ATTUALITÀ
Siracusa: NOMI, FOTO e VIDEO dell’operazione “Varenne”
SIRACUSA – Alle prime ore del mattino di oggi, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Siracusa, collaborati nella fase esecutiva da personale dei reparti dipendenti della predetta Compagnia, con il supporto di un elicottero del 12° Elinucleo Carabinieri di Catania (CT) e di unità cinofile antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi (CT), hanno dato esecuzione a 12 provvedimenti cautelari (10 in carcere e 2 divieti di dimora nella provincia di Siracusa) emessi dal GIP del Tribunale di Siracusa, su richiesta del Procuratore Aggiunto della Procura di Siracusa e del Sostituto Procuratore, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso continuato in detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Le indagini, avviate nel mese di agosto 2018 dai Carabinieri della Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Siracusa e dirette dalla locale Procura della Repubblica, hanno consentito, mediante servizi di osservazione, controllo e pedinamento, oltre che attraverso l’istallazione di videocamere e l’attivazione di intercettazioni telefoniche, di disarticolare un nutrito gruppo dedito a una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, operante a Siracusa e che trovava i suoi canali di approvvigionamento nelle città di Catania e Palermo.
L’indagine ha preso il via nell’agosto 2018, a seguito dall’arresto in flagranza del siracusano Salvatore Di Fede (detto “il pelato”), effettuato dai militari della Sezione Operativa nel febbraio dello stesso anno, in quanto trovato in possesso di circa 9 kg. di hashish.
A seguito dell’arresto, stante l’ingente quantitativo di cui era stato trovato in possesso, i Carabinieri hanno dedotto che Di Fede fosse un importante acquirente di stupefacente che poi rivendeva in città per alimentare varie piazze di spaccio. Dalla susseguente attività investigativa sono così emerse le condotte delittuose poste in essere Di Fede che, nonostante fosse sottoposto agli arresti domiciliari, riusciva a continuare la sua attività di acquisto e rivendita di grosse partite di hashish e cocaina, coadiuvato da Claudio Barone e Massimo Toromosca.
Da quanto emerso nel corso delle indagini, Di Fede era solito utilizzare due canali per l’approvvigionamento dello stupefacente: il primo facente capo al palermitano Giovanni Pasqua, fornitore di hashish ed il secondo, che consentiva a Di Fede di reperire sia hashish che cocaina (quest’ultima proveniente dalla Calabria), attraverso soggetti catanesi, tra cui Rosario Sicurella.
Oltre a Di Fede, anche Barone si occupava dell’attività delittuosa mentre si trovava ristretto agli arresti domiciliari, addirittura recandosi a Palermo per rifornirsi di droga e tenendo continui contatti con soggetti non appartenenti al proprio nucleo familiare (in piena violazione delle disposizioni per gli arrestati domiciliari), al fine di cedere la sostanza. Proprio per tali violazioni, conseguenti alla sua spregiudicata condotta, indagine durante, Barone è stato anche arrestato per evasione dai militari dell’Arma.
Per i viaggi di approvvigionamento sia di hashish che di cocaina veniva utilizzato, quale corriere, Massimo Toromosca, data la sua libertà di movimento.
Parallelamente alla figura Di Fede, nel corso dell’attività di indagine, si enucleava l’esistenza di un altro piccolo gruppo di spacciatori composto da Sebastiano Galeota, Giuseppe Bronzo e Giuseppe Greco. Questi ultimi, dopo essersi affrancati e aver guadagnato la loro autonomia nel mondo dello spaccio, cominciavano ad approvvigionarsi in maniera autonoma dagli stessi fornitori di Di Fede, tra i quali Giovanni Pasqua.
