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ATTUALITÀ

Catania, lotta senza quartiere ai posteggiatori abusivi: nuove sanzioni

CATANIA – Continuano i servizi disposti dalla Polizia di Stato per fronteggiare il fenomeno dei posteggiatori abusivi, tematica operativa, questa, più volte analizzata in sede di Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica in Prefettura, alla quale la Questura dedica specifiche ordinanze di servizio interforze disposte dal Questore Mario Della Cioppa.

In tal senso, la forte azione imposta dalla Questura ha consentito di “ripulire” alcune aree dove era forte e radicata la presenza di tali soggetti, come ad esempio Piazza Manganelli e Piazza Spirito Santo, restituita agli addetti delle Strisce Blu, con inevitabile maggiore ordine determinato dal decongestionamento degli spazi che erano gestiti dai parcheggiatori abusivi anche con la compiacenza di alcuni automobilisti che trovavano comodo utilizzare gli stessi come guardiamacchine, eludendo il pagamento delle strisce blu a favore dell’obolo più economico pagato ai parcheggiatori abusivi.

La proditoria e determinata azione della Questura e dei servizi presidiari, su tutte le aree censite come sensibili a questo fenomeno, ha spinto i parcheggiatori abusivi a occupare ancora una volta la riviera della playa, con l’approssimarsi della stagione estiva, specie nei fine settimana, dove più numerose sono le presenze di catanesi che affollano le zone balneari. Ed è stato così che agenti della Polizia di Stato del Commissariato Librino sono entrati in azione, eseguendo controlli a tappeto.

È rilevante il fatto che molti dei parcheggiatori sanzionati e diffidati annoverano numerosi precedenti penali, oppure sono stati già sottoposti a misure di prevenzione e/o cautelari; alcuni hanno anche un lungo periodo di detenzione alle spalle.

A titolo esemplificativo, si evidenzia che su 8 soggetti controllati e sanzionati dai poliziotti del Commissariato Librino, un guardia macchine di 58 anni, sorpreso molteplici volte nell’esercizio abusivo di detta attività, aveva precedenti penali per furto, ricettazione, possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli, danneggiamento e evasione; un altro di 46 anni annoverava precedenti penali per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, evasione, rapina, furto, ricettazione, possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli, riciclaggio, per violazioni delle prescrizioni della sorveglianza speciale e sanzionato altresì per la violazione delle prescrizioni atte al contenimento del rischio epidemiologico Covid 19; un altro soggetto di 23 anni, aveva precedenti penali per minacce ed estorsione; un altro di 54 anni, anche lui recidivo in detta attività, annoverava pregiudizi penali per danneggiamento, violazione delle prescrizioni atte al contenimento del rischio epidemiologico Covid 19 e, ancora, sanzionato numerose volte per guida senza patente; anche i restanti soggetti annoveravano segnalazioni giudiziarie.

A dimostrazione della tracotanza e dello sprezzo per ogni forma di legalità e di diritto altrui, taluni di detti soggetti, dopo essere stati fermati e sanzionati, hanno avuto l’arroganza di provare a esercitare la loro attività abusiva persino mentre i poliziotti li identificavano e/o sanzionavano: un atteggiamento che è stato immediatamente nuovamente sanzionato dalla Polizia di Stato.

A maggior completezza dei controlli di polizia, gli agenti, dopo le avvenute contestazioni, dopo circa 1 ora sono nuovamente tornati nei luoghi in cui avevano già individuato i posteggiatori abusivi, trovandoli ancora intenti ad operare come se nulla fosse accaduto e, per tale motivo, li hanno nuovamente segnalati.

Anche se per coloro che l’hanno messo in atto, tale atteggiamento rappresenta un atto di strafottenza nei confronti delle Istituzioni, in realtà hanno offerto un insperato “assist” per la loro denuncia all’Autorità Giudiziaria, costituendo quella recidiva voluta dall’art. 7 co. 15 bis del Codice della Strada per l’inquadramento di tali atteggiamenti nella fattispecie penale.

