imprese e comunità locali in Sicilia, rispondendo concretamente ai bisogni del territorio”.
CULTURA
Scuola in Sicilia, 5 milioni per la didattica immersiva: al via la presentazione dei progetti
Potenziare il sistema educativo attraverso lo sviluppo e la sperimentazione della didattica immersiva. È l’obiettivo della Regione Siciliana, che ha stanziato 5 milioni di euro del suo bilancio per finanziare le iniziative intraprese dagli istituti scolastici di primo ciclo, ossia istituti comprensivi, direzioni didattiche e scuole medie, con sede nell’Isola e che abbiano sedi con locali idonei a installare aule e ambienti didattici di tipo immersivo, dove sperimentare la realtà aumentata e la realtà virtuale.
«L’Agenda Onu 2030 e le raccomandazione della Ue prevedono l’incremento delle competenze scientifiche e tecnico-professionali – spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano – Il dipartimento regionale dell’Istruzione, dell’università e del diritto allo studio, nella piena consapevolezza che la didattica delle Stem non faccia riferimento solo all’insieme delle materie scientifiche, ma ad una nuova filosofia educativa che si serve del metodo scientifico per fornire soluzioni ai problemi di una realtà sempre più complessa e in costante mutamento, intende promuovere un’azione sinergica di sviluppo e potenziamento di ambienti di apprendimento innovativi, che sappiano essere coinvolgenti, esperienziali e interattivi. Attraverso lo sviluppo delle tecnologie immersive, come la realtà virtuale e quella aumentata, è possibile favorire l’acquisizione di capacità trasversali».
La circolare dell’assessore Turano, rivolta alle scuole di primo ciclo e consultabile al seguente link sul portale della Regione prevede che gli istituti interessati possano presentare una sola proposta progettuale, finanziabile con un massimo di 55 mila euro, di cui 50 mila destinati all’acquisto di attrezzature per la realizzazione delle aule immersive e 5 mila per le spese di personale da impiegare in orari extracurriculari. Gli istituti potranno presentare la domanda a partire da oggi ed entro le 10 del 20 novembre prossimo, inviando una pec all’indirizzo dipartimento.istruzione@
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