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ATTUALITÀ

Mirabella Imbaccari: lei lo lascia e lui la riempie di botte per mesi. Arrestato dai carabinieri

Catania

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, nell’ambito di indagini a carico di un 33enne indagato per i reati di rapina, sequestro di persona, atti persecutori e lesioni personali aggravate, ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere, che è stata eseguita dai Carabinieri della Stazione di Mirabella Imbaccari (CT).

La vicenda trae origine dalla decisione di una 37enne del posto d’interrompere una relazione sentimentale con il compagno che già più volte, ai suoi danni, aveva evidenziato la propria indole violenta e possessiva.

La donna aveva comunicato tale decisione all’ex compagno lo scorso 27 maggio e quest’ultimo, immediatamente recatosi presso l’abitazione della madre della donna, dopo aver preteso ed ottenuto l’ingresso aveva percosso l’ex fidanzata cagionandole ferite al volto ed agli arti.

Tale episodio, però, è risultato essere soltanto il preludio ad un’escalation di violenza che l’uomo ha riservato alla donna ed anche al padre di lei, destinatario di minacce di morte.

Solo 3 giorni dopo la poveretta, a causa di ulteriori percosse dell’ex fidanzato, era stata costretta a recarsi presso il pronto soccorso dell’ospedale Gravina di Caltagirone dove i medici le avevano diagnosticato un “trauma cranico facciale con ecchimosi all’occhio dx ed agli arti superiori, collo e gambe” con una prognosi di 7 giorni.

Ancora non domo lo scalmanato ha aggredito la donna anche il 16 giugno ed il 7 luglio scorsi ed in quest’ultima occasione, in particolare, l’uomo aveva strattonato la donna facendola rovinare in terra così impadronendosi del suo cellulare e delle chiavi di casa, motivo per il quale era stata costretta a ricorrere all’ausilio dei Vigili del Fuoco per poter fare rientro nell’abitazione.

Nel crescendo della tensione generatasi l’uomo si era in seguito recato presso l’abitazione dell’ex compagna, sita al piano sottostante a quella dei genitori, prendendone a calci il portone e giungendo sino alla porta d’ingresso, venendo però provvidentemente bloccato dai suoi stessi parenti subito accorsi perché avvisati telefonicamente dai vicini di casa.

Il padre della donna, non più disposto a sopportare ulteriori violenze alla figlia dopo averne notati i lividi sul corpo, si era recato presso la caserma dei Carabinieri per denunciare le angherie subite.

Tale iniziativa gli era però valsa l’intimidazione dell’aggressore che, in seguito, lo aveva minacciato dicendogli <<… pure per te ce ne sono, ti spacco la faccia, prendo la macchina e ti metto sotto! …>>.

Il delirio di onnipotenza dell’uomo non sembrava però potersi arrestare perché la donna infatti, sovente da egli seguita, veniva ancora una volta da lui fermata, aggredita e derubata della borsa contenente un ulteriore cellulare.

L’aggressore però si era recato successivamente presso l’abitazione dell’ex compagna accompagnata dal padre asserendo invece di essere creditore di somme di denaro da parte di quest’ultima lamentando inoltre che la stessa, addirittura, gli aveva installato un’applicazione nel telefonino per seguirne gli spostamenti in maniera occulta.

L’incredibile sequela di aggressioni avevano il loro culmine lo scorso 14 agosto quando la donna, che stava apprestandosi a festeggiare il Ferragosto con gli amici, è stata ancora una volta avvicinata per strada dall’ex compagno che, verosimilmente in preda ad alcolici o stupefacenti e dopo aver ricevuto il suo rifiuto a seguirlo, era sceso dall’auto dandole una testata in faccia e, trascinatala all’interno del veicolo, aveva guidato pericolosamente per le vie cittadine mentre nel frattempo la colpiva con numerosi pugni in tutto il corpo.

La poveretta era poi riuscita fortunosamente a sfuggire al suo aggressore quando quest’ultimo si era fermato per un guasto alla macchina ma, accortosi del suo tentativo di fuga, l’ha rincorsa e tirandola per il collo e l’ha trascinata sin sotto l’abitazione dei propri genitori che, provvidenzialmente, sono subito intervenuti facendogli perdere la presa e così consentendole di scappare via.