E su questa strada l’attività della Questura di Catania è stata incessante fin dall’insediamento del Questore Della Cioppa che, dopo le decisioni adottate in seno al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica in Prefettura, ha presieduto diversi Tavoli Tecnici in Questura, attraverso i quali ha disposto e coordinato, attraverso l’emissione di apposite Ordinanze, l’attività di contrasto del fenomeno dei posteggiatori abusivi che si è sviluppata, spesso in composizione interforze con l’ausilio di Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale.

Le zone d’intervento sono state chiaramente individuate in quelle maggiormente interessate dalla “movida” ma, com’è ben rappresentato dai risultati conseguiti dall’ultimo servizio di contrasto della Plaja, gli strumenti d’analisi dinamica del Tavolo Tecnico e delle riunioni interne alla Questura hanno permesso di aggiornare le strategie d’intervento in tempo reale, consentendo di incidere sul fenomeno dei posteggiatori abusivi laddove vengono effettivamente segnalati.

Nello specifico, detta attività ha consentito di individuare e “censire” sino a oggi ben 251 persone colte nell’atto di esercitare l’attività illecita e, nel corso dei continui controlli d’iniziativa da parte delle Volanti e delle pattuglie dei Commissariati di P.S., spesso effettuati con l’ausilio della Polizia Locale, e da parte dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della stessa Polizia Locale, questi soggetti sono stati ripetutamente sanzionati e successivamente anche deferiti all’Autorità Giudiziaria.

Ciò ha consentito anche di valutare la posizione di alcuni soggetti, gravati da numerosi pregiudizi penali, per l’eventuale applicazione della misura dell’Avviso Orale emesso dal Questore e, in caso di reiterate condotte illegali, della proposta d’irrogazione di un’idonea e più grave misura di prevenzione della sorveglianza speciale.

Ecco, sinteticamente, i risultati conseguiti nel corso di poco meno di un anno di attività:

  • 251 parcheggiatori abusivi individuati
  • 115 sanzionati più volte per la medesima violazione
  • 25 deferiti all’A.G.
  • 53 avvisati oralmente ai sensi dell’art. 3 D.Lgs. 159/201, di cui 11 con l’aggravate prevista dal co.4 del medesimo articolo di legge che vieta l’utilizzo di qualsiasi apparecchio ricetrasmittente.
  • 1 proposto per l’applicazione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno.
  • 1 divieto di rientro nel comune di Catania, irrogato a un posteggiatore abusivo che da un comune dell’hinterland era venuto a “esercitare” in città.
  • tra i 251 parcheggiatori abusivi individuati, circa il 25% di essi è risultato gravato da pregresse vicende giudiziarie e qualcuno anche condannato con sentenza definitiva, per lo più per reati contro il patrimonio.

E le operazioni dedicate al contrasto del fenomeno dei posteggiatori abusivi sono destinate ad aumentare, anzi, l’attività sanzionatoria di questi soggetti è già divenuta regolare modalità di impiego di tutte le pattuglie predisposte per le consuete attività di controllo del territorio.

Nei prossimi giorni è prevista proprio sul lungomare della playa una massiccia attività a cura della Polizia di Stato che procederà a condurre tutti i parcheggiatori abusivi trovati presso il Gabinetto Provinciale di polizia scientifica per la sottoposizione al fotosegnalamento ed alla ennesima denuncia penale che si andrà a cumulare con le altre. Non si pensi che le denunce non abbiano seguito perché cumulate fra loro, dopo il processo che sarà effettuato, porterà s condanne cumulative che, stante il profilo dei protagonisti, tutti pregiudicati, li porterà in carcere a scontare la pena quando diventata definitiva.

Saranno effettuate anche delle verifiche nei confronti dei parcheggiatori abusivi, che percepiscono il reddito di cittadinanza, con l’eventuale revoca di tale beneficio e tali accertamenti saranno estesi anche durante gli ulteriori controlli.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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