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CRONACA

Catania, movida e controlli amministrativi durante il fine settimana: scoperta sala giochi abusiva

A Catania proseguono i servizi di presidio e controllo delle zone del centro storico cittadino, in attuazione delle direttive del Ministro dell’Interno e secondo quanto concordato in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tra il Prefetto di Catania ed i vertici provinciali delle Forze di Polizia.

I dispositivi sono stati realizzati nell’area di piazza Vincenzo Bellini e zone limitrofe da agenti della Questura di Catania e della Polizia Stradale, da militari della Guardia di Finanza e da pattuglie della Polizia Locale, con il supporto operativo di operatori della Polizia Scientifica e di unità di rinforzo del X Reparto Mobile, coordinati da un Funzionario della Polizia di Stato, mentre in piazza Federico di Svevia e nelle zone circostanti hanno operato militari dell’Arma dei Carabinieri. In entrambe le zone, gli operatori hanno effettuato un’attenta attività di osservazione sulle persone in transito o in stazionamento all’interno delle aree pedonali, al fine di prevenire comportamenti eccessivi, di disturbo e comunque improntati all’illegalità. Nel corso dei servizi, inoltre, è stata eseguita una capillare perlustrazione delle piazze e delle vie circostanti, alternata alla realizzazione di diversi posti di controllo.

Nel corso dei servizi, nella zona del Teatro Massimo, sono state identificate 21 persone di cui 4 con precedenti penali e controllati diversi veicoli, con la contestazione di 6 infrazioni di norme del Codice della Strada, 2 fermi amministrativi di motoveicoli. E’ stato inoltre effettuato un controllo amministrativo ad un pub della zona dove all’interno si trovavano clienti pregiudicati.

Nelle aree in cui hanno operato i militari dell’Arma dei Carabinieri, impegnati nel prevenire e colpire i fenomeni di criminalità comune, che lo smercio di droga tra i giovani e la guida sotto in stato d’ebbrezza, sono state impiegate 3 pattuglie della Compagnia di Piazza Dante, e sono state controllate 41 persone, tra fruitori della movida ed utenti della strada e 21 veicoli; contestate, inoltre, 7 sanzioni, di cui 1 per mancata assicurazione con sequestro amministrativo del veicolo, 1 omessa ripetuta revisione, 2 per sosta in mezzo alla carreggiata e 3 per sosta sul marciapiedi, con importo complessivo di € 2000. Sono stati altresì effettuati 11 controlli volti a prevenire la guida sotto l’effetto dell’alcol, con l’utilizzo dell’etilometro. Inoltre 1 parcheggiatore abusivo 33enne è stato sanzionato mentre esercitava l’attività in una strada limitrofa al Castel Ursino, al quale venivano sequestrate monete per 23 € provento dell’attività illecita. I militari dell’ Arma hanno poi eseguito 3 perquisizioni personali alla ricerca di stupefacenti, di cui una con esito positivo, poiché un 48enne è stato sorpreso alla guida in possesso di uno “spinello”. Oltre alla segnalazione alla Prefettura, è scattato  il ritiro della patente di guida come previsto dalle vigenti normative in materia di stupefacenti.

Nel corso dei servizi, gli Agenti della Polizia di Stato della Squadra Amministrativa della Questura hanno svolto degli accertamenti finalizzati ad infrenare il fenomeno del gioco d’azzardo e delle scommesse clandestine e, a seguito di un’attività info investigativa, hanno scoperto una sala giochi abusiva al cui interno vi erano 16 apparecchi elettronici da gioco del genere vietato e 8 avventori intenti a giocare.

Gli apparecchi elettronici da gioco sono stati sottoposti a sequestro amministrativo e nei confronti della responsabile sono stati elevati 33 verbali di illecito amministrativo per un ammontare di euro 177.000.

CRONACA

Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia

Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.

Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.

Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

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CRONACA

Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme

Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.

Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.

Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”. 
   

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CRONACA

Reggio Calabria, uccise il ladro entrato in casa: disposto il giudizio immediato per omicidio volontario

Inizierà il 27 dicembre, davanti alla Corte d’Assise di Reggio Calabria, il processo per Francesco Putortì, il macellaio di 48 anni accusato di aver ucciso Alfio Stancampiano, di 30 anni originario di Catania, che il 28 maggio era entrato all’interno della sua abitazione in contrada Oliveto di Rosario Valanidi, e di avere ferito Giovanni Bruno, di 46 anni anche lui catanese.

Come richiesto dal pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Nunzio De Salvo, nei confronti di Putortì, difeso dagli avvocati Giulia Dieni e Natale Polimeni, è stato disposto il giudizio immediato.

Dopo un periodo di detenzione in carcere, l’imputato è adesso sottoposto agli arresti domiciliari ed è accusato di omicidio volontario e tentato omicidio.

Stando alle indagini della squadra mobile, Stancampiano e Bruno avrebbero tentato un furto nell’abitazione di Putortì, il quale, rientrando a casa, li ha sorpresi al piano superiore dello stabile.

A quel punto, il macellaio, secondo il suo racconto, ha preso un coltello e durante una colluttazione ha colpito i due ladri che poi sono fuggiti facendo cadere le pistole che avevano appena rubato e che erano legalmente detenute da Putortì. Una ricostruzione che non ha convinto gli inquirenti, secondo i quali, invece, l’uomo avrebbe accoltellato i due alle spalle mentre scappavano.

Il primo accoltellato, Alfio Stancampiano, è stato abbandonato dai complici nei giardini dell’ospedale reggino “Morelli”, dove poi è morto, mentre il secondo, Giovanni Bruno, dopo aver traghettato per la Sicilia, è stato costretto perché ferito a recarsi all’ospedale di Messina. Non è escluso che quest’ultimo e i familiari del deceduto decidano di costituirsi parte civile nel processo a carico del macellaio reggino.

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