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ATTUALITÀ

Coltivavano marijuana: tre arrestati a Palermo

PALERMO – Due palermitani di 32 e 28 anni, Alessandro Cannarozzo e Domenico Caruso, e una diciottenne, M.M., sono stati arrestati dalla polizia per coltivazione e produzione di droga.

In un’abitazione di via Baida, infatti, gli agenti del commissariato Porta Nuova hanno trovato una piantagione con 75 piante di marijuana. L’ingresso della casa era sorvegliato da una telecamera collegata a un televisore. I tecnici Enel hanno accertato anche il furto di energia elettrica.

Fonte: ANSA

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Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: l’Arma dei Carabinieri lancia una campagna di responsabilizzazione

In occasione del 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, l’Arma dei Carabinieri ha organizzato una campagna di comunicazione e responsabilizzazione, che mira a rafforzare la consapevolezza e l’impegno sul delicato tema.

Ogni giorno, l’Istituzione è in prima linea nella lotta alla violenza contro le donne e le iniziative intraprese sono tutte accomunate dal dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante – sia fisico che psicologico.

La diffusione di materiale informativo, di locandine e video sui principali canali social dell’Arma, oltre alle numerose interviste di Carabinieri particolarmente impegnati nella specifica attività, rappresentano strumenti utili a incoraggiare le vittime affinché denuncino ciò che subiscono.

In tale prospettiva, sono stati realizzati uno spot con la partecipazione del famoso presentatore televisivo Carlo Conti, nonché un videomessaggio a cura di personale dell’Arma, che invitano le donne a “fare il primo passo”, evidenziando l’esistenza, a sostegno delle vittime, di misure di natura legale, nonché di supporto psicologico, lavorativo ed economico.

Un altro pilastro della campagna è il coinvolgimento delle scuole e delle comunità In molti Comuni i Carabinieri hanno organizzato incontri informativi per sensibilizzare i giovani sul delicato tema e per promuovere una rinnovata concezione della donna, che ne rispetti la dignità, valorizzandone le risorse, così superando in definitiva quel retaggio culturale che l’ha vista storicamente in posizione di disuguaglianza.

Anche quest’anno, tante caserme dell’Arma si illumineranno di arancione, in adesione alla campagna internazionale “Orange the World”,come segno concreto dell’importante impegno profuso dall’Istituzione.

Inoltre, sul sito www.carabinieri.it, è stata dedicata un’intera sezione al “codice rosso”, che offre informazioni sul fenomeno e sugli strumenti di tutela delle vittime, mettendo a disposizione un test di autovalutazione, denominato “Violenzametro”, che rileva il livello di violenza subita in un rapporto di coppia (http://www.carabinieri.it/in-vostro-aiuto/consigli/codice-rosso/codice-rosso).

In un quadro sociale e normativo in continua evoluzione, l’Arma ha avviato da tempo progetti finalizzati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere.

Infatti, nel 2009, è stata istituita la Sezione Atti Persecutori, collocata nell’ambito del Reparto Analisi Criminologiche (R.A.C.) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Ra.C.I.S.), per svolgere studi e analisi del fenomeno e delineare strategie di prevenzione e di contrasto aderenti, aggiornate ed efficaci. La Sezione viene tempestivamente informata di ogni evento significativo che accade sull’intero territorio nazionale, per approfondire gli aspetti psico-criminologici, anche nella prospettiva di analisi dei fattori di rischio e di elaborazione di strategie operative.

È una unità di punta, che si compone di personale con peculiari competenze scientifiche e psicologiche, cui si affiancano anche investigatori, per portare, all’interno di tale struttura di eccellenza, l’esperienza maturata direttamente sul campo.

A partire dal 2014, l’Arma si è dotata di una Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, costituita da ufficiali di polizia giudiziaria (Marescialli e Brigadieri), con una formazione certificata nello specifico settore. Essi fungono da punti di riferimento per il personale dei Reparti sul territorio nello sviluppo delle indagini e sono elemento di raccordo, a livello centrale, con la Sezione Atti Persecutori per un più compiuto apprezzamento dei casi.