Proprio Pasqua risulta essere il personaggio centrale dell’intera indagine: da lui si rifornivano i due gruppi di spacciatori sopra descritti, oltre che altri soggetti che operavano in forma autonoma quali Francesco Paolo Zuccarello, Daniele Alì e Francesco Campanella. E sempre da Pasqua deriva anche il nome dell’indagine, chiamata “Varenne” (come noto il nome di un importante cavallo da corsa), in quanto il palermitano ufficialmente lavorava nel mondo dell’ippica, professione che gli consentiva muoversi tra gli ippodromi della Sicilia, permettendogli così di consegnare ingenti quantità di sostanza stupefacente in tutta l’isola. Inoltre, forse finanche per deformazione professionale, nelle telefonate intercettate Pasqua e tutti i suoi interlocutori erano soliti utilizzare un linguaggio convenzionale mutuato dal mondo dell’ippica, per riferirsi alle varie tipologie di sostanza stupefacente. Così, di volta in volta, gli stupefacenti venivano denominati in base al loro colore, associato a quello del mantello dei cavalli: pertanto, per riferirsi all’hashish, sostanza dal tipico colore marrone, gli spacciatori usavano il termine convenzionale “sauro”, un cavallo dal tipico manto castano.
Per accreditare che nelle conversazioni si parlava effettivamente di droga, nel corso dell’indagine, i militari della Sezione Operativa di Siracusa hanno eseguito vari riscontri, sequestrando complessivamente ben 73 kg di hashish e 171 gr di cocaina e procedendo all’arresto in flagranza di reato di 16 persone. È proprio l’ingente quantità di stupefacente acquistato e rivenduto, e conseguentemente sequestrato, che caratterizza l’indagine qui descritta: si pensi che in occasione dell’arresto di Giovanni Pasqua, avvenuto nel 2018 a Palermo, a seguito di perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti e sequestrati 39 kg. di hashish.
L’introito stimato del giro di droga scoperto grazie a questa indagine, iniziata a marzo 2018 e conclusasi a novembre dello stesso anno, è di circa 350.000 euro.
Per tutte le condotte sopra descritte, alle prime luci dell’alba di oggi, sono stati tradotti in carcere:
- DI FEDE Salvatore, classe 1974
- BARONE Claudio, classe 1983
- TOROMOSCA Massimo, classe 1974
- ZUCCARELLO Francesco Paolo, classe 1971
- ALI’ Daniele, classe 1986
- GALEOTA Sebastiano, classe 1978
- BRONZO Giuseppe, classe 1979
- GRECO Giuseppe, classe 1968
- CAMPANELLA Francesco, classe 1988
Mentre sono stati sottoposti alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Siracusa:
- PASQUA GIOVANNI, classe 1968
- SICURELLA Rosario, classe 1978
All’attività di esecuzione hanno preso parte 80 militari dell’Arma dei Carabinieri di Siracusa. Nel corso delle odierne perquisizioni sono stati altresì rinvenuti inabilitazione dei Alì e sequestrati circa 17 grammi di marijuana e 1 pianta della medesima sostanza alta circa 2 metri. Risultano attive le ricerche su di un altro soggetto allo stato resosi irreperibile.
ATTUALITÀ
A centodieci anni dalla nascita, Isola delle Femmine ricorda il grande campione di baseball Joe Di Maggio
Domenica 24 novembre 2024, dalle 10:00 alle 13:00, a centodieci anni dalla nascita di Joe Di Maggio, BCsicilia Isola delle Femmine, Friends of Isola delle Femmine, Isola Pittsburg Forever e Italian American Club of Pittsburg ricorderanno il grande campione.
L’iniziativa si terrà presso la Casa Museo Joe Di Maggio in via Cutino, a Isola delle Femmine. L’ingresso è libero e gratuito.
Joe Di Maggio, a cui è dedicata la Casa Museo, è il più grande giocatore del baseball di tutti i tempi, nato il 25 novembre 1914 a Martinez una cittadina della California da genitori originari di Isola delle Femmine. La storia inizia il 9 dicembre 1897 quando gli stessi si unirono in matrimonio nella chiesa del paese Maria Santissima delle Grazie. La prima figlia Adriana nasce a Isola l’11 settembre 1898, mentre il padre era assente perché partito insieme ad un gruppo di pescatori per la California per costatare se quella era una terra che poteva migliorare la loro vita. Nel 1902 l’intera famiglia si trasferisce a Martinez. Giuseppe Di Maggio e Rosalia Mercurio in America avranno altri 8 figli, il penultimo nato il 25 novembre 1914 si chiamerà Giuseppe Paolo Di Maggio, in inglese Joseph Paul Di Maggio, per tutti Joe Di Maggio, indimenticabile campione di baseball degli anni ’30 e ’40 e marito prima di Dorothy Arnold e poi di Marilyn Monroe.
