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CRONACA

Adrano: Polizia denuncia 50enne che nascondeva nel garage un Suv rubato

Nell’ambito di controlli effettuati dalla Polizia Giudiziaria, finalizzati al contrasto degli illeciti in materia di armi, i Poliziotti del Commissariato di Adrano hanno denunciato un 50enne, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e per spaccio di stupefacenti, in quanto gravemente indiziato del reato di ricettazione.

In particolare, durante le attività di osservazione e monitoraggio, i Poliziotti sono venuti in possesso di diverse informazioni dalle quali era possibile presumere l’illegittima presenza di armi o di materiale esplodente all’interno di un’abitazione ubicata nel territorio di Adrano e nella disponibilità di un uomo del posto.

Pertanto, i Poliziotti hanno proceduto con una perquisizione domiciliare dell’appartamento e dei luoghi di pertinenza. Sebbene la ricerca avesse dato esito negativo riguardo alle armi, l’attenzione degli agenti è stata catturata da quanto trovato all’interno di uno dei due garage controllati in cui è stato rinvenuto un Suv rubato dal quale erano state smontate molte componenti.

All’interno del veicolo sono stati rinvenuti, inoltre, alcuni effetti personali e oggetti riconducibili alla proprietaria, alla quale sono stati riconsegnati insieme alla macchina.

Alla luce di quanto accertato, il 50enne è stato denunciato per ricettazione. Tutto il materiale e gli attrezzi utilizzati per smontare le componenti della vettura, tra i quali anche un generatore di corrente visto che il garage era privo dell’allaccio alla rete elettrica, sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

CRONACA

Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia

Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.

Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.

Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

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CRONACA

Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme

Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.

Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.

Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”. 
   

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CRONACA

Reggio Calabria, uccise il ladro entrato in casa: disposto il giudizio immediato per omicidio volontario

Inizierà il 27 dicembre, davanti alla Corte d’Assise di Reggio Calabria, il processo per Francesco Putortì, il macellaio di 48 anni accusato di aver ucciso Alfio Stancampiano, di 30 anni originario di Catania, che il 28 maggio era entrato all’interno della sua abitazione in contrada Oliveto di Rosario Valanidi, e di avere ferito Giovanni Bruno, di 46 anni anche lui catanese.

Come richiesto dal pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Nunzio De Salvo, nei confronti di Putortì, difeso dagli avvocati Giulia Dieni e Natale Polimeni, è stato disposto il giudizio immediato.

Dopo un periodo di detenzione in carcere, l’imputato è adesso sottoposto agli arresti domiciliari ed è accusato di omicidio volontario e tentato omicidio.

Stando alle indagini della squadra mobile, Stancampiano e Bruno avrebbero tentato un furto nell’abitazione di Putortì, il quale, rientrando a casa, li ha sorpresi al piano superiore dello stabile.

A quel punto, il macellaio, secondo il suo racconto, ha preso un coltello e durante una colluttazione ha colpito i due ladri che poi sono fuggiti facendo cadere le pistole che avevano appena rubato e che erano legalmente detenute da Putortì. Una ricostruzione che non ha convinto gli inquirenti, secondo i quali, invece, l’uomo avrebbe accoltellato i due alle spalle mentre scappavano.

Il primo accoltellato, Alfio Stancampiano, è stato abbandonato dai complici nei giardini dell’ospedale reggino “Morelli”, dove poi è morto, mentre il secondo, Giovanni Bruno, dopo aver traghettato per la Sicilia, è stato costretto perché ferito a recarsi all’ospedale di Messina. Non è escluso che quest’ultimo e i familiari del deceduto decidano di costituirsi parte civile nel processo a carico del macellaio reggino.

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