La loro preparazione è assicurata da specifici corsi frequentati presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative (ISTI), centro di alta qualificazione dell’Arma, che, dal 2008, provvede alla specializzazione degli ufficiali di polizia giudiziaria e li abilita alla conduzione delle indagini più complesse e all’uso di sofisticati strumenti, coniugando innovativi metodi didattici e contenuti formativi aggiornati. Un vero e proprio laboratorio di cultura investigativa in cui converge l’apporto delle più qualificate risorse dell’Arma, tratte dal R.O.S., dai Reparti Investigazioni Scientifiche (R.I.S.), dal Reparto Analisi Criminologiche e dai Nuclei investigativi, i quali portano in aula le migliori esperienze acquisite.

Ad oggi, sono stati svolti 36 corsi della durata di 2 settimane, che hanno consentito di formare 864 operatori. Inoltre, nel quadro di un accordo operativo con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), i componenti della “rete” partecipano a seminari informativi incentrati su elementi di psicologia comportamentale, volti a migliorare le capacità di interazione con le vittime vulnerabili sia nel primo contatto in situazioni di emergenza, sia nel successivo percorso di denuncia.

Oltre al personale debitamente formato e ai Reparti dedicati, il primo sportello di ascolto per le vittime sono le Stazioni Carabinieri, fulcro dell’Istituzione, “porte della speranza”, capillarmente diffuse sul territorio che assicurano tempestivi interventi.

Nell’ambito delle collaborazioni interistituzionali, l’Arma dei Carabinieri partecipa a numerose intese siglate tra Procure della Repubblica, Prefetture, Forze di polizia, Aziende Sanitarie, Ospedali, Centri antiviolenza e associazioni onlus.

Tra queste, il progetto denominato Una stanza tutta per sé1che, a partire dal 2015, grazie alla preziosa collaborazione di Soroptimist International d’Italia, ha consentito di allestire nelle caserme dell’Arma distribuite sul territorio nazionale circa 200 stanze dotate di strumenti tecnologici utili per l’ascolto delle vittime di violenza domestica e di genere e la verbalizzazione delle denunce in un contesto dedicato e assolutamente riservato, in grado di trasmettere una sensazione di accoglienza e attenzione per le sofferenze subite. A tal fine, sono state definite le linee guida per l’arredo dei locali che tengono conto della psicologia dei colori e delle immagini.

L’iniziativa ripropone su più ampia scala la positiva esperienza attuata nel 2014, presso la sede della Sezione Atti Persecutori, con la realizzazione della “Sala Lanzarote2, ambiente ideato per la confortevole ricezione della vittima, con una sala-regia per le audizioni.

Proprio nella giornata odierna, presso la sede della Stazione Carabinieri di Sezze Romano, è stata inaugurata un’altra stanza che si aggiunge alle altre, tutte concepite per incoraggiare le donne a rivolgersi all’Arma e sostenerle nel momento della denuncia.

Nel 2019, è stata avviata in provincia di Napoli la sperimentazione del sistema Mobile Angel, sviluppato con la società “Intellitronika” grazie al sostegno dell’associazioni “Soroptimist International Italia” e “Woman Care Trust”, impegnate nella tutela delle vittime di stalking, e delle Fondazioni “Vodafone Italia” e “Lottomatica”, che perseguono finalità di assistenza alle categorie sociali vulnerabili. Il progetto, oggi esteso alle province di Roma, Milano e Torino d’intesa con le rispettive Procure della Repubblica, prevede la consegna alle vittime di violenza di genere di un dispositivo di allarme integrato in uno “smart watch”, connesso con la rete telefonica. Una “App” dedicata consente, in caso di necessità, di inviare richieste d’intervento alla Centrale Operativa dell’Arma.

Complessivamente sono stati assegnati 15 smartwatch a Napoli,15 a Milano, 20 a Torino e 21 a Roma e il loro utilizzo ha determinato positivi riscontri in ragione sia dell’accresciuta percezione di sicurezza da parte delle vittime, consapevoli di poter contare su interventi tempestivi a fronte di situazioni di emergenza, sia dell’accertata funzione di deterrenza svolta dagli apparati.

