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ATTUALITÀ

Inaugurati all’Istituto Comprensivo di Santa Venerina l’Aula polifunzionale e il Giardino dei racconti

SANTA VENERINA – Nonostante le bizze del tempo, è stata un successo la cerimonia di inaugurazione della nuova Aula polifunzionale e del Giardino dei racconti nel plesso di Dagala del Re dell’Istituto Comprensivo Statale di Santa Venerina.

Le due strutture sono parte integrante del più articolato progetto denominato “L’ora di lezione non basta”, promosso dall’associazione nazionale “Senza Zaino – Per una scuola comunità”, per il quale l’istituto, uno dei quindici in tutta Italia ed uno dei due in tutta la Sicilia, si è aggiudicato un finanziamento di 110mila euro. Il progetto pilota, oggetto di studio e di analisi da parte dell’Università degli Studi di Firenze, ha come obiettivi principali il contrasto della povertà educativa e la diffusione di un nuovo modello di scuola basato sui concetti di cooperazione ed inclusione.

“Inauguriamo l’Aula polifunzionale ed il Giardino dei racconti, due sezioni di questo grande progetto che è L’ora di lezione non basta – ha dichiarato la dirigente scolastica Mariangiola GarraffoCome dice il nome del progetto, la didattica non può ridursi esclusivamente nell’ora di lezione frontale all’interno della scuola. La didattica attiva e la didattica all’aperto sono parte integrante della scuola dei nostri studenti. Grazie ai fondi che abbiamo ricevuto dal progetto stesso e grazie anche a quelli provenienti da alcune imprese del territorio – prosegue la dirigente scolastica – siamo riusciti a realizzare sia l’aula polifunzionale, che è uno spazio di apprendimento libero e aperto dove i bambini possono, attraverso il gioco, apprendere tante cose, sia il giardino dei racconti, che diventa lo spazio esterno per eccellenza, dove i bambini giocheranno e realizzeranno le attività di didattica grazie anche alla collaborazione della pedagogista Milena Viani”.

Alla serata hanno preso parte padre Santo, parroco della Chiesa Maria SS. Immacolata di Dagala del Re, che ha benedetto le nuove strutture, il sindaco e l’assessore alla Pubblica Istruzione di Santa Venerina, Salvatore Greco ed Alfio Di Paola, il comandante della Stazione dei carabinieri di Santa Venerina, il luogotenente Antonello Russo, i dirigenti scolastici dell’Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura A. Mazzei di Giarre e del Liceo artistico R. Guttuso di Giarre, rispettivamente Tiziana D’Anna e Gaetano Ginardi, i cui alunni hanno partecipato attivamente alla realizzazione del Giardino dei racconti, e gli imprenditori che con le loro donazioni hanno sponsorizzato parte delle attività. Assenti per impegni istituzionali il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha inviato un video messaggio con cui si è complimentato con la dirigente scolastica ed il corpo docenti, rinnovando l’impegno ad un contributo regionale per la scuola, e l’assessore regionale all’Istruzione, Roberto La Galla, che è intervenuto in video conferenza per sottolineare l’importanza di attività come quelle intraprese dall’Istituto Comprensivo di Santa Venerina, volte al contrasto della povertà educativa.

Nel corso della serata sono state illustrate altre due azioni del progetto “L’ora di lezione non basta”: la Mappa della comunità, per sviluppare percorsi didattici condivisi con le famiglie, le associazioni e tutti gli attori territoriali, e l’Aula errante, progetto educativo e sociale, nato dalla voglia e dalla necessità, sempre più vitale, d’imparare dalla realtà, all’aperto ed attraverso l’esperienza.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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