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ATTUALITÀ

Ristorazione, cibi e bevande in mano alla mafia: arrestato Antonino Arena dei cursoti, sequestro della Trattoria del Principe – FOTO

CATANIA – Questa mattina, la polizia di Stato, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, ha arrestato Antonino Arena, 48 anni, inteso “Nino ‘u fungiutu”, pregiudicato, in atto sottoposto alla misura della Sorveglianza speciale di P.S., in esecuzione di provvedimento applicativo della misura cautelare della custodia in carcere emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania.

L’uomo, esponente di vertice del clan dei “Cursoti”, ritenuto responsabile, in concorso, del reato di trasferimento fraudolento di valori finalizzato a eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali e di agevolare la commissione dei delitti di cui agli artt. 648 bis e 648 ter c.p.

Contestualmente il gip ha disposto il sequestro preventivo, anche ai fini di confisca, dell’impresa individuale denominata “Trattoria del Principe” nonché delle quote della società “Stella s.r.l.s.”.

Il richiamato provvedimento giudiziario accoglie gli esiti delle indagini, sia di natura tecnica che tradizionale, condotte dalla Squadra Mobile tra il mese di ottobre 2018 e il mese di gennaio 2019, scaturite a seguito di una segnalazione effettuata da una inviata di una nota trasmissione televisiva nazionale.

Antonino Arena, arrestato nel maggio del 2012 e condannato per il reato di associazione di stampo mafioso, nell’aprile del 2013 era stato destinatario del sequestro, finalizzato alla confisca, di un complesso di beni mobili e immobili, tra i quali l’impresa individuale avente a oggetto l’attività di ristorazione denominata “Trattoria Torre del Vescovo”, in via Plebiscito, al centro del quartiere Antico Corso.

Dopo il sequestro, la citata attività di ristorazione era proseguita da parte dell’amministratore che la gestiva avvalendosi delle persone già impiegate nella conduzione del locale, tutte legate da rapporti di parentela e affinità con il predetto Arena che, dopo la sua scarcerazione, avvenuta nel settembre del 2017, intraprendeva, unitamente ai parenti dipendenti, azioni di contrasto alla gestione, tanto da determinare la chiusura dell’attività nell’agosto del 2018.

Per il tramite di intestatari fittizi, Antonino Arena, nel medesimo periodo, avviava negli stessi locali della “Trattoria Torre del Vescovo”, già confiscata, l’attività di ristorazione oggetto dell’odierno sequestro.

Il provvedimento ablativo riguarda anche le quote della società “Stella s.r.l.s.”, avente per oggetto sociale la gestione di esercizi per la preparazione, lavorazione e somministrazione al pubblico, di alimenti, bevande alcoliche e analcoliche, caffè e in genere di tutti i prodotti alimentari, il cui 95% delle quote è intestato alla moglie di Arena.

Le attività tecniche hanno consentito di appurare come anche la società in questione era, di fatto, gestita da Antonino Arena, al quale era stata sottratta con i precedenti provvedimenti di sequestro e confisca.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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