ATTUALITÀ
Catania, al Comune “vendevano” cittadinanze ai brasiliani: eseguite 12 misure cautelari (VIDEO)
CATANIA – Su ordine di questa Procura della Repubblica, la Polizia di Stato, ha eseguito 12 misure cautelari, consistenti in 9 restrizioni ai domiciliari e 3 obblighi di firma, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari in relazione ad una articolata rete transnazionale legata all’affare dell’acquisto da parte di brasiliani della cittadinanza italiana tramite il sistema cosiddetto iure sanguinis.
Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dalla transnazionalità e dal fine del profitto, corruzione, falso in atto pubblico e tentata estorsione.
Il richiamato provvedimento cautelare accoglie gli esiti di articolate indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Catania, scaturite da alcune anomalie segnalate dalla Divisione P.A.S.I. della locale Questura su varie istanze per il rilascio del passaporto italiano.
Le indagini, svolte dagli investigatori della Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione, con servizi sotto copertura e telecamere installate negli uffici comunali del capoluogo etneo, hanno permesso di ricostruire l’esistenza di un comitato d’affari, a carattere transnazionale, operativo nel settore della compra-vendita della cittadinanza italiana attraverso il sistema del cosiddetto iure sanguinis, ramificato tra Brasile e Italia, individuando i promotori in A.M.L. (classe ’65), titolare dell’agenzia disbrigo pratiche sita in via Alcide de Gasperi, stanziato da parecchi anni a Catania, e N.R. (classe ’65) italo-brasiliano, dimorante in Brasile, quest’ultimo con il compito di agganciare la clientela, assistere i brasiliani rivendicanti la titolarità del diritto ad acquisire la cittadinanza italiana nonché incassare i primi acconti.
Gli investigatori hanno appurato che il sodalizio si avvaleva di una fitta rete di compiacenti impiegati del Comune di Catania deputati ad accelerare l’iter di acquisizione della cittadinanza italiana, attribuendo priorità di trattazione alle pratiche presentate da A.M.L. per conto dei suoi assistiti, anche attraverso l’adozione sistematica di atti contra legem.
Nel corso dell’attività è emerso che i dipendenti del Comune di Catania, con il ruolo di organizzatori, hanno costituito una sorta di vera e propria “squadra” e, ciascuno per la propria competenza (un Vigile Urbano addetto ai controlli sulle residenze, un’impiegata dell’Ufficio Stranieri, la responsabile dell’Ufficio Cittadinanze ed un addetto all’Archivio dello Stato Civile), utilizzando a fini personali la funzione pubblica ricoperta, riusciva a controllare le pratiche presentate da A.M.L., esitandole velocemente e anche in spregio alle norme di settore.
Tra questi un ruolo cardine nel meccanismo fraudolento di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis in favore dei clienti brasiliani era svolto da S.M.L., responsabile dell’Ufficio Cittadinanze del Comune di Catania, oggi in quiescenza, che tralasciava di rilevare incompletezze e carenze presenti in dette pratiche, che avrebbero dovuto comportare la sospensione o il rigetto delle stesse, con la collaborazione di G.G., addetto all’Archivio di Stato, che si attivava per coadiuvare la collega con la quale condivideva i proventi derivanti dal business illecito.
Nella cerchia degli impiegati pubblici infedeli è emersa anche la figura di G.R., Ufficiale di Anagrafe dell’Ufficio Stranieri, che provvedeva all’accettazione della richiesta di iscrizione anagrafica di residenza, attribuendo una corsia preferenziale alle pratiche presentate da A.M.L., in tal modo accelerando l’iter per l’accertamento fittizio della residenza.
Il modus operandi dell’impiegata, ancora in servizio, era il seguente: nelle prime ore della mattinata A.M.L. era solito inviarle una sms al fine di segnalarle le pratiche da trasmettere in via prioritaria all’Ufficio di Polizia locale per gli accertamenti di rito.
L’impiegata si attivava anche nella locazione ai brasiliani di un appartamento nella sua disponibilità, che la stessa gestiva, unitamente alla figlia e al marito.