L’impegno prioritario dell’Arma è quello garantire la sicurezza delle donne e prevenire situazioni che possano degenerare, prestando particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”, ovvero a quei delitti come gli atti persecutori, i maltrattamenti contro familiari e conviventi e le violenze sessuali, spesso precursori di epiloghi tragici e fatali per le vittime. Nel 2023, rispetto al 2022, i delitti perseguiti dall’Arma con riferimento al Codice Rosso sono passati da 54.062 a 55.374 confermando la prevalente percentuale di quelli denunciati presso le Stazioni Carabinieri.

In riferimento ai primi dieci mesi del 2024, i Carabinieri hanno perseguito 46.317 reati nell’ambito del Codice Rosso.

Sul piano investigativo – repressivo, l’attività di contrasto istituzionale condotta dall’Arma è risultata particolarmente significativa. Infatti, lo scorso anno – per quanto attiene al Codice Rosso – sono state tratte in arresto 7.644 persone rispetto ai 7.111 arresti del 2022. Nei primi dieci mesi del 2024 gli arresti sono stati 7.928.

Rivolgendo lo sguardo al futuro, l’Arma intende confermare il proprio contributo nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno, ben consapevole delle difficoltà di intercettare in anticipo – a differenza di molte altre fattispecie di reato – i singoli episodi delittuosi, posto che si manifestano nella loro gravità e vengono denunciati dopo molto tempo rispetto all’inizio delle condotte vessatorie, in una fase già critica per l’integrità fisica e la sicurezza delle vittime.

Quello della violenza di genere è un grave fenomeno di natura culturale e sociale, contro il quale le sole misure restrittive non bastano, dovendosi, invece, ritenere imprescindibile un processo evolutivo della componente antropologica che vada di pari passo con il mutevole e rapido cambiamento della società.

1 Il nome fa riferimento al titolo del saggio di Virginia Woolf “A Room of One’s Own” dove la scrittrice inglese racconta le ingiustizie sociali e la mancanza di libertà d’espressione subite dalle donne a inizio del Novecento.

2 Dall’omonima Convenziona, ratificata in Italia con la Legge 1° ottobre 2012, n. 172, che sancisce principi cardine a cui gli stati firmatari devono adeguarsi in materia di prevenzione e criminalizzazione di ogni forma di abuso e sfruttamento sessuale nei confronti dei minori.

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A centodieci anni dalla nascita, Isola delle Femmine ricorda il grande campione di baseball Joe Di Maggio

Domenica 24 novembre 2024, dalle 10:00 alle 13:00, a centodieci anni dalla nascita di Joe Di Maggio, BCsicilia Isola delle Femmine, Friends of  Isola delle Femmine, Isola Pittsburg Forever e Italian American Club of Pittsburg ricorderanno il grande campione.

L’iniziativa si terrà presso la Casa Museo Joe Di Maggio in via Cutino, a Isola delle Femmine. L’ingresso è libero e gratuito.

Joe Di Maggio, a cui è dedicata la Casa Museo, è il più grande giocatore del baseball di tutti i tempi, nato il 25 novembre 1914 a Martinez una cittadina della California da genitori originari di Isola delle Femmine. La storia inizia il 9 dicembre 1897 quando gli stessi si unirono in matrimonio nella chiesa del paese Maria Santissima delle Grazie. La prima figlia Adriana nasce a Isola l’11 settembre 1898, mentre il padre era assente perché partito insieme ad un gruppo di pescatori per la California per costatare se quella era una terra che poteva migliorare la loro vita. Nel 1902 l’intera famiglia si trasferisce a Martinez. Giuseppe Di Maggio e Rosalia Mercurio in America avranno altri 8 figli, il penultimo nato il 25 novembre 1914 si chiamerà Giuseppe Paolo Di Maggio, in inglese Joseph Paul Di Maggio, per tutti Joe Di Maggio, indimenticabile campione di baseball degli anni ’30 e ’40 e marito prima di Dorothy Arnold e poi di Marilyn Monroe.

