ATTUALITÀ
Mafia, maxi stangata ai Catalano: confisca di oltre 1 milione di euro ai “principi” della droga
PALERMO – La polizia di Stato ha sottoposto a confisca un patrimonio del valore complessivo di oltre 1 milione di euro riconducibile a Tommaso Catalano, palermitano di 58 anni, e al figlio Pietro Catalano, di 37 anni.
Il Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le proposte del Questore di Palermo, ha emesso un decreto con il quale ha disposto la confisca di numerosi beni riconducibili a padre e figlio.
Il provvedimento ablativo ha interessato un cospicuo patrimonio, ritenuto frutto e rinvestimento di attività illecite, costituito da 3 appartamenti a Palermo, un immobile a Campofelice di Roccella all’interno di un complesso turistico – residenziale dotato di piscina condominiale e servizi vari, una villa nel comune di Trabia in contrada Petruso, nonché una autovettura Mercedes GLK 200, tutti intestati a familiari conviventi.
I due sono soggetti stabilmente inseriti in circuiti criminali dediti alla detenzione e al traffico di sostanze stupefacenti. Il 15 dicembre del 2015 i predetti sono stati sottoposti, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – D.D.A., a fermo di polizia Giudiziaria dai carabinieri di Palermo nell’ambito dell’operazione di contrasto al narcotraffico denominata “Panta Rei”, perché ritenuti gravemente indiziati dei reati di traffico, detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti, aggravati dall’aver agevolato Cosa Nostra.
Dalle indagini è emerso come i Catalano, padre e figlio, fossero soggetti organici a una consorteria criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina, in particolare tra la Campania e la Sicilia, per la quale hanno gestito la rete di vendita, il procacciamento della clientela, l’importazione della sostanza stupefacente dalla Campania e il mantenimento dei contatti con i fornitori.
Gli stessi, inoltre, sono risultati coinvolti, in concorso con altri soggetti, per plurimi episodi di detenzione e trasporto di sostanza stupefacente del tipo cocaina, oltre che di cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina e hashish a diversi individui, reati, questi ultimi, aggravati dall’aver agito avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis e comunque al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, in particolare del mandamento di Porta Nuova. Per tali fatti, sono stati condannati rispettivamente alla pena di 6 anni e 8 anni di reclusione.
Successivamente, il 22 febbraio 2017, a Pietro Catalano, mentre si trovava ancora in regime detentivo in forza del provvedimento scaturito dall’indagine “Panta Rei”, veniva notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo in esito alle indagini condotte dalla sezione Antidroga della locale Squadra Mobile nell’ambito dell’operazione denominata “Back Again”, a carico di 16 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di detenzione, cessione e traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana.
In particolare, con il suddetto provvedimento Pietro Catalano veniva indagato per i reati di detenzione e spaccio di ingenti quantità di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana.
A partire dal 2017, l’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ha condotto indagini patrimoniali nei loro confronti, nonché dei rispettivi nuclei familiari conviventi che hanno consentito di accertare una sproporzione economica tra gli acquisti mobiliari e immobiliari effettuati dagli stessi e i redditi percepiti, incongruenza, questa, che faceva concretamente presumere l’utilizzo di risorse finanziarie di natura illecita, evidentemente frutto delle lucrose attività criminali legate al traffico di sostanze stupefacenti nell’ambito del quale i Catalano erano diventati punti di riferimento anche rispetto ad analoghe organizzazioni operanti sul territorio campano.
In seguito a tali accertamenti, i Catalano venivano prima proposti per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale e, successivamente, raggiunti dai decreti di sequestro beni emessi dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione il 18 dicembre del 2017 e l’1 ottobre 2018, oggi divenuti di confisca.
Con il medesimo provvedimento, il Tribunale ha anche applicato la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni e sei mesi a Tommaso Catalano e di due anni e sei mesi per il figlio Pietro.
ATTUALITÀ
Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»
L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.
«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».
ATTUALITÀ
Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»
La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.
Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.
«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica».
Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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