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ATTUALITÀ

Catania: confisca beni a esponente della cosca mafiosa “Cappello-Carateddi”

CATANIA – Nell’ambito di specifica attività volta al contrasto della criminalità organizzata, la Polizia di Stato, nella giornata di ieri, ha dato esecuzione a un sequestro di prevenzione emesso – su proposta congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Catania – dal Tribunale di Catania, Sezione Misure di Prevenzione, a carico di Mario Strano, di 55 anni, pluripregiudicato in atto detenuto, più volte sottoposto a misure di prevenzione personali e patrimoniali, appartenente alla cosca mafiosa “Cappello-Carateddi”.

Il sequestro ha riguardato un immobile sito nel centro storico di Catania, un autoveicolo, la società SC Logistica s.r.l. operante nel settore dei trasporti e l’intero patrimonio aziendale costituito, tra l’altro, da 17 automezzi (semirimorchi e motrici)

La misura de qua, disciplinata dal Codice Antimafia del 2011, è misura ablatoria che prescinde da una preventiva condanna per un reato, che attinge un soggetto ritenuto “socialmente pericoloso” e quei beni, di cui lo stesso ha avuto la disponibilità, diretta o indiretta, acquisiti nel periodo in cui si è manifestata la pericolosità, in valore sproporzionato al reddito dichiarato o all’attività economica svolta, che sono frutto di attività illecita e ne costituiscano il reimpiego, cioè il reinvestimento in altre utilità viziate dall’origine, marchiate di illiceità e in quanto tali destinate ad essere sottratte al circuito economico legale.

La pericolosità sociale del proposto è stata ricavata dai suoi innumerevoli precedenti di polizia, per rapine, ricettazione, porto illegale d’armi, condanne per mafia (dapprima facente parte del clan Santapaola, successivamente transitato al Clan Cappello-Bonaccorsi), nonché dall’analisi delle intercettazioni telefoniche tratte dalle numerose O.C.C.C. che lo hanno riguardato e dalle sue innumerevoli frequentazioni con altri pregiudicati. Da ultimo, sono stati ricavati elementi utili dalla O.C.C.C. relativa all’operazione antimafia “Camaleonte” del 23 giugno 2020, che ha comportato l’arresto di Strano, unitamente ad altri numerosi esponenti del clan “Cappello-Bonaccorsi”, per i reati di associazione mafiosa e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’analisi economico-finanziaria svolta dai “patrimonialisti” della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura ha consentito di accertare che i beni oggetto del sequestro, benché formalmente e fittiziamente intestati a terzi, erano riconducibili a Strano, nonostante lo stesso non disponesse delle risorse economiche per giustificarne l’acquisizione .

Infatti, l’analisi dei flussi finanziari entrate-uscite sviluppata anno per anno nel periodo preso in considerazione (2017-2019), ha evidenziato una forte sperequazione tra i redditi del proposto e del suo nucleo familiare, e quanto fittiziamente intestato a terzi, ma nella disponibilità di Strano.

Dagli atti d’indagine è emerso che Strano, dopo il sequestro della società Catasped, avvenuto nel 2017, per non perdere importanti clienti di rinomate ditte del Nord, aveva “suggerito di creare una azienda nuova”, intestandola al figlio di un “collaboratore efficiente” della predetta società, creando di fatto la società oggetto dell’odierno sequestro.

Il Tribunale ha ritenuto che la Società SC Logistica srl (2018) non fosse mai stata nella reale ed effettiva disponibilità dei due intestatari fittizi, uno dei quali, nel corso di una conversazione telefonica intercettata dagli investigatori, veniva etichettata infatti quale “segretaria”, segno inequivocabile che la stessa, all’interno dell’azienda, rivestiva un ruolo ben diverso da quello della titolare.

In altra circostanza la stessa manifestava l’intenzione di volersi “dimettere dall’impiego” presso la società, come conseguenza di un rimprovero ricevuto da Mario Strano, a seguito del quale la donna, sentendosi “offesa”, affermava che “non valeva la pena correre quei rischi per 900 euro”.

Questi ed altri elementi hanno convinto il Tribunale che la SC Logistica fosse riconducibile sin dalla sua costituzione a Mario Strano, che la gestiva – uti dominus – personalmente, impartendo direttive anche sull’assunzione di operai  fino a pochi giorni prima del suo arresto, avvenuto nel giugno 2020, o attraverso diretti familiari.

L’analisi finanziaria sulla famiglia Strano ha portato a ritenere che anche l’immobile sito nel centro storico di Catania e l’autovettura, entrambi intestati a familiari, fossero stati acquistati, negli anni esaminati dagli “analisti”, con la provvista frutto di attività illecita.

Il valore complessivo dei beni sottoposti a sequestro ammonta  a un milione di euro.

