SANITÀ
Catania: numerose iniziative in programma all’ASP in occasione della Giornata della Trasparenza
La Giornata della Trasparenza si conferma come un momento per rinnovare il patto di fiducia con la comunità, offrendo ai cittadini strumenti per comprendere e apprezzare i servizi pubblici. Il focus di quest’anno si concentra sul Pnrr.
CATANIA – In occasione della Giornata della Trasparenza 2024, l’Asp di Catania organizza, per lunedì 11 e martedì 12 novembre, presso la Sala Convegni del Presidio Ospedaliero “Santa Marta e Santa Venera” di Acireale, una due giorni di studio sul tema “Promuovere la trasparenza e l’integrità nella gestione dei progetti Pnrr”.
L’appuntamento formativo si aprirà, lunedì 11 novembre, a partire dalle ore 8.45, con i saluti del direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio,del direttore sanitario, Giuseppe Angelo Reina, e del direttore amministrativo, Tamara Civello.
Introdurrà, successivamente, i lavori Giorgio Battaglia, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Asp di Catania e referente aziendale Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Obiettivo dell’appuntamento formativo è di approfondire le misure per garantire la governance, la trasparenza e la prevenzione della corruzione nei progetti finanziati con i fondi del Pnrr.
Su questi argomenti, in programma gli interventi di: Consuelo Del Balzo, consigliere Anac; Sara Girardi, direttore amministrativo dell’Apss di Trento; Elisa D’Alterio, ordinario di Diritto Amministrativo presso l’Università di Catania; tenente colonnello Emilia Altomonte, comandante del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catania; Alberto Pirni, associato di Etica pubblica presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; Lorenzo Segato, direttore di RE-ACT; Pina Morina, direttore dell’UOC Servizio Legale dell’Asp di Catania e responsabile aziendale della prevenzione della corruzione e della trasparenza.
L’incontro sarà moderato da Nicola Capello, direttore operativo RE-ACT.
L’attività è organizzata dall’UOC Coordinamento Staff, diretta da Daniela Castronovo, attraverso l’UOS Formazione permanente, dirigente Giuseppe Castro. Il Comitato scientifico dell’evento è composto da Pina Morina e da Giuseppe Bongiovanni, collaboratore professionale avvocato presso l’UOC Servizio Legale.
La Giornata della Trasparenza si conferma come un momento per rinnovare il patto di fiducia con la comunità, offrendo ai cittadini strumenti per comprendere e apprezzare i servizi pubblici. Come anticipato il focus di quest’anno si concentra sul Pnrr. Grazie a ingenti fondi europei il Piano di ripresa e resilienza è il motore della trasformazione e della modernizzazione dei Servizi sanitari.
Sono numerosi i progetti avviati dall’Asp di Catania, legati al DM 77, grazie ai quali si stanno riorganizzando i Servizi sanitari regionali: dalle COT (Centrali Operative Territoriali), alle CdC (Case della Comunità) e agli OdC (Ospedali di Comunità) che disegneranno la nuova rete dell’assistenza sanitaria, sempre più vicina ai cittadini e facilmente accessibile; ma anche i progetti di innovazione tecnologica, come la telemedicina e la tele-assistenza, sempre più al centro del nuovo modello di assistenza territoriale di prossimità.
SANITÀ
Bollettino RespiVirNet: in Italia un milione e mezzo di persone a letto con l’influenza
Sono stati 373mila i casi di sindrome simil influenzale nell’ultima settimana, dal 4 al 10 novembre. Dall’inizio della sorveglianza, il 14 ottobre, i casi potrebbero avere gia’ raggiunto e superato ad oggi il milione e mezzo.
Fino al 10 novembre infatti se ne erano contati 1.365.000.
Emerge dal primo bollettino epidemiologico della sorveglianza RespiVirNet, pubblicato dall’Istituto superiore di Sanità. Nella 45/ma settimana del 2024 l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è in lieve aumento rispetto alla settimana precedente ed è pari a 6,3 casi per mille assistiti (era 5,2) sovrapponibile a quella osservata nella scorsa stagione (6,4 nella 45/ma settimana del 2023). Nei bambini sotto i 5 anni di età l’incidenza è pari a 13,8 casi per mille assistiti (11,0 nella settimana precedente).
