ATTUALITÀ
Mafia: sequestro beni da circa 270 mila euro a esponente di Cosa Nostra
CATANIA – Nell’ambito di articolate attività di indagine coordinate da questa Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di sequestro patrimoniale in materia antimafia – emesso dal Tribunale etneo, Sezione Misure di Prevenzione – relativo a terreni, disponibilità finanziarie e una villa di 160 mq, per un valore complessivo di circa 270 mila euro.
Si tratta dell’esito di accertamenti patrimoniali, svolti dal GICO del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catania e dalla Compagnia della Guardia di finanza di Caltagirone, nei confronti di Giovanni Pappalardo (Catania, 1974) e dei suoi familiari, tutti residenti a Palagonia (CT).
In particolare, le indagini hanno consentito di evidenziare:
- da un lato, la pericolosità sociale di Pappalardo, condannato, tra l’altro, per associazione a delinquere di tipo mafioso e molteplici “reati fine” (estorsioni a danno di imprenditori del catanese), nonché, con sentenza definitiva, per gravissimi reati quali rapina e omicidio;
- dall’altro, la sproporzione tra il profilo reddituale del nucleo familiare di Pappalardo, che in alcune annualità ha dichiarato redditi pari a zero, e il complesso patrimoniale, composto da terreni, dalla villa e dalle disponibilità finanziarie, riconducibile al proposto anche se formalmente intestato ai suoi familiari.
Nel dettaglio, le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Catania hanno posto in luce, in primo luogo, la pericolosità sociale di Pappalardo al fine dell’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali. Sotto questo aspetto – in aggiunta alla condanna definitiva per rapina e omicidio – di rilievo è risultata l’appartenenza di Pappalardo all’associazione a delinquere di tipo mafioso denominata “cosa nostra” e, in particolare, alla “famiglia” di Caltagirone.
Il proposto è stato condannato dal GIP di Catania a 13 anni e 6 mesi di reclusione – è emersa, in primo luogo, la partecipazione dello stesso Pappalardo ad almeno quattro summit tra esponenti di punta delle famiglie catanesi e calatine di “cosa nostra” (clan Santapaola, Ercolano e Floridia per il clan Nardo di Lentini), nell’ambito dei quali, tra l’altro, è stata discussa la nomina del “rappresentante provinciale” dell’associazione criminale e la ripartizione dei proventi delle estorsioni (7 episodi di estorsione nei confronti di imprenditori catanesi, operanti nel settore delle costruzioni, del movimento terra e delle onoranze funebri).
Sempre con riferimento al profilo soggettivo, lo stesso Giovanni Pappalardo è risultato, inoltre, coinvolto in altri procedimenti penali presso il Tribunale di Catania, nel più complesso dei quali è stato rinviato a giudizio per aver promosso e partecipato a un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di diverse tipologie di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, eroina e marijuana, con l’aggravante della finalità di agevolare, con tale illecito traffico, il clan mafioso Santapaola-Ercolano.
Le investigazioni condotte dal GICO della Guardia di Finanza di Catania e dalla Compagnia di Caltagirone si sono poi concentrate sul profilo economico-finanziario del proposto e, soprattutto, del suo nucleo familiare (moglie e figlie): Giovanni Pappalardo infatti non risulta direttamente intestatario di beni immobili.
Le indagini, estese pertanto ai restanti componenti della famiglia, hanno posto in evidenza una significativa sproporzione tra reddito dichiarato e patrimonio posseduto dai familiari di Pappalardo, per di più per un considerevole arco temporale: infatti, per ciascuno degli anni nel periodo dal 2002 al 2018, a fronte di dichiarazioni di redditi minimali (e, in un anno, anche pari a zero) si sono registrate diverse acquisizioni immobiliari, che hanno determinato una importante sperequazione reddituale/patrimoniale, nell’ordine anche di oltre 100 mila euro all’anno.
Sono così stati sottoposti a sequestro, finalizzato alla confisca, terreni, disponibilità finanziarie e una villa di 160 mq, tutti formalmente intestati ai familiari di Pappalardo, per un valore complessivo di circa 270 mila euro.
ATTUALITÀ
Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere
“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.
L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.
ATTUALITÀ
Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»
Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.
Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.
ATTUALITÀ
Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità
Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.
Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.
Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.
Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.
Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.
Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.
Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.
Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.
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