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Cani privi di microchip, controlli delle guardie zoofile WWF nel nisseno: sanzioni per mille euro

Le Guardie giurate zoofile WWF in servizio presso il Nucleo provinciale di Caltanissetta hanno recentemente intensificato le proprie attività di vigilanza e controllo del territorio, al fine di prevenire ed accertare eventuali violazioni delle norme in materia di anagrafe canina e tutela degli animali. In particolare, nei giorni scorsi sono stati effettuati dei servizi di vigilanza in alcuni comuni della provincia, riscontrando diverse infrazioni amministrative. Le sanzioni comminate dalle Guardie WWF ammontano complessivamente ad euro 1.073,32 e sono state già notificate ai Sindaci dei Comuni ove si sono accertate le violazioni ed al Servizio veterinario regionale, per gli adempimenti di conseguenza.

Nello specifico, a Mazzarino sono stati sottoposti a controllo tre cani da caccia, tutti appartenenti ad un soggetto residente a Gela; attraverso l’uso di un apposito lettore elettronico in dotazione agli agenti giurati del WWF, è stata accertata la mancata inoculazione del microchip su tutti gli animali. A San Cataldo, invece, un cane era sfuggito al controllo dei proprietari ed era stato rinvenuto per strada da volontari animalisti che, quindi, hanno messo in sicurezza il cane ed hanno subito allertato le Guardie WWF. Le Guardie hanno rintracciato il proprietario ed hanno proceduto alla restituzione del cane, non prima di aver accertato – anche in questo caso – la violazione dell’obbligo di iscrizione all’anagrafe regionale, rilevando l’assenza del prescritto microchip identificativo. In entrambi i casi sono stati elevati i verbali di contestazione delle violazioni amministrative alla legge regionale n. 15/2000 sul randagismo, che prevede sanzioni pecuniarie per i proprietari di cani che omettono di iscriverli all’anagrafe canina (euro 172,00) ovvero non provvedono all’obbligo di identificazione con microchip inserito da un veterinario (euro 96,33).

Nel nostro Paese la tutela degli animali e la lotta al randagismo sono principi fondamentali sanciti dal punto di vista normativo sin dal 1991, anno in cui è stata emanata la legge quadro n. 281 del 14 agosto 1991, che enuncia il principio generale secondo il quale “lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente”.

Le Guardie WWF ricordano che il primo obiettivo perseguito dalle leggi emanate in materia, sia in ambito nazionale che regionale, consiste in una decisa responsabilizzazione dei cittadini (con la realizzazione dell’anagrafe canina e la vigilanza sul rispetto della stessa, al fine di scoraggiare gli abbandoni e favorire il possesso responsabile degli animali); il secondo obiettivo è quello di incentivare il senso di educazione civica al rispetto degli animali: l’aumentata sensibilità nei confronti del benessere animale e dei diritti degli animali sta cambiando sempre di più l’approccio nella gestione del problema randagismo.

Il controllo e la vigilanza sugli obblighi di microchippatura dei cani e la loro iscrizione in anagrafe veterinaria ha un ruolo centrale nella gestione del randagismo; le Guardie zoofile WWF esercitano il controllo del territorio attraverso un servizio volontario e gratuito posto in essere a beneficio della collettività e che produce risparmi per l’erario, viste le ingenti spese che i Comuni devono sopportare per le convenzioni con i costosi e poco efficaci canili privati. L’anagrafe canina è istituita presso i servizi veterinari delle ASP; i proprietari e i detentori dei cani sono obbligati a chiedere l’identificazione del loro animale, che avviene mediante l’inoculazione sottocutanea di un trasponder a radiofrequenza (RFID) con codice a 15 cifre, e la conseguente iscrizione nell’anagrafe canina entro 60 giorni dalla nascita. Tali operazioni possono essere svolte gratuitamente dal Veterinario pubblico ASP oppure, a pagamento, presso Veterinari privati autorizzati. Il proprietario o detentore di un cane è tenuto a comunicare all’ASP competente, oltre alla nascita o all’acquisizione del possesso, ogni variazione concernente lo stato anagrafico del cane: morte, furto o smarrimento, cessione di proprietà o cambio di residenza.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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