ECONOMIA
Catania, Confindustria e Centro per l’Impiego: nuove misure per orientamento, riqualificazione e collaborazione con le imprese
Potenziare i servizi di orientamento al lavoro, supportare la riqualificazione professionale dei lavoratori e rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato per rispondere meglio alle esigenze del mercato del lavoro. Questi i principali obiettivi del protocollo illustrato oggi a Catania presso la sede di Confindustria tra il Centro per l’impiego etneo e l’associazione degli industriali di Catania. L’accordo stabilisce una serie di misure coordinate per migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e per sviluppare percorsi formativi in linea con le competenze richieste dal mercato.
Tra le principali azioni previste, Confindustria si impegna a raccogliere i fabbisogni professionali delle aziende associate e a trasmetterli al Centro per l’impiego, che li diffonderà attraverso canali istituzionali per facilitare l’incontro tra domanda e offerta.
Da parte sua, il Centro per l’impiego supporterà le aziende nell’attivazione di tirocini extracurriculari e nella gestione delle pratiche burocratiche, riducendone i tempi. Le parti collaboreranno per organizzare convegni e seminari informativi su tematiche di interesse comune, con particolare attenzione alla normativa giuslavoristica e alla formazione.
Un’ulteriore azione riguarda il sostegno all’autoimprenditorialità, attraverso percorsi dedicati a chi intende avviare nuove attività produttive. Confindustria si pone anche come facilitatore per le aziende nella gestione delle istanze relative al collocamento obbligatorio.
Infine, è previsto uno scambio continuo di dati e informazioni per approfondire la conoscenza del mercato del lavoro locale e migliorare le strategie di intervento. L’obiettivo comune è rendere il mercato del lavoro più dinamico, inclusivo e funzionale alle esigenze del territorio.
“Ridurre il divario tra domanda e offerta di lavoro, sostenere l’autoimprenditorialità, agevolare l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e promuovere strumenti innovativi come i tirocini e il contratto di apprendistato sono alcune delle sfide che affrontiamo insieme – ha spiegato Marco Causarano, vicepresidente di Confindustria Catania-. L’incontro di oggi rappresenta un passo concreto verso un dialogo più stretto tra istituzioni e imprese, con l’obiettivo comune di migliorare l’occupazione e favorire lo sviluppo della nostra economia”.
“I Centri per l’impiego vogliono essere protagonisti dello sviluppo del territorio, diventando un fattore di crescita e sostenendo l’inserimento lavorativo attraverso una stretta collaborazione con il tessuto imprenditoriale – ha affermato Sebastiano Mario Guarrera, dirigente del Servizio IX del Centro per l’impiego di Catania -. Siamo ‘alleati delle imprese’, offrendo servizi qualificati e cercando di accorciare le distanze tra domanda e offerta di lavoro. Vogliamo sburocratizzare i processi e costruire un rapporto di maggiore fiducia con i cittadini rispetto al passato, promuovendo uno spirito di collaborazione reciproca tra tutte le parti coinvolte”.
Monica Luca, presidente del Comitato imprenditoria femminile di Confindustria Catania, ha aggiunto: “Sarà un impegno costante, mio e delle imprese associate, non solo promuovere iniziative e azioni volte a sostenere l’autoimprenditorialità, ma anche lavorare attivamente per creare un contesto che valorizzi i talenti, incoraggi la crescita e offra opportunità concrete a chi è in cerca di occupazione. Intendiamo rafforzare i rapporti di collaborazione con istituzioni e stakeholder, dando priorità a progetti come i tirocini formativi, gli stage e percorsi di inserimento che possano fungere da trampolino per un futuro lavorativo stabile”.
Ad illustrare nel dettaglio i servizi dedicati alle imprese sono stati: Emanuela Perrone, funzionario direttivo per il servizio di supporto all’Autoimpiego e autoimpresa; Claudia Ensabella, funzionario direttivo del servizio tirocini extracurriculari; Filippo Dibilio, istruttore direttivo per l’Apprendistato; Carla Callari, istruttore direttivo del servizio IDO (incontro domanda e offerta di lavoro); Silvana Carta, funzionario direttivo del servizio di Collocamento mirato (L. 68/99) per le persone con disabilità.
ECONOMIA
Confcommercio Sicilia: presentate in Commissione ARS le proprie proposte per lo sviluppo del terziario di mercato nell’Isola
Audizione di Confcommercio Sicilia in commissione Bilancio all’Ars in vista della definizione del Ddl bilancio. E’ stato il presidente regionale Gianluca Manenti a illustrare ai deputati commissari, presente l’assessore alle Attività produttive, Alessandro Dagnino, quali sono le linee guida su cui, dal punto di vista del corpo intermedio, che in Sicilia raggruppa le imprese del terziario di mercato, occorrerebbe puntare.
“Nonostante alcuni segnali di ripresa, con un incremento nel settore dei servizi e un miglioramento occupazionale – ha spiegato il presidente Manenti alla commissione – la Sicilia resta frenata da consumi stagnanti e da un potere d’acquisto fragile. In risposta, Confcommercio Sicilia propone un piano articolato, che integra sostegni immediati e soluzioni innovative per stimolare una crescita sostenibile e inclusiva. Un elemento chiave di innovazione è l’istituzione dei Distretti del commercio, concepiti come hub collaborativi tra enti pubblici, imprese, associazioni di categoria e cittadini. Altra proposta innovativa è il concetto di Sense of Italy e Sense of Sicily, che estende il tradizionale Made in Italy per promuovere non solo i prodotti, ma anche il patrimonio culturale e identitario specifico della Sicilia”. E, ancora, in ambito fiscale e tecnologico, Confcommercio Sicilia ha proposto agevolazioni per le imprese che investono in digitalizzazione e sostenibilità, inclusi contributi a fondo perduto per l’adozione di tecnologie innovative e per il miglioramento dell’efficienza energetica. “Infine – ancora Manenti – abbiamo proposto la creazione di alleanze locali attraverso il partenariato pubblico-privato, come i Patti di collaborazione e progetti di placemaking nei quartieri. Questi strumenti innovativi puntano alla co-creazione di politiche e progetti che rispondano ai bisogni locali, trasformando le città in “laboratori del cambiamento”, dove le imprese possono svolgere un ruolo attivo nella rigenerazione urbana. Abbiamo cercato in sintesi, di proporre una visione innovativa e multifattoriale, che punta non solo a risolvere le criticità attuali, ma a costruire un modello di sviluppo sostenibile e resiliente, radicato nelle peculiarità del territorio e orientato al futuro”.
