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SANITÀ

Salute: dormire poco danneggia la memoria e altera la nascita dei ricordi a lungo termine

Dormire poco fa male alla memoria: un sonno disturbato e interrotto altera un segnale fondamentale nella formazione dei ricordi a lungo termine, e dunque studiare tutta la notte prima di un esame potrebbe non essere una buona strategia, come dimostra l’esperimento condotto sui ratti e pubblicato sulla rivista “Nature”.

In particolare, lo studio, guidato dalla Scuola di Medicina dell’Università del Michigan, indica che non basta una notte di sonno normale per rimediare al danno, poiché lo schema di attività cerebrale rimane alterato: ciò significa che l’interruzione del sonno potrebbe essere sfruttata per impedire a ricordi traumatici di entrare a far parte della memoria a lungo termine.

I neuroni spesso si attivano insieme secondo uno schema ritmico e ripetitivo: è il caso delle cosiddette ‘increspature delle onde acute’, uno schema di attivazione che si verifica nell’ippocampo, un’area fondamentale per la formazione della memoria e nella quale un primo grande gruppo di neuroni si attiva in sincronia, seguito da un secondo, e così via. Queste onde sono quelle che si verificano anche durante la fase Rem, quella più spesso accompagnata dai sogni e legata al consolidamento dei ricordi. Ricerche precedenti avevano evidenziato che, quando queste onde vengono disturbate, i topi mostrano difficoltà ad eseguire test di memoria, ma i ricercatori coordinati da Kamran Diba hanno analizzato in dettaglio in che modo ciò avviene.

Gli autori dello studio hanno registrato per diverse settimane l’attività dell’ippocampo in sette ratti lasciati liberi di esplorare un labirinto: alcuni sono stati regolarmente disturbati durante il sonno mentre altri hanno potuto dormire a piacimento. Con sorpresa dei ricercatori, gli animali che erano stati svegliati mostravano onde anche più frequenti e numerose degli altri, ma erano deboli e poco organizzate tra loro. Inoltre, anche dopo due notti tranquille, i ratti avevano recuperato lo schema cerebrale di base ma senza riuscire a raggiungere il livello di intensità corretto.

SANITÀ

Sanità: l’Università di Palermo è titolare di un nuovo brevetto che riguarda un sistema centralizzato di condivisione dei dati radiologici

L’ Università di Palermo è titolare di un nuovo brevetto, di cui sono inventori Emanuele Grassedonio e Riccardo Raspante del Dipartimento Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata, che hanno sviluppato un sistema centralizzato che permette la condivisione sicura ed efficiente di dati radiologici (immagini e referti) tra strutture sanitarie diverse.

Si tratta di un brevetto industriale applicabile all’integrazione di tecnologie nel settore sanitario, con una durata di vent’anni dalla data di deposito, che garantisce l’interoperabilità tra i diversi sistemi universalmente utilizzati per l’esecuzione, la refertazione e l’archiviazione degli esami radiologici.

“Il nostro Ateneo, come titolare del brevetto, svolge un ruolo fondamentale in questo progetto di cui siamo particolarmente orgogliosi – commenta il Rettore Massimo Midiri – Utilizzando il nuovo processo si potrà dare un impatto positivo alla ricerca scientifica, facilitando studi retrospettivi su dati radiologici e migliorando la qualità dei trattamenti.

Sul fronte della didattica migliorerebbe la formazione degli studenti in ambito radiologico, sfruttando un training di refertazione su una coorte di pazienti molto più ampia rispetto a quella di una singola struttura sanitaria. Gli studenti potranno avere accesso ad un ambiente tecnologico avanzato per apprendere le competenze necessarie nel campo dell’informatica sanitaria e della radiologia. Questo sistema farebbe altresì da volano al miglioramento e all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale come machine learning”.

“Faccio i miei complimenti al professore Grassedonio e al dottore Raspante per il loro progetto. Nell’era della sanità digitale, il brevetto di un nuovo e sicuro sistema che permette la condivisione in tempo reale delle immagini radiologiche rappresenta un passo importante verso un’assistenza sanitaria più efficiente – dichiara la direttrice Generale del Policlinico Giaccone, Maria Grazia Furnari – Il sistema brevettato dai nostri radiologi consente una migliore personalizzazione delle cure, riducendo tempi di attesa e migliorando gli esiti clinici.

Inoltre, l’accesso immediato ai dati radiologici da parte di più strutture e professionisti diminuisce la necessità di ripetere esami, limitando le esposizioni a ulteriori radiazioni e, al contempo, contenendo i costi sanitari”.

“L’obiettivo del progetto è quello di migliorare l’efficienza e la sicurezza nella gestione e condivisione dei dati radiologici tra strutture e la sua implementazione ridurrebbe la duplicazione di esami, diminuendo i costi sanitari e migliorando la qualità delle cure” sottolineano Emanuele Grassedonio e Riccardo Raspante.

