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ATTUALITÀ

Catania, operazione anti-mafia “Lighthouse of Sicily”: i nomi degli arrestati (VIDEO)

Arresti a Catania
CATANIA – All’alba del 21 luglio scorso, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso in data 17 luglio 2020, nei confronti di 26 persone, traendo in arresto:
  1. EVBOBUIN Godwin (cl. ‘83), tratto in arresto a Catania;
  2. IDEHEN Osaretin (cl. ’76), tratto in arresto a Catania;
  3. IGBINEWEKA Ernest (c. ’93), tratto in arresto a Catania;
  4. MANNINO Antonio, (cl. ’64), tratto in arresto a Catania;
  5. MANNINO Domenico (cl. ’89), tratto in arresto a Catania;
  6. MANNINO Salvatore (cl. ‘90), tratto in arresto a Catania;
  7. JOHN Benedict (cl. ’91), tratto in arresto a Messina;
  8. AKHUAMS Oscar (cl. ’84), tratto in arresto a Messina;
  9. OSAGIEDE Ede (cl. ’85), tratto in arresto a Caltanissetta;
  10. NJIE Lamin (cl. ’84), tratto in arresto a Caltanissetta;
  11. EDITH Eorhbor (cl. ’95), tratta in arresto a Caltanissetta;
  12. INEGBENEKHIAN Omon Victor (cl. ’71), tratto in arresto a Caltanissetta;
  13. UVWO Joseph (cl. ’77), tratto in arresto a Caltanissetta;
  14. MONDAY Cristian (cl. ’99), tratto in arresto a Caltanissetta;
  15. SYLVESTER Hope (cl. ’90), tratta in arresto a Caltanissetta;
  16. OMONDIAGBE Odion (cl. ’99), tratto in arresto a Caltanissetta;
  17. GYAMFI Kosi Prince (cl. ’75), tratto in arresto a Caltanissetta;
  18. MURANA Insua (cl. ’98), tratto in arresto a Caltanissetta;
  19. OMORAGBON Nosa (cl. ’82), tratto in arresto a Palermo;
  20. ALHASSAN Ibrahim (cl. ’87), tratto in arresto a Palermo;
  21. RUEBEN Lucky (cl. ’89), tratto in arresto a Palermo;
  22. PAYOS Joy (cl. ’82), tratta in arresto a Schiavonea (CS);
  23. OSAS Godday (cl. ’95), tratto in arresto a Schiavonea (CS);
  24. KELECHI Ozuigbo Stanley (cl. ’82), tratto in arresto a Roma;
  25. MONDAY Wisdom (cl. ’98), tratto in arresto a Firenze;
  26. ABUMEN Godstime (cl. ’96), tratto in arresto a Vicenza

in quanto ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso di tipo cultista denominata M.A.P.H.I.T.E., associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, cessione di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, contraffazione ed alterazione di documenti ai fini della permanenza clandestina sul territorio dello Stato.

L’esecuzione dell’operazione di polizia ha avuto ad oggetto l’articolazione siciliana del Cult M.A.P.H.I.T.E. (acronimo di MAXIMO ACADEMYC PERFORMANCE HIGLY INTELLECTUAL EMPIRE) denominataFamily Lighthouse of Sicily ed ha impegnato centinaia di uomini, con il supporto di personale del Servizio di Polizia Scientifica, dei Reparti Prevenzione Crimine Sicilia Orientale ed Occidentale e la collaborazione delle Squadre Mobili di Caltanissetta, Cosenza, Firenze, Messina, Palermo, Roma e Vicenza.

Il richiamato decreto di fermo accoglie le risultanze investigative acquisite nel corso di una complessa attività di indagine, di tipo tradizionale e tecnico, avviata nel mese di maggio 2019 a seguito delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia già destinatario di provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso in quanto appartenente alla associazione mafiosa di matrice cultista “The Supreme Eiye Confraternity (S.E.C.)”.

Le indagini, durate poco più di un anno, coordinate dalla Procura Distrettuale etnea e condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Criminalità Straniera, caratterizzate dal monitoraggio telefonico di circa cento utenze e dall’ausilio di qualificati interpreti, consentivano di acquisire un chiaro quadro della connotazione mafiosa del cult investigato desumibile: per un verso, dall’esistenza di una struttura gerarchica con correlato assoggettamento dei membri in posizione subordinata ai voleri dei soggetti in posizione apicale, dalla ripartizione interna in aree di influenza territorialmente delineate, dalla sottoposizione ad eventuali riti di affiliazione, dai rapporti con altre articolazioni del Cult sul territorio italiano, dal supporto e dal mutuo soccorso garantito ad ogni affiliato dal gruppo; per altro verso, dall’utilizzazione della carica intimidatrice e dalla situazione di assoggettamento e omertà sprigionantesi verso l’esterno ricavabile dagli scontri e dai rapporti con altri gruppi criminali parimenti connotati, dalla realizzazione di delitti e dalle modalità intimidatorie di azione.

