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CRONACA

Incendio nelle campagne di Sambuca di Sicilia, nell’agrigentino: ingenti danni, distrutti diversi alberi d’ulivo

SAMBUCA DI SICILIA – È divampato ieri pomeriggio nelle campagne di località Arancio, in territorio di Sambuca di Sicilia (Agrigento), un vasto incendio che, col passare dei minuti, si è poi esteso anche in contrada Bertolino, al confine tra i territori comunali di Sciacca e Menfi.

Il fuoco ha già distrutto almeno una cinquantina di piante d’ulivo di proprietà di un agricoltore saccense, ma si temono danni ingenti.

I vigili del fuoco sono al lavoro per cercare di spegnere le fiamme, che comunque si sono propagate a macchia di leopardo, quasi a rivelare la loro natura dolosa.

Gli stessi contadini fanno la guardia ai loro poderi per provare evitare che vengano sorpresi dal fuoco.

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CRONACA

Catania, davanti alla tomba del figlio inveisce contro ex moglie e Carabinieri: arrestato

Ha avuto fine l’altro giorno, “l’inferno” che una 42enne di Catania ha dovuto subire a causa delle continue vessazioni da parte dell’ex marito, un 47enne catanese, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti giudiziari che, nell’occasione, è stato arrestato in flagranza dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Dante, per maltrattamenti in famiglia, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

Quel pomeriggio, infatti, la signora, in compagnia della figlia 13enne, si era recata presso il cimitero di Catania per deporre dei fiori sulla tomba del giovane figlio, quando è stata raggiunta dall’ex che, avvicinatosi, pretendeva che lei lo seguisse per “discutere”.

Lei, però, memore degli atteggiamenti violenti del marito che avevano causato la loro separazione e avendo compreso che, al suo rifiuto di appartarsi, lui avrebbe nuovamente ripetuto quelle condotte, la 42enne ha subito digitato il 112 NUE, informando i Carabinieri del pericolo incombente.

Provvidenziale, dunque, è stato l’intervento della pattuglia che quel pomeriggio era impegnata in un servizio di controllo del territorio in zona Acquicella Porto e, pertanto, ha raggiunto il campo santo in una manciata di minuti.

I militari dell’Arma hanno raggiunto, così, la coppia in uno dei viali cimiteriali, trovando la bambina in lacrime e il 47enne che urlava animosamente contro la ex, avvicinandosi con atteggiamento chiaramente minaccioso quindi, per tutelarla, si sono frapposti tra loro.

Sulle prime, l’uomo sembrava aver compreso di aver esagerato, tanto che, scusatosi, è andato via, mentre i Carabinieri hanno cercato di far calmare la minore e poi hanno ascoltato il racconto della vittima per comprendere meglio la dinamica dei fatti.

Lui, però, è ritornato sul posto e ha minacciato di morte sia la ex che i Carabinieri, per poi scagliarsi contro questi ultimi.

A quel punto, l’uomo è stato subito bloccato e messo in sicurezza, quindi arrestato e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne convalidato l’arresto, tradotto presso il carcere di Catania Piazza Lanza.

In caserma, la donna, ormai rassicurata dalla presenza di Carabinieri ha raccontato i “terribili anni matrimoniali”, costellati da innumerevoli episodi di percosse da parte del marito, che l’avrebbe picchiata anche mentre era incinta, provocando l’interruzione traumatica della gravidanza. La donna sarebbe stata anche vittima di violenze sessuali nonché di minacce di morte e, in un’occasione, dopo averla costretta a salire in auto, il marito le avrebbe testualmente detto <<… Non lo hai capito che ora ti porto in campagna? La fossa per te è pronta! …>>, tanto che lei, terrorizzata, si sarebbe lanciata dall’auto in corsa. Sarebbe stato proprio quest’ultimo grave episodio di violenza a convincerla che, se non si fosse separata dal marito, lui sarebbe andato sicuramente oltre.

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CRONACA

Messina, controllo del territorio: fermati 3 georgiani indiziati di aver rubato profumi per un valore di circa 1200 euro

Messina Catania

I poliziotti delle Volanti, quotidianamente impegnati nel controllo del territorio, hanno proceduto al fermo di tre uomini di nazionalità georgiana, gravemente indiziati del reato di furto pluriaggravato in concorso perpetrato ai danni di un grande magazzino del centro città.

I soggetti, rispettivamente di 20, 22 e 23 anni, sono stati individuati, bloccati ed identificati dai poliziotti allertati da una segnalazione diramata dalla Sala Operativa, a seguito di richiesta di intervento al Numero Unico di Emergenza 112, con la quale si indicavano fattezze e indumenti dei presunti responsabili del reato di furto avvenuto qualche giorno prima ai danni del medesimo esercizio commerciale.