Altro tassello fondamentale per il funzionamento del rodato sistema illecito è rappresentato dal servizio svolto dal Vigile Urbano T.A. con precedenti specifici in tale ambito, il quale, consapevole dell’illiceità della sua condotta, prendeva un appuntamento con i brasiliani, tramite l’intermediazione di A.M.L., per l’attestazione della residenza; talvolta delegava l’intera pratica allo stesso A.M.L. il quale provvedeva personalmente a farle firmare ai suoi clienti brasiliani.
In sostanza, il sodalizio, a fronte del pagamento di migliaia di euro (le cifre oscillavano tra 5.000 e 5.500 euro a pratica) offriva un pacchetto completo cosiddetto “tudo incluìdo”, comprensivo di adempimenti burocratici, prelievo ed accompagnamento in aeroporto, alloggio nel territorio catanese (per lo stretto tempo necessario ad acquistare la doppia cittadinanza, dai 12 ai 14 giorni ) presso strutture messe a disposizione dall’organizzazione, consistenti in 4 immobili e, in alcuni casi, l’offerta prevedeva anche l’organizzazione di cene per festeggiare il buon esito delle pratiche.
In tale contesto, gli impiegati comunali hanno conseguito vantaggi economici basati essenzialmente in canoni di locazione notevolmente maggiori rispetto ai prezzi di mercato (500 euro a persona per una permanenza di soli 12-14 giorni), forniture di carburante e altre regalie in cambio di false attestazioni di residenza.
La responsabile dell’Ufficio Cittadinanze S.M.L., unitamente al collega G.G., impiegato all’Archivio di Stato, dietro lo schermo del servizio di riordino dei locali, riceveva per ogni brasiliano giunto a Catania 250 euro, occupandosi delle pulizie dei locali adibiti ad ospitare i brasiliani e del cambio biancheria, come è stato cristallizzato dalle immagini riprese dalla telecamera installata all’interno del richiamato ufficio pubblico, dove, intorno alle 7.30, quando l’ufficio era ancora non frequentato, l’addetto all’Archivio di Stato consegnava alla collega la somma di 625 euro.
Ad esito delle indagini si è proceduto all’escussione di alcuni brasiliani, dalle cui dichiarazioni è emersa non solo l’indole violenta di A.M.L, spintosi finanche a minacce di morte per estorcere una firma su un documento attestante un falso pagamento, ma anche che la ragione sottesa alla necessità di acquistare la cittadinanza italiana consisteva nell’esigenza di ottenere in tempi rapidi (in soli 15 giorni a fronte dei 12 anni necessari in Brasile) il passaporto italiano e circolare liberamente nell’area Schengen o per trasferirsi negli Stati Uniti a scopi imprenditoriali.
Il giro di affari accertato durante le brevi fasi delle indagini ammonta alla somma complessiva di 265.000euro, per la quale è stato disposto sequestro preventivo, anche per equivalente, a carico dei due promotori, di cui il terminale brasiliano risulta attualmente non presente in Italia e, pertanto, ai fini dell’esecuzione della misura, verranno attivati i consueti canali di cooperazione internazionale.
Nell’ambito dell’esecuzione della misura cautelare – consistita nel porre agli arresti domiciliari i 9 indagati di seguito elencati e nell’imporre l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria ad altre 3 persone – si è proceduto al sequestro preventivo dei richiamati 4 immobili, ubicati a Catania, ed utilizzati dal sodalizio per ospitare i brasiliani durante il soggiorno in questo capoluogo.
- A.M.L. (classe ‘65), tratto in arresto a Catania, sottoposto agli arresti domiciliari;
- N.R. (classe ’65) irreperibile;
- T.A. (classe ’61) tratto in arresto a Catania, sottoposto agli arresti domiciliari;
- S.M.L. (classe ’53), tratta in arresto a Gravina di Catania (CT), sottoposta agli arresti domiciliari;
- S.S. (classe ’51), tratto in arresto a Gravina di Catania (CT) sottoposto agli arresti domiciliari;
- G.G. (classe ’57), tratto in arresto a Mascalucia (CT) sottoposto agli arresti domiciliari;
- R.G.B. (classe ’61), tratto in arresto ad Aci Castello (CT), sottoposto agli arresti domiciliari;
- G.R. (classe ’62), tratta in arresto a Locate di Triulzi (MI), sottoposta agli arresti domiciliari;
- G D. (classe ’92), tratta in arresto a Saronno (VA) sottoposta agli arresti domiciliari.