Sin dall’inizio dell’attività tecnica, gli  esiti confortavano le dichiarazioni rese dal predetto collaboratore e consentivano di identificare numerosi appartenenti al Cult MAPHITE facenti parte della famiglia LIGHTHOUSE OF SICILY e di verificare un importante traffico di stupefacenti gestito da alcuni degli affiliati al citato clan: in costanza di attività captativa risultava anche possibile accertare e seguire le numerose riunioni del gruppo (anche in periodo di pieno lockdown), i legami dell’articolazione investigata con altre articolazioni dello stesso Cult operanti in altre parti del territorio, i commenti dei sodali all’esecuzione di provvedimenti restrittivi di altre autorità riguardanti altri accoliti del medesimo Cult o di altri Cults, i contatti con altri affiliati dimoranti in diverse parti di Europa, l’organizzazione del traffico di stupefacenti,  così consentendo l’acquisizione di un bagaglio informativo molto ricco.

Risultava possibile, in particolare, ancorare quantomeno all’anno 2016 il radicamento del Cult MAPHITE sul territorio siciliano grazie ad uno scontro avvenuto a Catania nel mese di novembre 2016 tra i massimi esponenti dei MAPHITE siciliani (OSAGIEDE Ede detto Babanè e EVBOBUIN Godwin detto Volte) e i massimi esponenti del Cult Black Axe, scontro determinato dalla esigenza dei due cults antagonisti di affermare la prevalenza del proprio predominio sul territorio: l’articolazione siciliana dei MAPHITE non risultava tuttavia presente solo sul territorio di Catania, le indagini consentivano di individuare diversi sodali in più territori della Regione, precisamente nelle città di Caltanissetta, Palermo e Messina.

E proprio a Caltanissetta, dopo gli scontri del 2016 ed un successivo periodo di carcerazione, aveva deciso di stabilirsi il Don, il capo dell’articolazione, OSAGIEDE Ede detto Babanè: se la Sicilia era il regno della famiglia LIGHTHOUSE OF SICILY governata da Babanè, Caltanissetta era sicuramente la sua reggia, potendo ivi contare su numerosi soggetti, uomini e donne,  alle sue ossequiose dipendenze, impiegati dal predetto nello svolgimento di incombenze di qualsiasi tipo (dall’acquisto di generi alimentari al trasporto di stupefacente); allo stesso modo EVBOBUIN Godwin detto Volte era leader indiscusso a Catania e dotato di una particolare ecclettismo criminale (pur avendo una rilevante expertise criminale nel settore degli stupefacenti appariva capace di dedicarsi anche ai falsi,  alla ricettazione di apparecchi cellulari, ai  recuperi di crediti utilizzando il timore ingenerato nei connazionali dalla sua carica cultista, a precostituire false documentazioni ai fini del rilascio del permesso di soggiorno per connazionali).

EVBOBUIN Godwin detto Volte e OSAGIEDE Ede detto Babanè risultavano gestire una intensa attività di narcotraffico: gli stessi risultavano avere comuni canali di approvvigionamento ed esser talvolta cointeressati alla medesima operazione economica, sebbene fossero dediti ad un proprio mercato condotto e controllato svolto rispettivamente da Volte sulla piazza di Catania e da Babanè  su quella di Caltanissetta.

Varie le peculiarità del narcotraffico esercitato dai due esponenti apicali dei Maphite già citati:

