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ATTUALITÀ

Catania: nuova maxi operazione di controllo del territorio a Librino

CATANIA – Ancora controlli straordinari nel quartiere Librino di Catania, in particolare su alcuni caseggiati situati sul viale Grimaldi, già teatro di veementi resistenze all’ordinaria attività di accertamento da parte di agenti della Squadra Volante. Detti interventi saranno sempre più numerosi ogni qual volta si registrano reazioni cosi eclatanti da parte della malavita che consegnano protervia ed arroganza che la stessa ritiene di esprimere. E ciò non può essere assolutamente permesso. Per questo motivo il Questore Della Cioppa ha disposto la terza operazione straordinaria a largo raggio nel giro di appena 20 giorni, su questi specifici obiettivi, tesa al ripristino della legalità e, comunque, a lanciare un segnale forte alla criminalità di quella area che, come tutti, deve rispettare la legge.

Ancora una volta, alla tracotanza di una parte di una ristretta schiera di soggetti abitanti in quell’area della periferia della città, si oppone la ferma risposta dello Stato che scende in campo a ricordare che né all’ombra dei palazzoni, né negli androni, né negli scantinati anche reconditi di queste zone possono prosperare impunemente l’illegalità e la devianza.

E, giunto ormai alla sua terza edizione, questo servizio straordinario intende non essere più un’estemporanea reazione a gravi condotte “anti Stato” registrate ai danni degli operatori della Polizia di Stato, piuttosto, l’instaurazione di un’ordinaria azione di riaffermazione della potestà legale, tesa a risolvere quel senso di distacco dalle Istituzioni che sembra prevalere in queste aree urbane.

La “sistemizzazione” di un dispositivo d’intervento, qual è stato quello adottato nel quartiere San Cristoforo a seguito dell’aggressione dei componenti di una Volante ivi intervenuta, è la risultante di un allarme generato da preoccupanti atteggiamenti che superano il normale livello d’attenzione.

A dimostrazione che lo Stato, invece, opera proprio e a maggior ragione in queste zone, con l’intento di riaffermare il concetto di legalità, dopo le operazioni dello scorso 7 e 15 maggio, la Polizia di Stato è nuovamente scesa in campo nel quartiere di Librino; il Questore Della Cioppa, infatti, ha disposto, con apposita ordinanza, l’intervento di un centinaio di agenti tra appartenenti alla Squadra Mobile, al personale del Commissariato di Librino e delle Volanti, al Reparto Prevenzione Crimine, supportati da Squadre del Reparto Mobile e dei Cinofili che hanno letteralmente cinturato l’area e hanno operato una serie di perquisizioni, dirette alla ricerca di droga e armi ed alla lotta ad ogni forma di illegalità.

Tutta l’operazione è stata seguita dall’elicottero della Polizia di Stato che ha sorvolato l’intera zona. Nello specifico sono stati conseguiti i seguenti risultati:

  • particolare rilievo assume il controllo effettuato presso una costruzione abusiva in cemento realizzata sulla pubblica via il cui titolare, un pregiudicato, ha allestito, un luogo di raccolta e gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi, in particolare materiale ferroso di vario genere non bonificato con riversamento degli olii esausti nel sottosuolo arrecando, in tal modo, anche un danno all’ambiente; in detta struttura è stata anche accertata la presenza di un cane razza pitbull detenuto in condizioni incompatibili con la sua natura tali da creargli gravi sofferenze (luogo sporco, con escrementi, senza cibo né acqua). Per tale motivo, detto pregiudicato è stato indagato in stato di libertà per il reato di gestione e raccolta illegale di rifiuti speciali, invasione di terreni pubblici, detenzione animali in condizioni di sofferenza e, ancora, presso la sua abitazione è stato accertato anche il furto di energia elettrica; l’ingente quantitativo di detto materiale ferroso è stato sottoposto a sequestro penale preventivo e, in relazione al cane, si è provveduto a ripristinarne lo stato di benessere.
  • Ulteriore controllo ha consentito di sequestrare penalmente una costruzione abusiva realizzata sulla pubblica via da un soggetto noto alle forze dell’ordine: detto individuo, a seguito di lavori edili abusivi, si è disfatto del materiale edile riversandolo sulla strada pubblica inquinando così l’ambiente e, fatto di rilievo, è che in detto manufatto illegale vi deteneva diversi cani in condizioni di sofferenza; per tale motivo, lo stesso è stato indagato per gestione illegale di rifiuti speciali, detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e, altresì, per invasione dello spazio pubblico; l’intera struttura e il materiale di risulta sono stati sequestrati penalmente e, anche in questo caso, si è provveduto ad adottare le previste attenzioni in favore del benessere dell’animale.

Durante le operazioni, 2 residenti sono stati indagati per aver costruito illegalmente 2 garage e, a tal riguardo, hanno realizzato dette strutture nel verde pubblico con relativo danno all’ambiente e riduzione degli spazi pubblici a disposizione dei tantissimi soggetti che vi abitano. Inoltre, 7 persone sono state indagate in stato di libertà per il reato di furto aggravato di energia elettrica e, ancora, sono state elevate numerose sanzioni previste dal codice della strada, sequestrati amministrativamente diversi veicoli per mancanza di copertura assicurativa, eseguite perquisizioni; infine, è stata controllata un’attività commerciale ed è stata appurata la mancanza di un regolare contratto di lavoro da parte di tutti i lavoratori presenti e, tra l’altro, l’immobile, di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, risultava occupato abusivamente dalla moglie di un detenuto. La Polizia di Stato inoltrerà le previste le segnalazioni agli enti pubblici competenti al fine di far adottare le ulteriori sanzioni e provvedimenti.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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