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CRONACA

Sicilia: arrestato 32enne accusato di aver violentato, la scorsa estate, una giovane a Sorrento

Avrebbe violentato in strada una giovane conosciuta da poco, dopo averla condotta con una scusa, in un luogo appartato a Sorrento, in provincia di Napoli.

In seguito alla denuncia della vittima, della violenza avvenuta a luglio, i Carabinieri sono riusciti, dopo diverse indagini, a risalire all’autore della presunta violenza e ad arrestarlo.
   

Decisivi, in tal senso, il coraggio della donna nel denunciare l’accaduto e poi la ricostruzione dei fatti, resa possibile anche dalle immagini estratte dai sistemi di videosorveglianza della zona dove si è verificato l’episodio.
   

Il 32enne, di origini tunisine, residente a Marsala, nel trapanese, è accusato di violenza sessuale e lesioni personali aggravate ai danni di una giovane donna straniera presente in costiera per motivi turistici.

L’uomo è stato condotto nel carcere “Casa Santa” di Trapani.

CRONACA

Catania, controlli a tappeto in Piazza Carlo Alberto: sequestrati 1,5 tonnellate di prodotti non tracciati e oltre 600 chili di pescato

La Polizia di Stato ha eseguito nei giorni scorsi una vasta operazione in piazza Carlo Alberto, in pieno centro storico, con controlli a tappeto nell’intera zona in cui, tradizionalmente, si svolge il mercato cd. “a fera ‘o luni”.

La complessa e articolata attività è stata disposta dal Questore di Catania per verificare il rispetto delle autorizzazioni previste per la vendita di alimenti, la tracciabilità e la genuinità dei prodotti ittici e ortofrutticoli, a tutela della legalità e a salvaguardia della salute dei consumatori.

La task force, coordinata dalla Polizia di Stato, ha visto l’impiego di 25 poliziotti della Divisione Anticrimine e della Squadra Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania, del Reparto Mobile, del Reparto Prevenzione Crimine e della Polizia Scientifica, un team ispettivo composto da 6 ufficiali e agenti di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto, 10 forestali del Corpo Forestale dello Stato e 5 medici del Servizio Veterinario e del Servizio Igiene dell’Asp di Catania e della Polizia Locale “Annona”.

La Polizia di Stato, oltre ad aver curato ed assicurato il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica durante l’intero servizio di controllo, ha provveduto ad identificare 30 persone, di cui 12 già note alle Forze dell’Ordine.

Come già avvenuto nelle scorse settimane, con analoghi controlli disposti dal Questore in altre zone della città, l’operazione ha permesso di rilevare una grande quantità di alimenti, destinati alla vendita, privi di tracciabilità. La mancanza del fondamentale requisito che non consente di conoscere l’esatta provenienza ha portato ad un maxi sequestro di prodotti alimentari.

In particolare, alla vista dei poliziotti, chi gestiva un grande banco pieno di prodotti ortofrutticoli si è dileguato tra la folla per sfuggire ai controlli ed evitare le sanzioni. Nel posto lasciato del tutto incustodito, è stata sequestrata dal Corpo Forestale della Regione Siciliana una tonnellata e mezza di frutta e ortaggi, che sono stati sottoposti ad una meticolosa verifica sulla salubrità dai medici veterinari. Le ispezioni accurate hanno accertato l’idoneità al consumo umano e, pertanto, i prodotti ortofrutticoli sono stati donati alla Caritas per aiutare i più bisognosi.

Altresì, il Corpo Forestale della Regione Siciliana ha proceduto al controllo di 5 venditori di prodotti ittici e ortofrutticoli, sanzionandoli, anche in questo caso, per la mancanza di tracciabilità, elevando in totale sanzioni per oltre 7.500 euro.

La Capitaneria di Porto, grazie al lavoro del team ispettivo, composto da ispettori pesca, ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, ha elevato 6 processi verbali di contestazione di cui uno per commercio di prodotti ittici (alalunga) pescati in zone e tempi vietati con una sanzione di 2000 euro e cinque per mancata tracciabilità del pescato per complessivi 7.500 euro. 

Capitaneria di Porto e Corpo Forestale hanno sequestrato, in totale, 620 chili di prodotti ittici.

Dopo aver sottoposto a controllo i venditori ambulanti, la task force ha proceduto alla verifica di due locali adibiti a deposito di pesce, frutta, ortaggi e verdura, riconducibili a due venditori presenti nella zona mercatale.

In questo caso, i prodotti ittici erano tracciati, quindi in regola con la documentazione, mentre quelli ortofrutticoli sono risultati privi di tracciabilità.

La gravità delle condizioni igienico sanitarie dei due depositi è stata rilevata dai medici e tecnici del Servizio Igiene dell’ASP. A seguito della verifica, è stata disposta la chiusura immediata per mancanza dei requisiti igienico-sanitari, presenza di sporco pregresso, mancanza di qualsiasi sistema anti intrusione di insetti o animali ed è stato constatato un concreto rischio per la salute pubblica perché i locali erano privi di qualsiasi requisito minimo previsto dalla normativa vigente e di autorizzazione (scia sanitaria). Per questi motivi, sono state elevate sanzioni per 5 mila euro. Nello specifico, 3 mila euro per la mancanza di autorizzazioni e 2 mila euro per la mancanza della procedura HACPP.

Il personale medico, veterinario e tecnico del Dipartimento Veterinario dell’ASP ha ritenuto tutti i prodotti ittici sequestrati non adatti al consumo umano ai sensi del regolamento europeo a tutela dei consumatori, in quanto, non sono stati conservati nelle temperature previste dalle norme vigenti. I prodotti ortofrutticoli, invece, sono stati donati, nonostante la mancanza di tracciabilità, perché giudicati idonei al consumo umano.

