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ECONOMIA

Terme di Acireale: sopralluogo tecnico della Regione con FederTerme e Cassa Depositi e Prestiti

Procede il percorso tecnico e amministrativo che punta alla riqualificazione e al rilancio del termalismo siciliano.

Ieri la Regione Siciliana, con la senatrice Simona Vicari, consulente in materia del presidente Schifani e i dirigenti e i funzionari dei dipartimenti coinvolti; i rappresentanti di Federterme e di Cassa Depositi e Prestiti hanno effettuato un sopralluogo nel complesso termale di Acireale. Ad accompagnarli il sindaco Roberto Barbagallo e i commissari liquidatori di “Terme di Acireale spa” Francesco Petralia e Nino Oliva.

“Abbiamo constatato insieme la situazione reale del complesso e al termine del sopralluogo a Palazzo di Città si è svolto un tavolo tecnico di confronto sullo stato degli immobili, sulla verifica dei luoghi e sulle possibili soluzioni ai fini della redazione del bando per la ristrutturazione e la gestione del sito termale, -riepiloga il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo-. Ancora una volta ho potuto constatare la volontà di questo Governo regionale diretta alla riapertura dei complessi termali di Acireale e Sciacca. Il percorso avviato con l’importante stanziamento di somme a valere sul FSC continua secondo il cronoprogramma definito dai tecnici del Governo Schifani. Ritengo importantissimo il coinvolgimento ed il confronto con i sindaci dei territori direttamente coinvolti”.

“Prosegue il percorso che porterà ai lavori di ristrutturazione del complesso termale. I 50 milioni stanziati dalla Regione serviranno a rilanciare un settore decisivo per l’economia del territorio. Ringrazio il presidente della Regione e l’assessore Tamajo per la sensibilità e la concretezza dimostrate in questi mesi”, commenta il deputato regionale acese Nicola D’Agostino.

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ECONOMIA

Report Assovini Sicilia: nel 2023 prodotte complessivamente 47.6 milioni di bottiglie

Sono 47,6 milioni le bottiglie prodotte nel 2023 dalle cantine associate ad Assovini Sicilia prese in esame dal report 2024 (80 su 101) “Cultivating the future.

La Sicilia del vino si racconta”, presentato oggi a Roma e commissionato dall’associazione all’università di Messina.
Degli oltre 11.022 gli ettari coltivati dalle 80 imprese che hanno risposto al sondaggio, di queste il 31.2 % in biologico (3.434)Per l’83% delle aziende la produzione riguarda vini Doc, il 18% Docg e il 74% Igt.
Oltre ai vini bianchi (85.2%), rossi (83.3%) e rosati (74.1%) che dominano la produzione delle imprese Assovini e che esprimono le aromaticità tipiche dell’isola, emerge una significativa produzione di vini spumanti (55.6%), così come considerevole è la percentuale di imprese (53.7%) che producono vini dessert, sia dolci naturali che vini da meditazione, che vantano una lunga tradizione nell’isola.


Sono oltre 11.022 gli ettari coltivati dalle 80 imprese che hanno risposto al sondaggio, di queste il 31.2 % in biologico (3.434). In questo mosaico di vigne, sono i vitigni autoctoni a farla da padrone: Nero d’Avola e Grillo sono i più rappresentativi delle imprese Assovini Sicilia: il 74.1% produce, infatti, uve Nero d’Avola, indicando il suo ruolo centrale nell’enologia siciliana; seguono poi il Grillo, prodotto dal 70.4% delle imprese. Il Catarratto, con un significativo 57.4%, resta inoltre uno dei pilastri della viticoltura siciliana, unitamente all’Insolia e al Nerello Mascalese, prodotto dal 42.6% e dal 40.7% delle imprese. In totale, sono 13 i vitigni più rappresentativi: oltre quelli menzionati, troviamo il Carricante (38.9%), il Moscato bianco (33.3%), il Frappato (31.5%), lo Zibibbo (26.3%), il Perricone (27.8%), il Nerello Cappuccio (22.2%), il Grecanico (18.5%) e la Malvasia di Lipari (9.3%). 
Tra le varietà internazionali spiccano, invece, il Syrah (64.8%) per le uve a bacca nera e lo Chardonnay (44%) per le uve a bacca bianca.