ATTUALITÀ
A centodieci anni dalla nascita, Isola delle Femmine ricorda il grande campione di baseball Joe Di Maggio
Domenica 24 novembre 2024, dalle 10:00 alle 13:00, a centodieci anni dalla nascita di Joe Di Maggio, BCsicilia Isola delle Femmine, Friends of Isola delle Femmine, Isola Pittsburg Forever e Italian American Club of Pittsburg ricorderanno il grande campione.
L’iniziativa si terrà presso la Casa Museo Joe Di Maggio in via Cutino, a Isola delle Femmine. L’ingresso è libero e gratuito.
Joe Di Maggio, a cui è dedicata la Casa Museo, è il più grande giocatore del baseball di tutti i tempi, nato il 25 novembre 1914 a Martinez una cittadina della California da genitori originari di Isola delle Femmine. La storia inizia il 9 dicembre 1897 quando gli stessi si unirono in matrimonio nella chiesa del paese Maria Santissima delle Grazie. La prima figlia Adriana nasce a Isola l’11 settembre 1898, mentre il padre era assente perché partito insieme ad un gruppo di pescatori per la California per costatare se quella era una terra che poteva migliorare la loro vita. Nel 1902 l’intera famiglia si trasferisce a Martinez. Giuseppe Di Maggio e Rosalia Mercurio in America avranno altri 8 figli, il penultimo nato il 25 novembre 1914 si chiamerà Giuseppe Paolo Di Maggio, in inglese Joseph Paul Di Maggio, per tutti Joe Di Maggio, indimenticabile campione di baseball degli anni ’30 e ’40 e marito prima di Dorothy Arnold e poi di Marilyn Monroe.
“Oggi probabilmente sono pochi – afferma il Presidente della sede locale di BCsicilia Agata Sandrone – i ragazzi di Isola delle Femmine che conoscono la storia del grande Joe Di Maggio. Lo scopo dell’iniziativa è quello di suscitare, attraverso il racconto del mitico campione di baseball, interesse per il passato di Isola delle Femmine e valorizzare dal punto di vista turistico il paese, offrendo nuove opportunità di sviluppo economico”.
ATTUALITÀ
Stati Generali dei Sentieri Siciliani: a Piazza Armerina l’evento dedicato al Turismo Sostenibile
La città di Piazza Armerina, mercoledì 20 novembre, si è trasformata, per un giorno, nel cuore pulsante delle Vie Sacre in Sicilia, ospitando gli Stati Generali dei Cammini e Sentieri. L’evento, che ha coinvolto oltre 50 partecipanti tra creatori di cammini, guide ambientali ed esperti del settore, ha celebrato l’immenso patrimonio culturale, spirituale e naturale dell’isola, ponendo le basi per una visione condivisa e sostenibile del turismo.
L’evento è stata un’opportunità per riportare l’attenzione sul ricco patrimonio spirituale e culturale che i percorsi di pellegrinaggio dell’isola offrono.
Gli Stati Generali hanno rappresentato una possibilità di dialogo e confronto in particolar modo per coloro che si dedicano alla valorizzazione e alla promozione di questi sentieri. Dai camminatori alle comunità locali, attraverso il lavoro delle guide e le esperienze di spiritualità proposte, si è tutti chiamati alla costruzione di percorsi di fede stimolanti e nuove.
Dopo i saluti della Presidente del Borgo di San Giacomo, Lucia Giunta, e dell’Assessore comunale al Turismo, Ettore Messina, il dibattito ha preso il via con gli interventi di Sergio Scaffidi, dell’Assessore Regionale al Turismo Elvira Amata (in videoconferenza), e di Don Roberto Fucile, Direttore della diocesi di Acireale e regionale per la Pastorale del Turismo, dello Sport e del Tempo Libero.
