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SANITÀ

Primo trapianto “heart in box” nel Mezzogiorno, Schifani: «Ismett fiore all’occhiello della sanità»

«Desidero esprimere le mie più sentite congratulazioni all’Ismett di Palermo per aver eseguito nel Mezzogiorno il primo trapianto con la tecnologia “Heart in the box”. Uno straordinario traguardo che testimonia l’eccellenza e l’innovazione della sanità in Sicilia, ponendo la nostra regione all’avanguardia in campo medico. La tecnologia, sviluppata negli Stati Uniti e adottata dai migliori centri trapianti di Europa e Nord America, apre nuove prospettive per i pazienti in attesa di trapianto di cuore, migliorando significativamente le loro possibilità di vita».

Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando l’intervento eseguito dal team dell’Ismett di Palermo. 

«Il successo di questo intervento – prosegue il governatore – è anche il frutto di un rapporto di collaborazione costante e proficuo tra la Regione Siciliana e l’Ismett. Una sinergia che ha permesso in questi anni di sviluppare competenze avanzate e di introdurre tecnologie innovative nel nostro sistema sanitario, rendendo possibile il raggiungimento di risultati straordinari come questo. La Sicilia dimostra ancora una volta di essere un polo di eccellenza e innovazione nel campo della sanità, grazie all’impegno congiunto delle istituzioni pubbliche e dei professionisti del settore».

SANITÀ

Catania: l’Ospedale Cannizzaro si serve dell’Intelligenza Artificiale per comunicare con gli utenti

L’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania ha introdotto, tra le prime in Italia, l’intelligenza artificiale nei suoi canali di comunicazione.

È infatti online, sul sito www.aocannizzaro.it, un ‘chatbot’ informativo alimentato da A.I., capace di simulare una conversazione con linguaggio naturale e rispondere alle domande in materia di offerta di servizi e accesso alle prestazioni.

Cliccando sul logo con la frase “Posso aiutarti?”, l’utente, dopo avere validato l’informativa sulla protezione dati, può formulare il quesito di interesse, al quale l’applicativo fornirà riscontro attingendo alle informazioni ricevute dall’azienda. In alternativa, indirizza all’ufficio competente.

“Il servizio innovativo con Intelligenza Artificiale – spiega il direttore generale Salvatore Giuffrida – è pensato per migliorare l’efficienza nella risposta ai quesiti più frequentemente posti, in alternativa al canale telefonico: è uno strumento di umanizzazione, che avvicina l’utente all’ospedale e ne favorisce l’accesso. Il programma è in costante aggiornamento e sarà seguito da un ulteriore servizio di comunicazione al care giver del paziente in pronto soccorso”.

Entrambi gli strumenti fanno parte di un insieme di servizi evoluti acquisiti tramite convenzione Consip, nel quale rientra anche l’efficientamento tecnologico del contact center del Cup, in funzione dall’1 ottobre. Le richieste di prenotazioni di prime visite e prestazioni intramoenia, oltre che attraverso il contact center, possono essere effettuate mediante il SovraCup regionale, accessibile con spid o tramite App.

L’Upr ha allargato l’orario di ricevimento, estendendo quello della mattina fino alle 13 e prevedendo anche l’apertura pomeridiana lunedì e mercoledì, dalle 14.30 alle 17. Le casse presidiate da personale non osservano più l’apertura pomeridiana del venerdì e i pagamenti possono essere effettuati in ospedale, in qualunque momento, attraverso i quattro totem dislocati al piano terra degli edifici F2, F3, Q ed E, oppure sui canali di PagoPa: ricevitorie, tabaccai, uffici postali, banche, esercizi convenzionati e l’App IO.

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SANITÀ

Italia, Schillaci: il 34% della popolazione entro il 2050 sarà over 65 e comporterà ricadute sui costi del SSN

“Nella nostra nazione gli over 65 potrebbero rappresentare il 34% della popolazione entro il 2050. Non solo, sono destinati ad aumentare anche i cosiddetti grandi anziani.

Questo comporterà certamente una maggiore incidenza di malattie non trasmissibili, con chiare evidenti ricadute sullo stato di salute e sui costi del Servizio sanitario nazionale”.

Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci durante la presentazione del volume ‘La persona anziana protagonista del suo tempo e della sua salute’ della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).

Questa giornata di studio, ha aggiunto il ministro, “ci dà l’occasione per fare il punto sulla legge 33 nel 2023. Una riforma che rappresenta uno dei capisaldi dell’azione di Governo e Regioni sulla quale misureremo anche la capacità e la lungimiranza del nostro sistema Italia”. La legge 33 è stata approvata, dopo diverse modifiche, a marzo 2023 e disciplina alcune deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane. L’obiettivo è la realizzazione di un sistema che operi un raccordo tra il piano sanitario e quello sociale, per la progressiva implementazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali per le persone anziane. La legge delega nasce dalla necessità di definire nuovi interventi assistenziali per la terza età, migliorare la qualità del sistema di assistenza alle persone anziane e anziane non autosufficienti e contribuire agli oneri gravanti sulle loro famiglie. Inoltre la riforma mira a individuare le basi di una governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, con la promozione di misure a favore dell’invecchiamento attivo, dell’inclusione sociale e della coabitazione anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali. 

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SANITÀ

Parkinson, ricavato un nuovo modello per lo studio della forma giovanile: nuove prospettive per la terapia

Nuove prospettive per la terapia della malattia di Parkinson, nello specifico il tipo giovanile.

Un nuovo modello sperimentale, messo a punto dalle ricercatrici dell’Irccs San Raffaele e dell’Università Vita-Salute San Raffaele che ne hanno raccontato lo sviluppo in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Brain, rappresenta infatti un grande passo in avanti per i futuri test dei farmaci di contrasto alla malattia, ma anche per lo studio dei meccanismi di insorgenza pre-sintomatici.

Si stima che nel mondo le persone affette da Parkinson siano 10 milioni. In Italia sarebbero circa 250mila, 300 casi ogni 100mila abitanti. L’incidenza aumenta dopo i 60 anni, ma il 10-15% delle persone presenta i sintomi prima dei 50 anni. Il cosiddetto Parkinson giovanile è identico agli altri tipi, con i primi sintomi quali tremori a riposo, rigidità muscolare e lentezza nei movimenti, preceduti talvolta, anche diversi anni prima, da disturbi del sonno, depressione e perdita dell’olfatto. Spesso si cura con farmaci sintomatici, non in grado tuttavia di prevenire l’insorgenza della malattia o rallentarne il decorso.

Nei precedenti modelli, basati sull’eliminazione del gene Parkin coinvolto nella malattia, questa non dava alcun tipo di sintomo, degenerazione o fenotipo motorio, rendendo difficile il test delle molecole e lo studio della patogenesi. Quello elaborato dalle autrici dello studio, invece, per la prima volta mantiene attivo il gene “introducendo una piccola mutazione che riproduce fedelmente le alterazioni neuropatologiche osservate nell’uomo, offrendo così ai ricercatori di tutto il mondo un modello replicabile della malattia umana”, come spiega la prima autrice Jenny Sassone. Modello “che più di tutti si comporta analogamente a quanto accade nell’essere umano, riproducendo fedelmente i processi biologici tipici del decorso della malattia”, sottolinea Flavia Valtorta, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita-Salute e responsabile dell’unità di Neuropsicofarmacologia del San Raffaele.

“Rappresenta un vero punto di svolta, perché sarà possibile accelerare gli studi sulla malattia”. Essendo un modello in vivo, continua, “ci permetterà anche di studiare l’effetto di importanti terapie complementari, come l’esercizio fisico”.

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