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SANITÀ

Giardini Naxos: grande successo per la terza edizione della Convention di FarmàPlus

Tra conferme e innovazioni, nel solco della tradizione e con uno sguardo proteso verso la costruzione di una “Sanità dal volto umano”. Questo, ma non solo, nella terza edizione della Convenzione di FarmàPlus, il “network” promosso da Sofad, Safar e FarvimaGroup a Giardini Naxos, aggregazione di farmacie indipendenti, nata in Sicilia ma presto capace di affermarsi in ambito nazionale, grazie alle circa 350 “bandierine” piazzate un po’ ovunque lungo la penisola. Una forza non indifferente che, trainata dall’entusiasmo e dalle competenze di Gaetano Cardiel, presidente di Sofad, Alessandro Bruschi, direttore generale, e Mirko De Falco, amministratore delegato di Farvima, è riuscita a richiamare nella “tre giorni” siciliana oltre 500 ospiti, tra i rappresentanti delle farmacie aderenti all’ormai collaudato network, personalità del mondo dell’industria, scienziati e, più in generale, soggetti che, in rapporto alla Farmacia, hanno ragioni per dispensare il loro sapere, quali docenti universitari, il presidente del Dipartimento di Scienze del farmaco e della salute, prof. Rosario Pignatello, e quanti, ciascuno per le proprie competenze, si sono confrontati sugli aspetti che possono servire al fine di favorire lo sviluppo di una solidarietà intelligente, esigenza che, per la verità, si avverte su vari fronti. Anche per questa ragione, il momento centrale della Convenzione è stato quello che ha coinciso con il dialogo tra mons. Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana, e Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma, moderato dal giornalista Salvo Fallica. “Costruire una sanità dal volto umano” il tema del confronto, introdotto così dal presidente Cardiel: “Noi di FarmàPlus pensiamo che, in un tempo di crescenti diseguaglianze e di degrado degli ecosistemi, “business is business”, dogma che Milton Friedman ha scolpito nel senso comune di una larghissima maggioranza di esseri umani, va sostituito con un paradigma antitetico e molto semplice, che definirei “business for good”: la creazione di valore umano, sanitario, sociale, ambientale non può più essere strumentale al saggio medio del profitto, deve velocemente diventare ragion d’essere dell’impresa”. E, guardando al futuro prossimo, mons. Raspanti si è espresso così: “Le farmacie di comunità potrebbero significare un salto in avanti del modo di vivere e di essere farmacisti per quanti lo sono ma anche per noi fruitori. Dovrebbe rendere tutto più umano e avvicinare la farmacia a quanti hanno bisogno di farmaci e di cure, creando una catena di persone attorno a loro per non lasciarli da soli”. Perentorio il presidente Cossolo, il quale ha osservato che: “Non esiste alternativa che dare al farmacista un ruolo socio-sanitario per potere utilizzare al meglio strumenti dell’intelligenza artificiale e ribadire il proprio ruolo professionale”. La Convenzione di Giardini Naxos è stata utile anche per presentare i risultati di uno studio clinico finanziato da Sofad, condotto da un’equipe di ricerca internazionale, sottoscrivendo un apposito protocollo d’intesa con l’assessorato alla Salute della Regione siciliana, all’epoca guidato dall’onorevole Razza, oggi europarlamentare, intervenuto assieme ad Andrea Manfrin, docente universitario e “visiting professor” alla Uclan University. “Mi ha fatto piacere essere qui – ha dichiarato l’on. Razza – perché si è parlato di un progetto del quale conosco e apprezzo il valore, nato quando ero assessore alla Salute del Governo Musumeci. Ho avuto anche la possibilità di ascoltare, come è giusto che avvenga per chi si confronta con una dimensione che non riguarda soltanto l’Italia o il Mezzogiorno, ma 27 Paesi impegnati a correre velocemente e a guardare al futuro”.

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CRONACA

Palermo, soccorritore del 118 aggredito e ricoverato in ospedale: la denuncia del direttore della centrale operativa

Ambulanza

Un soccorritore del 118 è stato aggredito questa mattina e colpito con una testata in via Leonardo da Vinci a Palermo.

L’operatore era stato inviato con un’ambulanza per soccorrere una coppia rimasta coinvolta in un incidente non grave.

Quando i sanitari sono giunti sul posto un uomo ha prima aggredito il soccorritore e poi lo ha colpito con una testata provocandogli una ferita che è stata medicata nel reparto di chirurgia plastica dell’ospedale Civico. Sono intervenuti gli agenti di polizia che stanno indagando. E’ stato necessario inviare una nuova ambulanza per soccorrere il sanitario ferito, mentre l’aggressore si è allontanato. “Il nostro soccorritore è stato colpito da un delinquete di strada.
    Basta siamo stanchi di subire queste aggressioni – dice Fabio Genco il direttore della centrale operativa del 118 della Sicilia Occidentale – questi episodi on sono più tollerabili. Il personale è arrivato in appena 10 minuti per soccorrere pazienti che non erano gravi. Il codice era verde e non erano in pericolo di vita. Ad ogni modo l’aggressione brutale non è giustificabile in nessun caso. Era già successo allo Zen qualche settimana fa.

Adesso di nuovo in un’altra zona di Palermo. Servono misure immediate. Non è possibile più attendere. Adesso Basta”.

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