La Polizia Locale “Annona” ha contestato ulteriori sanzioni per oltre 8.000 euro a seguito delle rilevate irregolarità in ordine alla mancanza di autorizzazioni alla vendita di prodotti alimentari, mancanza di requisiti professionali dei venditori e occupazione abusiva di suolo pubblico.

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CRONACA

Catania, sullo scooter con il figlio minorenne contromano in Viale Ulisse per sfuggire ai controlli: arrestato

Ha cercato ostinatamente di sfuggire ai controlli della Polizia di Stato, scappando per le vie della città in scooter, mettendo a repentaglio la sicurezza sua, del figlio minorenne che viaggiava con lui e degli altri utenti della strada.

A rendersi protagonista di un pomeriggio particolarmente movimentato è stato un catanese di 37 anni che, dopo un pericoloso inseguimento, è stato arrestato dagli agenti della Squadra Moto Volanti della Questura per resistenza a pubblico ufficiale.

Nel corso di un’ordinaria attività di controllo del territorio, i poliziotti hanno notato l’uomo che transitava in viale Ulisse, all’altezza di un noto fast food ivi ubicato, in sella al suo motociclo senza il prescritto casco protettivo; con lui vi era un passeggero, un ragazzo, anch’esso senza casco, che poi si è appurato essere figlio minorenne del conducente del mezzo a due ruote.

Alla vista degli agenti, l’uomo ha cercato immediatamente di dileguarsi, imboccando viale Ulisse a velocità sostenuta e in senso contrario a quello di marcia.

Viste le condotte particolarmente pericolose tenute dall’uomo, i poliziotti l’hanno tallonato durante la sua folle corsa senza mai perderlo di vista. L’uomo ha continuato a sfrecciare noncurante dell’intenso traffico veicolare, facendo accesso addirittura in un parco pubblico pieno di persone, nei pressi di via Colnago, cercando di dileguarsi tra i vicoli, particolarmente stretti, della zona per poi tornare su viale Ulisse nel senso contrario a quello di marcia.

Nonostante i ripetuti alt intimati dai poliziotti con i dispositivi sonori e luminosi, il 37enne è andato avanti fino a quando non si è scontrato contro un’autovettura che percorreva regolarmente il tratto viario. In quest’occasione, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura hanno definitivamente bloccato il fuggitivo, che è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale.

Informato il PM di turno, per l’uomo è stata disposta la misura degli arresti domiciliari poi confermata dal Giudice in sede di convalida dell’arresto.

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CRONACA

Giornata Nazionale degli Alberi: i Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo donano 60 piante a due istituti scolastici


Giornata Nazionale degli Alberi. I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo donano 60 piante a due istituti scolastici della città di Palermo.

Il 21 novembre di ogni anno ricorre la Giornata Nazionale degli Alberi, le origini di questa festa risalgono al 1872, quando negli Stati Uniti un Governatore, decise di dedicare questa giornata alla piantagione degli alberi. In Italia venne celebrata per la prima volta nel 1898 si iniziativa dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione.

Da allora la tradizione si ripete e nel 2013 con la Legge n. 10 è stata formalmente istituita la “Giornata Nazionale degli Alberi” con l’obiettivo di promuovere politiche di riduzione delle emissioni, di sensibilizzare riguardo l’importanza della prevenzione del dissesto idrogeologico e della protezione del suolo, della necessità di perseguire il miglioramento della qualità dell’aria, nonché della valorizzazione delle tradizioni legate all’albero nella cultura italiana.

Gli alberi sono infatti elementi fondamentali dell’ecosistema e, in modo particolare nella città, contribuiscono a contrastare l’inquinamento ambientale e a migliorare la vivibilità degli insediamenti urbani. Sono fonte di risorse preziose e rappresentano un simbolo del rapporto tra uomo e natura.

Anche i Carabinieri forestali celebrano ogni anno la giornata dell’Albero, donando alle scuole che ne fanno richiesta le piante riprodotte presso i vivai forestali dei Reparti Carabinieri per la Biodiversità.

Ieri mattina, i Carabinieri del Centro Anticrimine Natura di Palermo si sono recati presso l’I.C. Sperone – Pertini (plesso S. Pertini) e presso l’I.C.S. Uditore-Setti Carraro (plesso I. Buttitta) per donare alle scuole 60 esemplari di specie forestali autoctone tra cui degli splendidi esemplari di Leccio, Carrubbo, Viburno e Alloro oltre a due talee dell’Albero Falcone, ovvero due piante “figlie” dell’esemplare di Ficus Macrophylla creato per duplicazione dall’esemplare che cresce in via Notarbartolo, davanti a quella che era l’abitazione del giudice Giovanni Falcone e della moglie Francesca Morvillo.

Durante l’incontro gli oltre 200 studenti presenti, sono stati sensibilizzati sull’importanza della salvaguardia ambientale ed in particolare sul ruolo strategico degli alberi nell’equilibrio ecosistemico globale.

Inoltre con l’occasione è stato spiegato agli studenti il progetto “Un Albero per il futuro” ideato dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità: dar vita ad un enorme bosco diffuso a cui ciascuna scuola contribuirà, monitorando la crescita del bosco tramite il sito internet unalberoperilfuturo.rgpbio.it che, grazie alla geolocalizzazione di ciascuna pianta – operazione anch’essa fatta dagli studenti – restituirà l’aggiornamento sul quadro complessivo nazionale del bosco diffuso e fornirà informazioni sul risparmio in anidride carbonica che il loro albero avrà comportato nell’atmosfera in relazione al suo accrescimento.

Per l’Arma dei Carabinieri si tratta di un progetto ambizioso per aiutare a contrastare i reati ambientali grazie alla prevenzione e all’educazione alla legalità ambientale.

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