“Oggi probabilmente sono pochi – afferma il Presidente della sede locale di BCsicilia Agata Sandrone – i ragazzi di Isola delle Femmine che conoscono la storia del grande Joe Di Maggio. Lo scopo dell’iniziativa è quello di suscitare, attraverso il racconto del mitico campione di baseball, interesse per il passato di Isola delle Femmine e valorizzare dal punto di vista turistico il paese, offrendo nuove opportunità di sviluppo economico”.
ATTUALITÀ
Stati Generali dei Sentieri Siciliani: a Piazza Armerina l’evento dedicato al Turismo Sostenibile
La città di Piazza Armerina, mercoledì 20 novembre, si è trasformata, per un giorno, nel cuore pulsante delle Vie Sacre in Sicilia, ospitando gli Stati Generali dei Cammini e Sentieri. L’evento, che ha coinvolto oltre 50 partecipanti tra creatori di cammini, guide ambientali ed esperti del settore, ha celebrato l’immenso patrimonio culturale, spirituale e naturale dell’isola, ponendo le basi per una visione condivisa e sostenibile del turismo.
L’evento è stata un’opportunità per riportare l’attenzione sul ricco patrimonio spirituale e culturale che i percorsi di pellegrinaggio dell’isola offrono.
Gli Stati Generali hanno rappresentato una possibilità di dialogo e confronto in particolar modo per coloro che si dedicano alla valorizzazione e alla promozione di questi sentieri. Dai camminatori alle comunità locali, attraverso il lavoro delle guide e le esperienze di spiritualità proposte, si è tutti chiamati alla costruzione di percorsi di fede stimolanti e nuove.
Dopo i saluti della Presidente del Borgo di San Giacomo, Lucia Giunta, e dell’Assessore comunale al Turismo, Ettore Messina, il dibattito ha preso il via con gli interventi di Sergio Scaffidi, dell’Assessore Regionale al Turismo Elvira Amata (in videoconferenza), e di Don Roberto Fucile, Direttore della diocesi di Acireale e regionale per la Pastorale del Turismo, dello Sport e del Tempo Libero.
Tra i temi affrontati:
- il ruolo dei cammini come motore di turismo sostenibile;
- le ricadute economiche dei percorsi di pellegrinaggio sulle comunità locali;
- la necessità di costruire una rete solidale tra i promotori dei cammini;
- il superamento di individualismi per valorizzare un patrimonio condiviso.
“I cammini non sono solo sentieri: raccontano storie, tradizioni e spiritualità. Insieme possiamo costruire un modello di turismo che unisce le comunità e valorizza il nostro passato” ha dichiarato Don Roberto Fucile, sottolineando l’importanza del dialogo e della collaborazione per il futuro del territorio.
Nasce il Coordinamento Regionale dei cammini e Sentieri di Sicilia.
A coronamento dell’evento, è stato istituito il Coordinamento Regionale dei Cammini e Sentieri di Sicilia, composto da:
- Don Roberto Fucile, Direttore regionale per la Pastorale del Turismo;
- Giuseppe Riggio, scrittore e giornalista;
- Totò Trumino, promotore del Cammino di San Giacomo;
- Peppe De Caro, referente della Trasversale Sicula;
- Giuseppe Currenti, promotore del Cammino di Tindari.
“Questo Coordinamento rappresenta un nuovo punto di partenza”, ha aggiunto Don Fucile, “per costruire un’eredità che unisca passato e presente, promuovendo la Sicilia come terra di accoglienza, cultura e spiritualità.”
L’iniziativa di Piazza Armerina ha dimostrato che, attraverso l’unione di intenti, è possibile valorizzare il patrimonio millenario delle vie sacre e dei sentieri dell’isola.
“Camminando insieme, possiamo costruire un futuro sostenibile e condiviso per la Sicilia”, ha concluso Don Fucile.
Il Coordinamento Regionale dei Cammini e Sentieri rappresenta solo l’inizio di un viaggio ambizioso verso una Sicilia sempre più unita e accessibile.
ATTUALITÀ
Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere
“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.
L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.
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