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ATTUALITÀ

Valorizzare i siti dell’area Jonica: la richiesta di Brianni (Archeoclub) al neo assessore regionale Samoná

FURCI SICULO – Il responsabile dell’Archeoclub dell’area Jonica, Filippo Brianni, chiede interventi tangibili per la valorizzazione dei siti della zona all’assessore regionale ai Beni Culturali ed Ambientali, Alberto Samoná.

Riportiamo integralmente la proposta di Brianni: “Egr. Sig. Assessore, nel ringraziare il sindaco di Furci Siculo, Matteo Francilia, per l’invito a partecipare oggi a questo incontro, la nostra Associazione vorrebbe dare un contributo, seppur necessariamente sintetico, affinché questa Sua visita possa essere utile, a Lei in termini di consapevolezza del territorio e delle sue risorse, a noi in termini di aspettative rispetto a un cammino, virtuoso, che si era intrapreso e che faremo in modo non si interrompa. Riteniamo, con rispettosa chiarezza, di doverle rappresentare che come associazione abbiamo vissuto con estremo disagio le vicende che hanno portato alla Sua nomina, soprattutto per le dinamiche che l’hanno generata, oggettivamente distanti da criteri che riteniamo opportuni quando si discute del settore più importante della Regione Siciliana, soprattutto dopo gli input positivi che erano pervenuti negli ultimi anni dall’Assessorato che Lei ha il privilegio di guidare.

Noi, nella nostra attività associativa, intendiamo dare seguito a quegli input, in termini di valori di riferimento, e speriamo lo continuino a fare anche i segmenti assessoriali in termini di valorizzazione delle competenze, modalità di gestione, programmazione, utilizzo degli strumenti politici con mezzo per la tutela delle risorse culturali e non viceversa.

Per questo Le chiediamo estrema attenzione anzitutto per il Parco di Naxos, diventato con le gestioni Greco e Tigano uno snodo di cultura ed economia essenziale anche per questa porzione di territorio, che attrae sui poli centrali di Naxos e di Taormina, anche la Valle Alcantara, con Francavilla, e la Valle d’Agrò, con l’inserimento nel suo circuito – proprio grazie al lavoro di Tusa, Musumeci, Briguglio e Saetti – anche del Monastero dei SS. Pietro e Paolo di Casalvecchio Siculo. Un’opera, quest’ultima, per decenni sottovalutata, malgrado rappresenti un monumento emblematico dell’identità siciliana, in grado di dare nuova vita ed armonizzare bizantini, arabi e normanni, ad ulteriore dimostrazione, qualora fosse necessario, che l’identità si edifica sulla condivisione delle diversità, non sull’esaltazione etnica o addirittura razziale, in qualunque forma la si declini, com’è purtroppo avvenuto in un triste passato, bocciato dalla storia e che non può più – è perfino superfluo dirlo – conciliarsi con i nostri valori costituzionali.

Sottovalutata, l’Abbazia dell’Agrò, malgrado le sue caratteristiche per architettura religiosa, latino e bizantina insieme, la rendano unica Europa, per utilizzare una definizione dell’arch. Gesualdo Campo. Nel 2009, l’Osservatorio dei Beni Culturali dell’Unione delle Valli Joniche e Peloritane aveva chiesto all’Assessorato che la promuovesse quale monumento Unesco; negli anni successivi abbiamo visto il medesimo riconoscimento per il percorso arabo-normanno palermitano senza che sia stato attenzionato questo bene, le cui caratteristiche lo rendono l’esaltazione massima dell’architettura siciliana che si nutre degli spunti arabi, normanni e nel caso specifico anche e soprattutto basiliani. Un edificio del XII secolo che però affonda radici nell’età romano bizantina, probabilmente in quel sito di Scifì che dal 2002 (quasi 20 anni!) attende la prosecuzione di scavi già avviati.

Non le vogliamo dire cosa si è fatto a S. Pietro, lo riserviamo ad un incontro più dettagliato, ma ci preme evidenziarle cosa va fatto: va terminato il museo interattivo; va recuperata l’antica biblioteca; va soprattutto reso fruibile, accogliente e raggiungibile il sito. Interventi che grazie al Comune e al Parco di Naxos sono già stati avviati e che condotti in porto.

Da qualche tempo si è dato corso ad un lavoro intenso di ricerca sulle potenzialità delle strutture museali in un’ottica completamente nuova: a S. Alessio Siculo, si era programmato di realizzare un museo in grado di proiettare “in diretta” le immagini di un relitto di nave romana; a Furci Siculo, Archeoclub ha avuto la possibilità e l’onore di contribuire alla nascita del Museo del Mare, che merita un remake tecnologico ed espositivo; a Roccalumera, abbiamo il privilegio di avere un Parco Letterario dedicato ad un premio Nobel di questa zona, Salvatore Quasimodo; a Itala, Mandanici, Casalvecchio e Forza d’Agrò esempi di architettura monastica, basiliana ed agostiniana, con rilevanti potenzialità. A Savoca uno dei borghi più belli d’Italia, legato alla cultura cinematografica ed all’arte dell’acciaio, con uno degli artisti più originali e importanti di questo filone, Nino Ucchino. Molto su questo territorio sta facendo anche l’Università, soprattutto con un progetto di ricognizione archeologica.

Amministratori, Università e associazioni e, nel nostro piccolo anche Archeoclub, hanno lavorano per progetti di riscoperta dei fantastici borghi, soprattutto nell’entroterra, Antillo, Limina ed il comune più piccolo dell’Italia meridionale, Roccafiorita, tentando di trasformare in punti di forza anche quei profili di “ghost town” che altrove hanno fatto la fortuna di posti come, per esempio, Pentedattilo. Si sta cercando di indirizzare una parte dei flussi di turismo balneare, presente nei centri della riviera, verso forme di turismo “slow”, a misura di borgo, fondate sulla bellezza, sulla cultura, sulle peculiarità enogastronomiche, ma persino immateriali, dai riti religiosi alle curiosità, passando per la valorizzazione dei sentieri e delle gole fluviali, come quelle di Passo Granciara.. Tutti aspetti su il territorio dovrà chiedere la collaborazione dell’Assessorato e ci aspettiamo di ottenerla.

Vi è tutto un movimento di associazioni che su questo territorio intende puntare sulle tematiche culturali, dai “beni” veri e propri ai talenti artistici. Un fermento in grande e felice evoluzione che era riuscito finalmente ad avviare un filo di dialogo con le strutture assessoriali, in passato non sempre presenti. Riteniamo che questo filo non vada solo rafforzato, ma trasformato in solida rete”.

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Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.

L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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