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ATTUALITÀ

“Caccia alle streghe” e mondo social: la “psiche” di Samara e il “ritorno” al Medioevo

CATANIA – Paura, incredulità e, per alcuni, anche un po’ di ilarità. Sono tutte emozioni diverse e in contrapposizione, ma che hanno un unico comune denominatore: Samara.

La protagonista del film “The Ring” si è mostrata in diverse zone del Catanese. Ma anche in altre città siciliane e non solo. Una vera e propria proliferazione del personaggio horror e che, in alcuni casi, poteva avere conseguenze gravi. Come successo nel capoluogo etneo, dove è stata inseguita e picchiata.

Non delle apparizioni casuali dunque, tenendo conto della sua presenza in diverse aree geografiche a distanza di poco tempo. E, dietro questa diffusione a macchia d’olio possono nascondersi diverse ragioni.

«Il fenomeno “Samara” lo si può leggere come una bravata adolescenziale, ma può essere inquadrato in un contesto più ampio. L’adolescente medio oggi passa le giornate con lo smartphone in mano e in qualche modo è la sua interfaccia con la vita – spiega la psicologa Clea Giuffrida -. Quanto l’importanza di questo ultimo aspetto è rilevante in questo caso? Presumibilmente molto. L’adolescenza è un periodo di vita caratterizzato dal bisogno di mettersi alla prova. Molti adolescenti cercano sensazioni forti, eccitazione e adrenalina. In psicologia, si definisce “sensation seeking”, la ricerca di situazioni emotivamente forti e intense, che possono esporre anche a pericoli. (Questo aspetto tra l’altro si collega anche al piacere che si può provare guardando un film horror)».

Ma la ricerca delle sensazioni forti che collegamento ha con i social network? «Uno studio americano ha mostrato l’effetto del numero di “mi piace” sul cervello di 32 adolescenti. Vedere un gran numero di “mi piace” alle proprie foto attivava il circuito di ricompensa del cervello. Quindi, perché non sperimentare un’emozione forte con una trovata singolare e godere dell’attivazione del circuito di ricompensa grazie ai “like” e alle condivisioni di foto e video che la ritraggono? Questa potrebbe essere una spiegazione, ma si dovrebbe chiedere a Samara la ragione della sua scelta. Perlomeno a quella “originale”, le successive sono inquadrabili nel processo di emulazione per cui si desidera eguagliare o superare qualcuno. Non stupirà il fatto che anche il comportamento di emulazione è tipico del periodo adolescenziale», conclude Clea.

Dunque, Samara potrebbe essere chiunque. Un burlone, un simulatore o, semplicemente, qualcuno che voglia farsi notare. Dal punto di vista psichiatrico e psicologico potrebbero essere tante le figure accostabili a Samara.

Interessante, però, è analizzare anche la parte contrapposta alla protagonista di questa vicenda, ovvero gli spettatori. A dare una spiegazione è lo psicoterapeuta Salvatore Antonino Palumbo, direttore della scuola Spie (Scuola psicoterapia ipnotica ericksouniana).

«Cosa suscita un personaggio come questo? Io vedo una vestita di bianco e potrei anche non badarci molto. Ma, la figura inquietante stimola nelle persone i fantasmi che hanno dentro, fa riaffiorare l’idea della strega, figura che ci turba. Questo è legato al meccanismo di identificazione proiettiva: proietto su di te i miei fantasmi, così il pazzo o mostro non sono io, ma l’altra persona. Un po’ come nel Medioevo, quando si dava la caccia alle streghe. Ha creato angosce, ansie e paure che abbiamo dentro». 

Certo è che quanto accaduto, anche secondo il dottor Palumbo, sia più un caso di emulazione che un raptus psicotico: «La sua apparizione è avvenuta in luoghi e tempi diversi, ma in alcuni casi a distanza di poco tempo: una cosa fisicamente impossibile. Per questo è più facile che sia un caso di qualcuno che provi a fare qualcosa di già visto. E, perché no, è possibile che il tutto sia stato organizzato da un gruppo di persone. Certo è, che chi fa questo dovrebbe pensare anche ai rischi che corre. Far emergere i fantasmi dentro le persone può far fare un salto indietro nel tempo alla società».

Il caso di Samara ricorda molto quello della clown isteria avvenuto anni fa e con cui ha molti aspetti in comune. Ma lo “scherzo è bello quando dura poco”.

Immagine Drgonzo1985

Andrea Lo Giudice

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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