Tra i temi affrontati:
- il ruolo dei cammini come motore di turismo sostenibile;
- le ricadute economiche dei percorsi di pellegrinaggio sulle comunità locali;
- la necessità di costruire una rete solidale tra i promotori dei cammini;
- il superamento di individualismi per valorizzare un patrimonio condiviso.
“I cammini non sono solo sentieri: raccontano storie, tradizioni e spiritualità. Insieme possiamo costruire un modello di turismo che unisce le comunità e valorizza il nostro passato” ha dichiarato Don Roberto Fucile, sottolineando l’importanza del dialogo e della collaborazione per il futuro del territorio.
Nasce il Coordinamento Regionale dei cammini e Sentieri di Sicilia.
A coronamento dell’evento, è stato istituito il Coordinamento Regionale dei Cammini e Sentieri di Sicilia, composto da:
- Don Roberto Fucile, Direttore regionale per la Pastorale del Turismo;
- Giuseppe Riggio, scrittore e giornalista;
- Totò Trumino, promotore del Cammino di San Giacomo;
- Peppe De Caro, referente della Trasversale Sicula;
- Giuseppe Currenti, promotore del Cammino di Tindari.
“Questo Coordinamento rappresenta un nuovo punto di partenza”, ha aggiunto Don Fucile, “per costruire un’eredità che unisca passato e presente, promuovendo la Sicilia come terra di accoglienza, cultura e spiritualità.”
L’iniziativa di Piazza Armerina ha dimostrato che, attraverso l’unione di intenti, è possibile valorizzare il patrimonio millenario delle vie sacre e dei sentieri dell’isola.
“Camminando insieme, possiamo costruire un futuro sostenibile e condiviso per la Sicilia”, ha concluso Don Fucile.
Il Coordinamento Regionale dei Cammini e Sentieri rappresenta solo l’inizio di un viaggio ambizioso verso una Sicilia sempre più unita e accessibile.
ATTUALITÀ
Catania: Serata evento “TI amo da morire” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere
“Ti amo da morire. Confronto sulla lotta contro il femminicidio e la violenza di genere”, questo il tema della serata evento che si terrà lunedì, 25 novembre. L’incontro sarà aperto dalla forte testimonianza dell’imprenditrice Gabriela Scibilia, che ospiterà l’evento, seguirà l’impegno delle istituzioni scolastiche, rappresentate dall’Istituto Marconi-Magano e dall’Eris, rispettivamente Maria Catena Trovato e da Antonio Oliveri; il sostegno dei club service, come il Rotary, con Cinzia Torrisi, assistente del governatore, e del volontariato come l’associazione Aurea Caritate, rappresentata da Anthea Di Benedetto. E ancora: professioniste impegnate sul fronte della difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti: la garante al Comune di Pedara, Katya Germanà, e Letizia Ferrante, psicoterapeuta presso Olos Centro studi; e il presidente della I Municipalità, Francesco Bassini. Testimonianza di Vera Squatrito, che da anni opera affinchè il sacrificio della figlia Giordana non sia stato inutile e proprio a lei è dedicato l’abito simbolo, Ti amo da morire, realizzato dalla stilista Rosa Platania, con l’assistenza di Flavio Massimo Nisi, indossato da Giuliana Petrizzo, accompagnata da Eros Piazza. Conclusioni e regia della serata evento a cura di Liliana Nigro, docente dell’Accademia di belle arti di Catania. Modera l’incontro il giornalista Daniele Lo Porto.
L’evento del 25 novembre, al Casale dell’Arte, via Plaja, 200, dalle 20, dopo una ampia tavola rotonda, sarà conclusa con la proiezione di un corto realizzato dal filmmaker Piero Sabatino, con la sfilata di abiti della stilista Pina Nannuli Scaminaci, con la performance degli studenti dell’Istituto Marconi-Mangano, diretti da Salvo Valentino e Pietro Coccuzza, esperti del laboratorio teatrale, e dalla sfilata degli allievi dell’Accademia di Belle arti di Catania, diretti dalla professoressa Liliana Nigro.
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