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ECONOMIA

Studio UniMe per Assovini Sicilia: le aziende vitivinicole regionali puntano su enoturismo e innovazione

Le aziende vitivinicole della galassia Assovini Sicilia puntano su enoturismo, sostenibilità, innovazione, ricerca e sperimentazione.

Ma soprattutto tracciano la rotta per il futuro attraverso il ruolo strategico nella gestione dell’impresa svolto dalle nuove generazioni.
Il profilo emerge nel report 2024 “Cultivating the future.

La Sicilia del vino si racconta”, presentato a Palazzo Grazioli, a Roma, e commissionato dall’associazione vitivinicola alle docenti Tindara Abbate e Alessandra Costa del dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Messina. Un sondaggio che ha coinvolto 80 aziende su 101 associate su aree tematiche come l’export, la produzione, la trasformazione digitale, la transizione generazionale e biodiversità.
Nello studio Assovini Sicilia risulta essere un’associazione dinamica e contemporanea, capace di rinnovarsi e adattarsi nel tempo. 
 Fondata nel 1998 da Giacomo Rallo, Diego Planeta e Lucio Tasca, Assovini Sicilia ha celebrato quest’anno venticinque anni dalla fondazione. L’impegno di Assovini per l’enoturismo rappresenta una delle espressioni più autentiche dell’unione tra passione per il vino e la scoperta del territorio come evidenziato da quel 84.8% delle imprese che ha già implementato servizi enoturistici.
”Con Assovini Sicilia inizia il rinascimento del vino siciliano, inteso come una nuova era che ha unito la qualità del vino prodotto dalle aziende alla capacità delle stesse nel veicolare la storia, la cultura siciliana attraverso il vino – dice Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia – Dopo 25 anni, Assovini ha vinto la sua sfida: la Sicilia del vino è contemporanea, dinamica, moderna, capace di raccontare e raccontarsi attraverso il vino come parte di un progetto corale dove le singole storie si intrecciano e compongono uno straordinario mosaico di territori”.
Il cuore green dell’isola è rappresentato da un significativo 65% delle imprese che ha investito nell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili; il 56.5 % delle imprese ha già acquisito delle certificazioni di sostenibilità e il 76.1% delle imprese che hanno risposto al sondaggio ha ottenuto già una certificazione biologica.

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ECONOMIA

Sicilia, Pil in crescita: l’assessore regionale Dagnino annuncia l’istituzione della SuperZes

L’ anno prossimo il Pil della Sicilia potrebbe superare la barriera dei 90 miliardi di euro.

E’ la previsione contenuta della Nota di aggiornamento al Defr 2025-27, approvata dal governo Schifani e all’esame, oggi, delle commissioni parlamentari di merito e della Bilancio.

In base alle stime del servizio statistica della Regione, a fine di quest’anno il Pil si attesterebbe su 89,351 miliardi, mentre per il 2025 si prevede un incremento di oltre 800 milioni di euro che porterebbe a un consolidato paro a 90,154 miliardi.

Nella sua relazione alla NaDefr, l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino, annuncia “per gli anni successivi” interventi “focalizzati sull’istituzione di Zone d’impresa a burocrazia semplificata munite di speciali presidi di legalità (Super Zes), sull’attrazione degli investimenti esteri, sulla promozione del merito nel settore pubblico, su inediti interventi per l’attrazione alla finanza regionale delle entrate tributarie legate al territorio siciliano, su iniziative volte a esercitare le prerogative regionali in materia fiscale, sulla più ampia diffusione dell’innovazione digitale nell’amministrazione al fine di semplificare la vita dei cittadini”.

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