Anche in quest’occasione la donna era ricorsa alle cure dei medici dell’ospedale Gravina che le hanno refertato “trauma cranico minore con ematoma frontale multipli traumi escoriati del collo, arti superiori e torace, policontusione e stato d’ansia reattiva” con relativa prognosi di 15 giorni.

Gli innumerevoli episodi di violenza sono stati riscontrati dai Carabinieri di Mirabella Imbaccari che hanno raccolto quegli elementi investigativi che, sviluppati e poi compendiati alla Procura di Caltagirone, hanno consentito il consolidamento del quadro indiziario a carico del 33enne e di richiedere per lui la misura cautelare poi emessa dal G.I.P. del locale Tribunale.

ATTUALITÀ

Giarre: il Centro di Aiuto alla Vita festeggia vent’anni di impegno per la dignità umana

La diocesi di Acireale celebra un traguardo significativo per il Centro di Aiuto alla Vita (CAV) inaugurato nei locali della chiesa di Gesù Lavoratore di Giarre il 9 settembre 2004 dall’allora vescovo mons. Pio Vittorio Vigo. In questi vent’anni di dedizione e amore il Centro ha ampliato la sua missione, con l’apertura di altre sedi anche a Santa Venerina e Fiumefreddo di Sicilia, sostenute da volontari devoti che abbracciano tutto il territorio diocesano.

Per questa occasione il Centro di Aiuto alla Vita di Giarre organizza due eventi: venerdì 6 settembre, alle ore 18.30, un convegno sul “Fine Vita” al Teatro Rex di Giarre e domenica 15 settembre la “Giornata per la Vita”, nella struttura “Casa Betania” a Montargano di Mascali.

Gli appuntamenti intendono promuovere la riflessione e il dibattito su questioni importanti riguardanti il diritto alla vita, offrendo spazi per approfondire aspetti tecnici, etici e legali delle terapie palliative e dei diritti in ambito sanitario.

L’ obiettivo primario del CAV è stato e continua ad essere quello di sostenere le donne che si trovano ad affrontare una gravidanza inattesa o indesiderata, offrendo un sostegno amorevole che include assistenza economica, medica, psicologica e legale.

Quest’ impegno ha permesso a più di 250 bambini della diocesi, destinati a morire, di vedere la luce grazie alla scelta coraggiosa delle loro madri di portare avanti la gravidanza.

Nel 2015, presso la chiesa Gesù Lavoratore a Giarre, è stata anche realizzata una “culla per la vita”, moderna interpretazione della tradizionale “ruota degli esposti”, che ha già accolto e protetto un neonato.

Il compito del CAV non si limita solo all’azione concreta: l’impegno è volto anche alla difesa e promozione del diritto alla vita, organizzando corsi di formazione, dibattiti e convegni con relatori qualificati. Questi eventi rafforzano il tessuto sociale della comunità, ispirando una maggiore consapevolezza e impegno verso il valore sacro di ogni vita umana, dal concepimento alla morte naturale.

Dichiara Cesare Scuderi, presidente del CAV: “In questi primi vent’anni, il Centro di Aiuto alla Vita della Diocesi di Acireale ha dato frutti significativi, che ci spronano ad affrontare il futuro con rinnovato entusiasmo e dedizione. Continueremo a lavorare per offrire speranza e supporto a chiunque si trovi ad affrontare una situazione di vulnerabilità, perché crediamo che chi salva una vita, salva il mondo intero”.

L’ assistente spirituale del CAV è don Nino Russo, parroco della chiesa madre di Giarre, Sant’Isidoro Agricola, che così si esprime: “L’impegno profuso a favore della vita si batte contro la logica della non vita. Siamo qui per i tanti che, anche a causa di errori o di leggerezza, si trovano ad attendere un bambino ed hanno bisogno di essere ascoltati e per primi accettati. Spesso proprio nell’essere accolti si riscopre il desiderio di esprimere il sì alla vita: lo abbiamo sperimentato in tante coppie ma anche in tante madri che hanno poi trovato la forza di portare avanti la propria gravidanza, anche se non immediatamente gradita”.