La perquisizione a carico dei tre soggetti ha consentito di rinvenire e sequestrare una borsa abilmente modificata con l’inserzione di uno spesso strato di alluminio all’interno, verosimilmente atta a schermare i prodotti dotati di sistema antitaccheggio. Secondo la prima ricostruzione da parte degli agenti delle Volanti, la stessa borsa schermata sarebbe stata utilizzata per il furto commesso all’interno dello stesso esercizio commerciale qualche giorno addietro.

L’attenta visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza confermerebbe il modus agendi del trio ripreso ad aggirarsi all’interno del negozio e ad asportare confezioni di profumi per un valore di circa 1.200 euro, abilmente occultati nella borsa schermata grazie alla quale l’allarme antitaccheggio non sarebbe scattato, consentendo ai tre presunti autori di allontanarsi impuniti.

Considerati gli indizi di colpevolezza raccolti ed il concreto pericolo di fuga, desunto anche dalla condizione di irregolarità o non del tutto consolidata regolarità sul territorio nazionale dei tre cittadini di nazionalità georgiana, gli agenti delle Volanti hanno proceduto a sottoporli a fermo di indiziato di delitto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, ad associarli presso la locale Casa Circondariale, misura custodiale confermata anche a seguito della convalida del fermo da parte del Giudice per le Indagini Preliminari.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

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CRONACA

Fiumefreddo di Sicilia: 34enne beccato dai Carabinieri mentre tenta di vendere una bici elettrica rubata

Nel quadro delle attività connesse al piano d’intensificazione dei servizi preventivi sul territorio, disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania, finalizzate alla prevenzione ed al contrasto all’illegalità, nonché a contrastare fenomeni criminali maggiormente diffusi quali i reati predatori come furti e rapine, i Carabinieri della Stazione di Fiumefreddo di Sicilia hanno denunciato un 34enne di Mascali perché responsabile di furto e ricettazione.

In particolare, infatti, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Fiumefreddo di Sicilia durante il loro servizio di perlustrazione sul territorio, percorrendo la via Cesare Battisti, hanno visto un uomo di Mascali, a loro già noto per pregresse vicende giudiziarie, in sella ad una bici elettrica, molto simile ad una rubata la sera prima dall’interno di una villetta di quel comune.

L’equipaggio dell’Arma, sospettando che potesse trattarsi proprio del mezzo trafugato, hanno perciò, deciso di controllare i movimenti dell’uomo in maniera discreta e, quindi, hanno deciso di proseguire la marcia come se nulla fosse, per poi appostarsi in una posizione defilata per osservarlo senza essere notati.

Il 34enne, in effetti, convinto che la pattuglia fosse passata oltre si è, tranquillamente, fermato dinanzi ad un portone e, dopo aver citofonato, si è intrattenuto a parlare con un uomo che, nel frattempo, lo aveva raggiunto sulla strada.

A quel punto è scattato l’intervento dei Carabinieri che, dopo aver messo in sicurezza il mascalese, per evitare che potesse scappare, hanno domandato al suo interlocutore cosa stesse accadendo.

L’ignaro cittadino ha subito riferito ai militari che gli era stato proposto l’acquisto di una bici elettrica e che quindi, ne stava vagliando lo stato assieme al venditore.

Da ulteriori approfondimenti, gli investigatori, hanno anche scoperto, che il sedicente venditore della velocipede, era arrivato in quel luogo a bordo di un’auto parcheggiata poco distante dal luogo del controllo.

Immediata, pertanto, la perquisizione del veicolo, all’interno del quale i Carabinieri hanno trovato non solo il ciclo-computer compatibile con la bici elettrica che stava per vendere, ma anche una costosa motosega della quale non ha saputo riferire la provenienza.

Sono subito scattati gli accertamenti sulla bicicletta, che è risultata essere proprio quella asportata la sera prima.

L’attività investigativa dei militari dell’Arma non si è, però, fermata li, infatti gli operanti hanno proceduto a confrontare le fattezze fisiche del fermato con quelle dell’uomo ripreso, mentre entrava furtivamente dentro la villetta, dai sistemi di video sorveglianza, constatando che effettivamente l’uomo che aveva commesso il furto era proprio lui.

Il mascalese è stato perciò denunciato per furto in abitazione e ricettazione la bici elettrica è stata immediatamente riconsegnata al legittimo proprietario, che ha ringraziato i militari per la velocità con cui è stato ritrovato il suo prezioso mezzo a due ruote, mentre sulla motosega si stanno svolgendo ancora ulteriori accertamenti per verificarne la provenienza.

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