  • in primis, una contaminazione delle piazze locali ovverosia mentre in passato il narcotraffico gestito dai gruppi cultisti era un settore etnico ovvero caratterizzato dalla nazionalità e che escludeva la presenza di soggetti italiani (si trattava in buona sostanza di venditori nigeriani, di fornitori nigeriani e assuntori nigeriani, con qualche occasionale intrusione di soggetti ghanesi o gambiani), la expertise criminale di Volte e Babanè li portava ad aver soggetti acquirenti italiani (soggetti che acquistavano per poi rivendere a terzi assuntori);
  • in secondo luogo, la incredibile capacità dei predetti Volte e Babanè di assicurarsi sempre e regolarmente, a prima richiesta, forniture di stupefacente a costi concorrenziali sul mercato illecito dello stupefacente (costi che spesso erano parametrati ad una qualità non buona dello stupefacente), forniture che venivano recapitate direttamente in loco ai due richiedenti da soggetti dimoranti in altre parti d’Italia, personalmente o attraverso una serie di corrieri pronti a occultare in corpore sostanze e viaggiare  in cambio di pochi euro;
  • in terzo luogo, entrambi gli indagati non risultavano impegnati direttamente nella gestione di una piazza di spaccio, ma si collocavano ad un livello più elevato della filiera del narco traffico e, ovverossia, Volte si rapportava solo ai suoi fornitori nigeriani e ai suoi committenti italiani ai quali assicurava forniture di eroina che gli stessi poi rivendevano a terzi; Babanè, dalla sua abitazione, controllava il traffico di stupefacenti gestito da nigeriani in territorio nisseno percependo somme di denaro dai connazionali che spacciavano in strada (fossero essi pusher o soggetti aventi a loro volta il controllo dei pusher)anche  rifornendoli o facendosi erogare quantità di stupefacenti per clienti fidati oppure si rapportava ai suoi stabili fornitori di eroina, in tutto ciò facendosi coadiuvare da soggetti fidati nella gestione più pratica (riscossione delle somme, confezionamento e suddivisione dello stupefacente, consegne di stupefacente), perché ovviamente trattandosi di un capo non si “sporcava le mani” e lasciava ad altri le incombenze di basso profilo.

In corso di attività captativa veniva tra l’altro data esecuzione in data 18 luglio 2019 a due diversi decreti di fermo emessi dalle DDA di TORINO (p.p. 21522/17 RGNR cd. Operazione Athenaeum Return) e BOLOGNA (p.p. 9410/17 RGNR c.d. operazione Burning Flame) nei confronti di numerosi appartenenti al Cult MAPHITE operanti nei territori piemontesi e dell’Emilia Romagna(entrambe le operazioni rappresentavano l’esito di una complessa attività investigativa e risultavano essersi arricchite di un importantissimo contributo investigativo consistente nell’avvenuto sequestro della “Green Bible” (ovvero una sorta di costituzione del gruppo Maphite il cui possesso consentiva il potere di procedere alla affiliazione di nuovi membri): l’attività tecnica in corso permetteva di cogliere i commenti dei Maphite siciliani e, soprattutto, la loro incredulità per l’esser stati carpiti i dati più segreti del cult.

In ossequio ai precetti contenuti nella Green Bible gli indagati erano soliti utilizzare una ossessiva cautela nelle comunicazioni e nei comportamenti, nel tentativo per un verso di rendersi impermeabili all’attività di indagine, per altro verso di non attirare l’attenzione delle Forze dell’Ordine, avendo piena consapevolezza dell’efficacia dell’azione di contrasto realizzata in Italia, che gli stessi, sconsolati, definivano nei loro dialoghi “il paese della galera” .

Espletate le formalità di rito, i soggetti destinatari del decreto di fermo di cui in premessa sono stati associati presso le case circondariali dei luoghi ove sono stati rintracciati, a disposizione dell’A.G.: le Autorità giudiziarie adite hanno convalidato il decreto emesso applicando la misura custodiale massima per 24 dei destinatari del provvedimento citato (non veniva applicata misura cautelare nei confronti degli indagati Osas e Igbineweka).

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A centodieci anni dalla nascita, Isola delle Femmine ricorda il grande campione di baseball Joe Di Maggio

Domenica 24 novembre 2024, dalle 10:00 alle 13:00, a centodieci anni dalla nascita di Joe Di Maggio, BCsicilia Isola delle Femmine, Friends of  Isola delle Femmine, Isola Pittsburg Forever e Italian American Club of Pittsburg ricorderanno il grande campione.

L’iniziativa si terrà presso la Casa Museo Joe Di Maggio in via Cutino, a Isola delle Femmine. L’ingresso è libero e gratuito.

Joe Di Maggio, a cui è dedicata la Casa Museo, è il più grande giocatore del baseball di tutti i tempi, nato il 25 novembre 1914 a Martinez una cittadina della California da genitori originari di Isola delle Femmine. La storia inizia il 9 dicembre 1897 quando gli stessi si unirono in matrimonio nella chiesa del paese Maria Santissima delle Grazie. La prima figlia Adriana nasce a Isola l’11 settembre 1898, mentre il padre era assente perché partito insieme ad un gruppo di pescatori per la California per costatare se quella era una terra che poteva migliorare la loro vita. Nel 1902 l’intera famiglia si trasferisce a Martinez. Giuseppe Di Maggio e Rosalia Mercurio in America avranno altri 8 figli, il penultimo nato il 25 novembre 1914 si chiamerà Giuseppe Paolo Di Maggio, in inglese Joseph Paul Di Maggio, per tutti Joe Di Maggio, indimenticabile campione di baseball degli anni ’30 e ’40 e marito prima di Dorothy Arnold e poi di Marilyn Monroe.

