ATTUALITÀ
Palermo, smaltimento illecito di rifiuti ingombranti e pericolosi: i dettagli dell’operazione “Servizio Parallelo”
PALERMO – Nelle prime ore della mattinata del 13 Luglio 2020, a Palermo, all’esito di un’articolata indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo nell’ambito dell’attività di contrasto al grave fenomeno del traffico illecito organizzato di ingenti quantitativi di rifiuti urbani e speciali, pericolosi e non, i Carabinieri del Comando per la Tutela Ambientale, coadiuvati da personale del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, hanno dato esecuzione a 5 misure cautelari personali agli arresti domiciliari e a numerosi decreti di perquisizione e sequestro – oltre al deferimento in stato di libertà di ulteriori 12 soggetti – emessi dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, nei confronti di altrettanti pregiudicati palermitani dediti a un’illecita attività organizzata di raccolta, trasporto, stoccaggio, riduzione volumetrica e smaltimento finale di rifiuti urbani e speciali, anche di natura pericolosa.
La Procura della Repubblica di Palermo procede per i reati di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti pericolosi e non, furto aggravato in concorso e occupazione abusiva di edifici pubblici.
I provvedimenti in questione traggono origine da una complessa e puntuale attività investigativa, convenzionalmente denominata “Servizio Parallelo”, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo e avviata a seguito del fenomeno, particolarmente diffuso, dell’illecito smaltimento di rifiuti ingombranti e pericolosi (R.A.E.E.) nel quartiere palermitano di Partanna Mondello, provenienti soprattutto da sgomberi di appartamenti, intensi specie nella stagione estiva.
Le complesse indagini, condotte anche con l’ausilio di mezzi tecnici e avviate nel mese di novembre 2018 a seguito di un esposto da parte di un amministratore locale, nel quale veniva descritto lo stato di grave degrado ambientale rilevato nella predetta circoscrizione per la presenza di ingenti quantitativi di rifiuti urbani del tipo “ingombranti” e rifiuti speciali, anche di natura pericolosa, hanno consentito di individuare l’esistenza di una vera e propria continuativa attività organizzata di raccolta, trasporto, lavorazione e, infine, abbandono e smaltimento di rifiuti “ingombranti”, pericolosi e non, posta in essere da due distinti gruppi criminali facenti capo a due diversi soggetti, la cui condotta delittuosa si sostanziava nello svolgimento, a scopo di lucro, di attività di trasloco straordinario nel palermitano, su richiesta di privati o imprese, in assenza delle necessarie autorizzazioni nonché della minima osservanza delle prescrizioni in materia, con conseguente abbandono dei predetti rifiuti – accumulati per effetto dello “sbarazzo” – all’interno o nei pressi dei cassonetti siti in Via Pandora, nel quartiere di Partanna Mondello di Palermo.
Tale condotta veniva agevolata e alimentata dalla predisposizione di mezzi e strumenti, atti alla riduzione volumetrica dei rifiuti ingombranti, predisposti dai 5 principali indagati presso i locali del magazzino “ex O.N.P.I.” di Palermo nonché dalla collaborazione di alcuni operatori della R.A.P. (società partecipata che gestisce il servizio della raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti urbani nel comune di Palermo), incaricati dello svuotamento dei cassonetti nella predetta via Pandora, i quali, puntualmente, provvedevano a smaltirli nell’autocompattatore.
In particolare, l’illecita attività in questione aveva inizialmente origine da una richiesta di recupero a domicilio dei rifiuti, perlopiù ingombranti, presso le abitazioni da parte di privati ovvero presso le sedi di cantieri e imprese private da parte dei responsabili delle stesse, sempre dietro pagamento di una somma di denaro ai sedicenti traslocatori. I rifiuti così recuperati venivano poi trasportati presso l’officina creata ad hoc nei locali del magazzino “ex O.N.P.I.” di Palermo, dove, con l’ausilio di attrezzatura meccanica alimentata da energia elettrica sottratta in modo fraudolento e rudimentale all’azienda erogatrice, venivano separati, ridotti di volume e/o frammentati, per poi essere immessi negli adiacenti cassonetti di Via Pandora, al fine di consentirne il recupero da parte di compiacenti operatori della R.A.P. (sempre la stessa squadra composta da 3 soggetti, ben consapevoli dell’illecita attività in essere e talvolta “soccorsi” dal gruppo di odierni indagati per riparare l’autocompattatore danneggiato e messo fuori uso proprio dal caricamento degli stessi rifiuti ingombranti), i quali prelevavano indistintamente tutti i rifiuti solidi urbani abbandonati in prossimità dei cassonetti di Via Pandora, non curanti del fatto che si trattasse di rifiuti del tipo “ingombranti”, anche di natura pericolosa, ovvero di rifiuti speciali “pericolosi e non”, e li immettevano direttamente nell’autocompattatore. Il triturato veniva poi conferito presso la piattaforma impiantistica di “Bellolampo”, sito quest’ultimo tecnicamente inidoneo a ricevere sia rifiuti ingombranti sia di natura pericolosa, perlopiù costituiti da R.A.E.E. (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), che rifiuti speciali, pericolosi e non.
Alla luce di quanto sopra, ai principali indagati e prefati dipendenti della società R.A.P., veniva contestato il reato di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti e solo ai primi i reati di furto aggravato in concorso e occupazione abusiva di edifici pubblici. Invece, a tutti gli amministratoti legali e di fatto delle imprese che, nel periodo oggetto di investigazione (novembre 2018 – maggio 2019) avevano richiesto ai prefati interventi di trasloco e/o sgombero, l’ufficio di Procura contestava il reato di attività di gestione rifiuti non autorizzata, stante il fatto che detti interventi venivano eseguiti dai sedicenti traslocatori in assenza di qualsivoglia autorizzazione, senza che ne restasse traccia sul Registro di carico e scarico dei rifiuti, come prescritto dalla Legge e, il più delle volte, senza che venisse redatto il F.I.R. (formulario identificativo del rifiuto) di accompagnamento.
Veniva quantificato un traffico illecito di oltre 1.000 tonnellate di rifiuti, sia di tipo “ingombrante”, pericoloso e non, che di tipo speciale, pericoloso e non, che, anziché essere avviati ad attività di recupero, venivano disseminati sul territorio tal quali oppure ridotti di volumetria e collocati nei cassonetti dei rifiuti solidi urbani, con una media di nr. 10 “movimentazioni giornaliere” con circa 70 quintali di rifiuti “a viaggio” e un ingiusto profitto pari a circa 150.000,00 euro.
Nel corso delle operazioni, i militari del NOE di Palermo hanno, inoltre, sottoposto a sequestro preventivo :
- i magazzini dello stabile “ex ONPI” adibito a officina per il trattamento dei rifiuti;
- 4 veicoli utilizzati per il trasporto dei rifiuti.
Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 1.500.000,00 euro.
Elenco degli arrestati domiciliari (nati e residenti a Palermo):
- Picone Filippo (classe 1968)
- D’Anna Vincenzo (classe 1983)
- Misuraca Giovanbattista (classe 1983)
- Guadagna Antonino (classe 1987)
- Mercurio Giovanni (classe 1980)
ATTUALITÀ
Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere
“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.
L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.
ATTUALITÀ
Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»
Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.
Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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