E conclude don Nino: “E’ una gioia grande vedere poi questi bambini non solo venire alla luce, ma anche come sacerdote gioisco nel dare loro il Santo battesimo. Oggi tanti di quei bambini che non ci sarebbero stati se non con l’impegno del centro aiuto alla vita sono grandi e ci incontrano. E sono, ecco, per grazia di Dio, felici di essere uomini e donne del nostro tempo”.

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ATTUALITÀ

ViniMilo: Il progetto “Ritorno” per i vitigni gioiello dell’Etna’

La storica cantina Barone di Villagrande ha ospitato “White Volcanoes” una degustazione con un fil rouge: il terroir. I terreni vulcanici caratterizzano con il loro patrimonio minerale i vini che in questa serata sono stati degustati. Dalla Nuova Zelanda al sud Africa, dall’America alla Germania e poi i nostri vini Irpini, dell’Etna e Altoatesini.

Gli assaggi sono stati accompagnati dalle pietanze della brigata della Cantina che ha proposto il suo Bianco Superiore, tra i migliori Bianchi del versante est. Marco Nicolosi, Patron ed enologo della cantina ospitante ha accolto in pieno il progetto “Ritorno” offrendo dei terreni per la salvaguardia dei vitigni “Reliquia”.

Con Aldo Lorenzoni dell’associazione G.R.A.S.P.O. c’è stato un bel siparietto per passaggio delle consegne. Prezioso anche l’intervento della professoressa Elisabetta Nicolosi Uni CT dipartimento Alimentazione, Ambiente, Agricoltura del Università di Catania. Una bella serata in una cantina prestigiosa per valorizzare un territorio meritevole e il lavoro di chi ci vive e produce.

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AMBIENTE

ViniMilo: Il metodo classico: tra l’Etna e l’Italia

MILO – Al centro servizi di Milo, si è svolta l’interessante degustazione alla cieca di ben 13 spumanti. Il metodo classico: tra l’Etna e l’Italia.

Un’altra bella serata a cura di AIS Jonico Etneo e AIS Catania, condotta da Maria Grazia Barbagallo, vice presidente di AIS Sicilia e Orazio Di Maria, responsabile della guida Vitae di AIS.

Il Sindaco Alfio Cosentino, porta i saluti di tutta l’Amministrazione comunale che rappresenta, sottolineando il successo della manifestazione ViniMilo 2024 e la collaborazione attiva e puntuale di AIS. Apre i lavori e lascia il microfono ai due bravi ed esperti conduttori che, alternandosi, spiegano l’andamento della serata presentando territori di produzioni, cantine e storie di vigne grazie anche a delle slide esplicative.

La serata è stata catalogata “Blind Test”, degustazione alla cieca, dove il pubblico partecipante si poteva esprimere tentando di indovinare se lo spumante era siciliano o italiano oppure spingersi oltre per indovinare la cantina che lo produce.

I vini spumante metodo classico: Franciacorta, Trento DOC, Monti Lessini, Campania, Puglia, Sicilia ed Etna. La degustazione è stata composta da ben 12 etichette più una sorpresa aggiunta in itinere, un intruso, in un “gioco” che ha stimolato la platea amante delle bollicine di qualità.

Le cantine: Barone Pizzini, Moser, Tonello, Monte Somma Vesuvio, Cantine D’Araprì, Giovinco, Cantine Nicosia, Firriato, Gambino, La Contea, Tenute Orestiadi-La Gelsomina, Nicola Gumina e Vibes.

Sono intervenuti, alla fine del servizio, alcuni produttori presenti all’evento ed è stato un bel momento di confronto con il pubblico per raccontare storie di cantina e di vigna presentando anche i progetti per il futuro della spumantistica.

A metà degustazione, una bella pausa a cura del ristorante “I Quattro Archi” di Milo, un arancino col “cavolo trunzo” su una crema di formaggio ragusano, una vera delizia.

A conclusione dei lavori, Claudio Di Maria ha  ringraziato  tutti i sommellier AIS per il servizio svolto in modo eccellente.

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