“Oggi probabilmente sono pochi – afferma il Presidente della sede locale di BCsicilia Agata Sandrone – i ragazzi di Isola delle Femmine che conoscono la storia del grande Joe Di Maggio. Lo scopo dell’iniziativa è quello di  suscitare, attraverso il racconto del mitico campione di baseball, interesse per il passato di Isola delle Femmine e valorizzare dal punto di vista turistico il paese, offrendo nuove opportunità di sviluppo economico”.

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Stati Generali dei Sentieri Siciliani: a Piazza Armerina l’evento dedicato al Turismo Sostenibile

La città di Piazza Armerina, mercoledì 20 novembre, si è trasformata, per un giorno, nel cuore pulsante delle Vie Sacre in Sicilia, ospitando gli Stati Generali dei Cammini e Sentieri. L’evento, che ha coinvolto oltre 50 partecipanti tra creatori di cammini, guide ambientali ed esperti del settore, ha celebrato l’immenso patrimonio culturale, spirituale e naturale dell’isola, ponendo le basi per una visione condivisa e sostenibile del turismo.

L’evento è stata un’opportunità per riportare l’attenzione sul ricco patrimonio spirituale e culturale che i percorsi di pellegrinaggio dell’isola offrono

Gli Stati Generali hanno rappresentato una possibilità di dialogo e confronto in particolar modo per coloro che si dedicano alla valorizzazione e alla promozione di questi sentieri. Dai camminatori alle comunità locali, attraverso il lavoro delle guide e le esperienze di spiritualità proposte, si è tutti chiamati alla costruzione di percorsi di fede stimolanti e nuove.

Dopo i saluti della Presidente del Borgo di San Giacomo, Lucia Giunta, e dell’Assessore comunale al Turismo, Ettore Messina, il dibattito ha preso il via con gli interventi di Sergio Scaffidi, dell’Assessore Regionale al Turismo Elvira Amata (in videoconferenza), e di Don Roberto Fucile, Direttore della diocesi di Acireale e regionale per la Pastorale del Turismo, dello Sport e del Tempo Libero.

Tra i temi affrontati:

  • il ruolo dei cammini come motore di turismo sostenibile;
  • le ricadute economiche dei percorsi di pellegrinaggio sulle comunità locali;
  • la necessità di costruire una rete solidale tra i promotori dei cammini;
  • il superamento di individualismi per valorizzare un patrimonio condiviso.

“I cammini non sono solo sentieri: raccontano storie, tradizioni e spiritualità. Insieme possiamo costruire un modello di turismo che unisce le comunità e valorizza il nostro passato” ha dichiarato Don Roberto Fucile, sottolineando l’importanza del dialogo e della collaborazione per il futuro del territorio.

Nasce il Coordinamento Regionale dei cammini e Sentieri di Sicilia. 

A coronamento dell’evento, è stato istituito il Coordinamento Regionale dei Cammini e Sentieri di Sicilia, composto da:

  • Don Roberto Fucile, Direttore regionale per la Pastorale del Turismo;
  • Giuseppe Riggio, scrittore e giornalista;
  • Totò Trumino, promotore del Cammino di San Giacomo;
  • Peppe De Caro, referente della Trasversale Sicula;
  • Giuseppe Currenti, promotore del Cammino di Tindari.

“Questo Coordinamento rappresenta un nuovo punto di partenza”, ha aggiunto Don Fucile, “per costruire un’eredità che unisca passato e presente, promuovendo la Sicilia come terra di accoglienza, cultura e spiritualità.”

L’iniziativa di Piazza Armerina ha dimostrato che, attraverso l’unione di intenti, è possibile valorizzare il patrimonio millenario delle vie sacre e dei sentieri dell’isola.

“Camminando insieme, possiamo costruire un futuro sostenibile e condiviso per la Sicilia”ha concluso Don Fucile.

Il Coordinamento Regionale dei Cammini e Sentieri rappresenta solo l’inizio di un viaggio ambizioso verso una Sicilia sempre più unita e accessibile.

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Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere

“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.

L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.

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