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ATTUALITÀ

Giarre, emergenza cenere: limitazioni alla circolazione e nuovi siti dove conferire la sabbia vulcanica

GIARRE – La città di Giarre, nella notte tra sabato 31 luglio e domenica 1 agosto, ha subito nuovamente una pioggia di cenere vulcanica derivante dall’ennesima attività parossistica  del vulcano Etna.

Nella stessa mattina di domenica 1 agosto, il sindaco Angelo D’Anna e l’Assessore alla protezione Civile, Alfio Previtera, hanno immediatamente predisposto una ricognizione sul territorio a cura della Protezione Civile comunale per accertare l’entità della cenere vulcanica caduta, che risulta essere di circa 1,2 Kg/mq. Successivamente sono state date disposizioni per l’immediata pulizia dell’area dell’elisoccorso e convocato un tavolo tecnico con la partecipazione del Dirigente dell’Area tecnica, Giuseppa Rita Leonardi, del responsabile della protezione Civile Comunale, Salvo Grasso, e vari dipendenti comunali per le determinazioni da assumere.

Inoltre, durante la mattinata, il Sindaco è stato in contatto con il Dirigente della Protezione Civile Regionale, Salvatore Cocina, e con il presidente della S.R.R. ( Società per la regolamentazione dei rifiuti), Ignazio Puglisi,  per valutare le varie opzioni per lo smaltimento del materiale stoccato e da stoccare.

Giarre, pulizia dell’elipista

Al fine di  tutelare l’incolumità pubblica e stata emanata ordinanza sindacale che stabilisce i seguenti limiti alla circolazione stradale:

  • dall’1 al 20 agosto 2021, gli autoveicoli circolanti nelle strade del territorio comunale dovranno osservare il limite di 30 km/h; inoltre gli automezzi dovranno procedere con prudenza e tenere una velocità, anche inferiore a quella prescritta al fine di evitare tamponamenti ed altre situazioni di pericolo;
  • dall’1 all’8 agosto 2021 è fatto divieto di circolazione dei mezzi a due ruote nell’intero territorio comunale. Dopo tale data e fino al 15 agosto per gli stessi mezzi è fissato il limite di velocità di 30 km/h.

Con la medesima ordinanza, per consentire lo smaltimento della cenere vulcanica derivante da pulizia di spazi privati e disciplinare ulteriormente le operazioni di raccolta e stoccaggio della sabbia vulcanica da parte dei cittadini, è stato fatto divieto assoluto di depositare i sacchetti in plastica o similari per il conferimento della sabbia che pertanto dovrà essere depositata sfusa nelle seguenti aree di deposito alcune delle quali nuove rispetto a quelle precedentemente individuate nei mesi scorsi:

  • San Giovanni Montebello – Via Di Bella (slargo San Pio), Via G. Borsì (slargo campo sportivo),
  • Macchia – Via Damasco angolo Via della Regione; Via delle Mimose angolo Via delle Gardenie;
  • Via Regina Pacis (angolo V.le Don Minzoni); Sciara (spiazzo antistante la Chiesa); Peri-San Camillo (area a parcheggio Via S. Pellico), V.le Aldo Moro bassa – (zona campetto calcio “gabbia”); Trepunti (ecopunto); San Leonardello (slargo retrostante la chiesa dismessa); Altarello (area a parcheggio Via Ungaretti – slargo villetta S. Pio), Miscarello (piazza); Corso Messina (area a parcheggio adiacente Lidl); Via Maccarrone – largo Baden Powell; Santa Maria La Strada (Via Penturo area antistante centro commerciale); Carruba (area a parcheggio V.le Della Gioventù).

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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