In tutte le Regioni e province autonome il livello dell’incidenza è sotto o leggermente sopra la soglia basale. La P.A. di Bolzano, la Basilicata e la Calabria non hanno ancora attivato la sorveglianza RespiVirNet.
SANITÀ
Allarme Cnel: in Italia pochi medici generici rispetto a quelli in servizio negli altri Paesi Ue
In Italia la dotazione di medici di medicina generale è di 68,1 per 100.000 abitanti, rispetto al 72,8 della Germania, il 94,4 della Spagna e il 96,6 della Francia.
È quanto evidenzia il Cnel nella Relazione annuale sui servizi della PA, presentata lo scorso 14 ottobre. Anche la presenza di infermieri è particolarmente bassa in Italia rispetto al contesto europeo: 621,3 ogni 100.000 abitanti, a fronte di 633,9 in Spagna, 858,1 in Francia e 1.203,2 in Germania Negli ultimi 10 anni – scrive il Cnel in una sintesi – il numero di medici generici è diminuito di oltre 6 mila unità, scendendo al di sotto dei 40 mila nel 2022, dato previsto in ulteriore peggioramento nei prossimi anni per via dei pensionamenti.
Va considerato, infatti, che il 77% dei medici generici è over 54enne. La loro carenza riguarda soprattutto il Nord, con 59,9 per 100.000 abitanti, a fronte di 63,9 al Centro e 72 nel Mezzogiorno. Il numero di assistiti è quindi fortemente aumentato: da 1.156 nel 2012 a 1.301 nel 2022. La percentuale di medici di medicina generale con più di 1.500 assistiti (limite superiore fissato dalla normativa vigente) è passato dal 27,3% al 47,7%, con una forbice amplissima, tra il 71% della Lombardia e il 22,4% della Sicilia.
La relazione considera anche l’insieme del personale medico (generico e specialistico): in questo caso si arriva in Italia a 423,4 ogni 100.000 abitanti, collocando il nostro Paese al quattordicesimo posto nell’Unione europea. Il dato generale indica che la dotazione di medici risulta più elevata rispetto alla Francia (318,3), ma ancora una volta più bassa rispetto a Germania (453) e Spagna (448,7). La presenza risulta maggiore al Centro (477,5) e più bassa nel Nord-Ovest (398,1).
SANITÀ
Studio sui giovani: se isolati si sentono in pericolo e l’uso dello smartphone non li aiuta
Gli adolescenti vanno in allarme quando stanno qualche ora da soli e l’interazione online non sembra migliorare la cosa. Lo rivela uno studio pubblicato sul Royal Society Open Science e condotto presso l’Università di Cambridge.
Nell’esperimento 40 giovani tra i 16 e i 19 anni sono stati sottoposti a test prima e dopo alcune ore di isolamento, sia con e sia senza i loro smartphone.
In molti paesi è stata dichiarata un’epidemia di solitudine, per questo i ricercatori hanno voluto ‘indurre’ la solitudine negli adolescenti per studiarne gli effetti attraverso una serie di test.
Gli scienziati hanno scoperto che periodi di isolamento, inclusi quelli in cui i partecipanti potevano usare i telefoni, portavano a una maggiore risposta di allerta come se i giovani percepissero la presenza di un pericolo. Gli autori dello studio suggeriscono che l’isolamento e la solitudine possano causare uno stato mentale di eccessiva “vigilanza”, insomma possono metterci in allerta come se vi fosse una minaccia imminente, e che questo stato non è prevenuto nemmeno in presenza di connessioni virtuali, con potenziali effetti negativi sulla salute mentale degli adolescenti nel tempo.
Secondo i ricercatori, l’isolamento sociale potrebbe contribuire all’aumento dei disturbi d’ansia tra i giovani, caratterizzati da risposte di paura persistenti e amplificate.
Precedenti studi sugli animali avevano mostrato che l’isolamento provoca comportamenti ansiosi e risposte alla minaccia, ma si pensa che questo sia il primo studio a dimostrare effetti simili in esperimenti con esseri umani.
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