“Oggi probabilmente sono pochi – afferma il Presidente della sede locale di BCsicilia Agata Sandrone – i ragazzi di Isola delle Femmine che conoscono la storia del grande Joe Di Maggio. Lo scopo dell’iniziativa è quello di  suscitare, attraverso il racconto del mitico campione di baseball, interesse per il passato di Isola delle Femmine e valorizzare dal punto di vista turistico il paese, offrendo nuove opportunità di sviluppo economico”.

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Stati Generali dei Sentieri Siciliani: a Piazza Armerina l’evento dedicato al Turismo Sostenibile

La città di Piazza Armerina, mercoledì 20 novembre, si è trasformata, per un giorno, nel cuore pulsante delle Vie Sacre in Sicilia, ospitando gli Stati Generali dei Cammini e Sentieri. L’evento, che ha coinvolto oltre 50 partecipanti tra creatori di cammini, guide ambientali ed esperti del settore, ha celebrato l’immenso patrimonio culturale, spirituale e naturale dell’isola, ponendo le basi per una visione condivisa e sostenibile del turismo.

L’evento è stata un’opportunità per riportare l’attenzione sul ricco patrimonio spirituale e culturale che i percorsi di pellegrinaggio dell’isola offrono

Gli Stati Generali hanno rappresentato una possibilità di dialogo e confronto in particolar modo per coloro che si dedicano alla valorizzazione e alla promozione di questi sentieri. Dai camminatori alle comunità locali, attraverso il lavoro delle guide e le esperienze di spiritualità proposte, si è tutti chiamati alla costruzione di percorsi di fede stimolanti e nuove.

Dopo i saluti della Presidente del Borgo di San Giacomo, Lucia Giunta, e dell’Assessore comunale al Turismo, Ettore Messina, il dibattito ha preso il via con gli interventi di Sergio Scaffidi, dell’Assessore Regionale al Turismo Elvira Amata (in videoconferenza), e di Don Roberto Fucile, Direttore della diocesi di Acireale e regionale per la Pastorale del Turismo, dello Sport e del Tempo Libero.

Tra i temi affrontati:

  • il ruolo dei cammini come motore di turismo sostenibile;
  • le ricadute economiche dei percorsi di pellegrinaggio sulle comunità locali;
  • la necessità di costruire una rete solidale tra i promotori dei cammini;
  • il superamento di individualismi per valorizzare un patrimonio condiviso.

“I cammini non sono solo sentieri: raccontano storie, tradizioni e spiritualità. Insieme possiamo costruire un modello di turismo che unisce le comunità e valorizza il nostro passato” ha dichiarato Don Roberto Fucile, sottolineando l’importanza del dialogo e della collaborazione per il futuro del territorio.

Nasce il Coordinamento Regionale dei cammini e Sentieri di Sicilia. 

A coronamento dell’evento, è stato istituito il Coordinamento Regionale dei Cammini e Sentieri di Sicilia, composto da:

  • Don Roberto Fucile, Direttore regionale per la Pastorale del Turismo;
  • Giuseppe Riggio, scrittore e giornalista;
  • Totò Trumino, promotore del Cammino di San Giacomo;
  • Peppe De Caro, referente della Trasversale Sicula;
  • Giuseppe Currenti, promotore del Cammino di Tindari.

“Questo Coordinamento rappresenta un nuovo punto di partenza”, ha aggiunto Don Fucile, “per costruire un’eredità che unisca passato e presente, promuovendo la Sicilia come terra di accoglienza, cultura e spiritualità.”

L’iniziativa di Piazza Armerina ha dimostrato che, attraverso l’unione di intenti, è possibile valorizzare il patrimonio millenario delle vie sacre e dei sentieri dell’isola.

“Camminando insieme, possiamo costruire un futuro sostenibile e condiviso per la Sicilia”ha concluso Don Fucile.

Il Coordinamento Regionale dei Cammini e Sentieri rappresenta solo l’inizio di un viaggio ambizioso verso una Sicilia sempre più unita e accessibile.

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