ECONOMIA
Approvato Rendiconto 2023, Schifani: «Ripianato disavanzo per 3,1 miliardi, un risultato storico»
Via libera del governo regionale al Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2023. Il documento contabile, presentato in conferenza stampa a Palazzo d’Orléans dal presidente della Regione, Renato Schifani, dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino e dal ragioniere generale Ignazio Tozzo, certifica una riduzione delle passività per oltre 3,1 miliardi di euro, a fronte dei 435 milioni previsti, superando così di gran lunga quanto inserito nel bilancio di previsione.
Il documento finanziario fotografa anche una crescita degli investimenti del 44%, con più di 2,6 miliardi di euro erogati. Numeri più che positivi dovuti, in particolare, alle maggiori entrate, pari a 1,7 miliardi, registrate in Sicilia grazie alla crescita economica, all’aumento del cofinanziamento statale sulla spesa sanitaria (200 milioni in più nel 2022 e 300 milioni nel 2023), e ai risparmi di circa 1,2 miliardi dovuti al contenimento della spesa delle società partecipate e degli enti controllati, ai risparmi sulle locazioni passive, sul funzionamento degli uffici, sulle spese per l’energia elettrica per circa 200 milioni, e alla rinegoziazione di 2,1 miliardi di mutui del Mef con Cassa depositi e prestiti.
«Si tratta di un record senza precedenti – commenta il presidente della Regione, Renato Schifani – che ci pone a un passo dal conseguimento di un risultato storico: il risanamento dei conti della Regione. Grazie alla crescita e alle prudenziali politiche di bilancio volute dal mio governo, e di questo va dato merito al precedente assessore all’Economia Marco Falcone, abbiamo ripianato il disavanzo, riducendo di più di 3 miliardi le passività. Al contempo, con il via libera sblocchiamo le risorse per la firma del rinnovo contrattuale dei regionali, che confidiamo avvenga nei prossimi giorni. Un altro impegno che abbiamo mantenuto».
«Con un disavanzo finale di 897 milioni di euro – aggiunge l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Dagnino – siamo ormai vicini alla realizzazione di un ulteriore obiettivo estremamente ambizioso: passare dal deficit al surplus. Si apre un nuovo capitolo nella storia della Regione che consentirà la realizzazione di forti investimenti per lo sviluppo della nostra terra. Ringrazio gli uffici del mio assessorato per avere lavorato alacremente e in particolare i due dirigenti generali, Ignazio Tozzo e Silvio Cuffaro, che hanno permesso la realizzazione dei risultati che oggi vengono sanciti nel documento finanziario. Continueremo su questo percorso per rendere stabile e migliorare ulteriormente il risultato, coniugando rigore e sviluppo, e siamo fiduciosi che il risultato raggiunto potrà contribuire alla più celere definizione del contenzioso con la Corte dei conti, che costituisce una priorità del governo».
Il Rendiconto generale sancisce anche un forte incremento della liquidità, con il fondo cassa che raddoppia in due anni da 4 miliardi a un totale di quasi 8 miliardi di euro. Alla riduzione del disavanzo hanno contribuito sia le maggiori entrate, derivanti dall’aumento del Pil oltre le stime, sia le politiche di bilancio di contenimento della spesa e di amministrazione delle passività. Il disavanzo da ripianare è stato pertanto ridotto da 7,3 miliardi del 2018 agli attuali 897 milioni di euro. Dopo l’approvazione in giunta avvenuta oggi, il Rendiconto generale sarà trasmesso adesso alla Corte dei conti per ottenere la parificazione.
ECONOMIA
Italia, export di olio in crescita: registrato l’aumento del 7% in volume nei primi 7 mesi del 2024
L’Italia si conferma uno dei principali esportatori al mondo di olio d’oliva, subito dopo la Spagna.
Secondo le elaborazioni di Ismea su dati Istat, nei primi sette mesi del 2024, l’export italiano è cresciuto del 7% in volume e del 61% in valore, superando 1,9 miliardi di euro”
Gli Stati Uniti sono il primo cliente italiano “con il 29% dei volumi e il 31% degli introiti” Il dato economico emerge con Evolio Expo, la nuova fiera internazionale B2b organizzata da Senaf e sostenuta dal Dipartimento di Agricoltura, sviluppo rurale e ambientale della Regione Puglia, da Pugliapromozione (Agenzia regionale del turismo) e dall’Associazione nazionale Città dell’OIio, che si terrà dal 30 gennaio all’1 febbraio 2025 presso la Fiera del Levante di Bari.
L’evento fieristico prevede la presenza di operatori specializzati, come i responsabili import/export delle società di distribuzione e di rappresentanza “per mostrare l’eccellenza dei nostri produttori” e per far presente che “l’Italia può contare su un livello qualitativo dell’olio d’oliva molto alto distinguendosi per la varietà delle olive da olio, oltre 500 genotipi e per numero di olii extravergine a denominazione, 42 Dop e 8 Igp”.
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