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Gangi: celebrazioni in onore della Giornata Nazionale in onore dei caduti di guerra e delle forze armate

Gangi rende onore ai caduti di guerra e delle Forze Armate. Si è svolta ieri mattina, in piazza del Popolo, la commemorazione in onore dei caduti di guerra e delle forze armate con la deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti. E’ stata anche intitolata una via “Al Milite Ignoto” con lo svelamento della targa e la collocazione della corona di alloro proprio lungo l’arteria di collegamento tra via Trinità e la chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, proprio sotto viale delle Rimembranze.

Alle celebrazioni hanno preso parte: il sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello, il comandante della stazione dei carabinieri Domenico Zurlo, del corpo forestale Francesco Notararigo, il comandante dei vigili urbani Nicola Di Marco, il parroco don Giuseppe Amato e in rappresentanza dell’Unuci (Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia) il tenente Franco Geraci. Presenti anche gli assessori comunali Nicola Blando, Domenico Alfonzo, Roberto Franco e Tiziana Ballistreri assieme ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione che hanno partecipato alla cerimonia dimostrando unità in questo momento di riflessione e ricordo.

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Giardini Naxos: è scomparso l’ing. Sebastiano Russotti, pioniere dell’industria turistica siciliana. Aveva 90 anni

È scomparso, all’etá di 90 anni, l’ingegnere Sebastiano Russotti, pioniere dell’industria turistica siciliana. “Con grande dispiacere apprendo della scomparsa del noto imprenditore – ha reso noto, il sindaco di Giardini Naxos, Giorgio Stracuzzi – che è stato non soltanto un amico, ma un grande imprenditore che ha operato nel territorio della nostra cittá e non solo. Un pioniere, appunto, che ha lasciato un’eredità indelebile nel settore alberghiero. Mi associo al dolore della famiglia assieme a tutta l’amministrazione comunale”. “L ingegnere Russotti – ha detto dal canto suo l’ex sindaco, Nello Lo Turco – è stato sicuramente uno degli artefici dell’affermarsi di Giardini Naxos nel panorama turistico internazionale. Amava profondamente la Sicilia e le sue iniziative erano sempre di grande respiro e all’avanguardia. Perdo personalmente un amico ma è l’intera città che ne sentirà la mancanza”. Com’è noto l’ing. Russotti, dagli anni Settanta è protagonista indiscusso, nel settore turistico-alberghiero, nel quale era già entrato, insieme al fratello, con la realizzazione dell’hotel Riviera a Messina, interessandosi di alberghi di categoria superiore non solo a Giardini Naxos e Siracusa ma anche nel resto d’Italia come Roma, Milano e Venezia. Alberghi questi che negli anni sono appartenuti anche al catene stellate. A Taormina, inoltre, lo si ricorda ancora per un suo intervento in Consiglio Comunale, a sostegno del suo progetto del porticciolo dell’area di “Villagonia”, mai realizzato, che doveva sorgere in una zona della “cittá del centauro” al confine con il territorio, appunto, di Giardini Naxos. Negli ultimi tempi lo si poteva notare, quasi ogni giorno, a bordo della sua vettura condotta da un’autista che girava per tutto il comprensorio turistico taorminese. Un autentico personaggio proiettato, anche in età avanzata, verso il futuro dell’ospitalità isolana.

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Acireale, Commemorazione dei Defunti: stamane la cerimonia in memoria dei caduti di tutte le guerre


Questa mattina, in occasione della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, la chiesa centrale del cimitero ha ospitato la celebrazione eucaristica presieduta da dal vescovo della diocesi di Acireale Antonino Raspanti, in suffragio dei Caduti di tutte le guerre e delle vittime di ogni forma di violenza.
Sono intervenute le autorità civili e militari e le associazioni d’arma e di volontari cittadine.
Al termine della celebrazione il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, nel corso della cerimonia commemorativa, ha deposto due corone d’alloro dinanzi al sacrario nel quale sono sepolte le vittime dei due conflitti mondiali e ha dichiarato: “Oggi tutti noi abbiamo l’occasione di fermarci e di pensare alle vittime di conflitti recenti e passati, a chi ha subito violenza, discriminazione e ingiustizia. Ricordiamo anche coloro che in silenzio hanno subito le conseguenze delle guerre. Ricordiamoci sempre dell’importanza della pace, abbiamo il compito e l’impegno di promuovere sempre il dialogo, la comprensione e la solidarietà. E’ nostra la responsabilità di educare le future generazioni al valore della pace, della tolleranza e del rispetto reciproco. Vi invito a un momento di silenzio per onorare la memoria di tutti coloro che hanno perso la vita a causa delle guerre e della violenza e infine permettetemi di mandare a nome della Città di Acireale un caloroso abbraccio a tutti i familiari delle vittime della Città di Valencia”.  

Per la Città di Acireale erano presenti il presidente del consiglio comunale Michele Greco, l’assessore Giuseppe Vasta e l’assessore Enzo Di Mauro.
L’evento curato dal Cerimoniale del Comune di Acireale è stato impreziosito dai fiati della banda musicale Gaetano Miraglia Città di Acireale.

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