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CRONACA

Adrano, spara alcuni colpi di pistola per intimorire un gruppo di ragazzi: arrestato un 56enne

Prosegue senza sosta l’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania per contrastare il fenomeno della detenzione e del traffico di armi clandestine e illegalmente detenute, anche attraverso servizi “su strada” in tutto il territorio del capoluogo etneo.  

Proprio nel corso di una di queste attività di prevenzione e repressione dei reati, i militari della Stazione di Adrano, hanno arrestato un 56enne adranita, residente in Germania, già noto alle Forze dell’Ordine per pregresse vicende giudiziarie, per il reato di “minacce e porto e porto abusivo di armi”.

La vicenda ha avuto inizio quando, la pattuglia della Stazione impegnata in un servizio serale di perlustrazione in quel comune, finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati, veniva avvisata dalla Centrale Operativa della Compagni di Paternò che in una traversa adiacente la via dei Cappuccini di Adrano, c’era un uomo che stava sparando dei colpi di arma da fuoco.

I Carabinieri della Stazione, ottimi conoscitori del territorio, ricevuto l’intervento, in brevissimo tempo hanno raggiunto il luogo segnalato, dove hanno trovato un giovane che, terrorizzato e quasi in lacrime, li informava che pochi istanti prima, un suo conoscente alla guida di una BMW passando a modesta velocità sotto la sua abitazione aveva sparato dei colpi in direzione del portone di ingresso di casa sua. Immediata la costatazione dei luoghi, anche per la ricerca dei fori di proiettili, ma i Militari dell’Arma, inspiegabilmente non hanno trovato nulla.

Dalla ricostruzione dei fatti e dalle testimonianze acquisite, i Carabinieri hanno scoperto che, l’autista del BMW, circa mezz’ora prima, aveva già esploso alcuni colpi di pistola in aria in piazza Collegiale di Biancavilla, incutendo il terrore ad un gruppo di ragazzi, tra cui il 25enne, con i quali aveva avuto poco prima una banale lite verbale.

Immediate, quindi, sono scattate le ricerche da parte degli investigatori, del 56enne che è stato subito rintracciato a poche centinaia di metri dall’abitazione del giovane.

L’uomo, fermo sul margine della strada a bordo della BMW al posto di guida, con le necessarie cautele operative è stato fatto scendere dal mezzo ed è stato subito messo in sicurezza dai militari dell’Arma che hanno dato il via alla perquisizione sia sulla persona che sul mezzo. L’attività ha permesso all’equipaggio di trovare, infilata nella cintura dei pantaloni una pistola a salve, ed ecco spiegato il motivo per il quale non vi erano fori, marca Bruni modl 92FS cal. 8mm con caricatore e 5 colpi, a seguire, all’interno dell’auto, invece, tra i sedili posteriori, i Carabinieri hanno recuperato una carabina marca Voere mentre sul sedile anteriore lato passeggero, a portata di mano, un coltello svizzero con lama lunga 3.5 cm e un bastone in legno.

L’uomo, è stato pertanto arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne convalidava il provvedimento disponendo per lui gli arresti domiciliari, mentre le armi e gli oggetti atti ad offendere sono stai sequestrati.

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CRONACA

Adrano: divieto di avvicinamento all’ex convivente e alla sua residenza per un 57enne accusato di maltrattamenti

Su disposizione della Locale Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex convivente e alla residenza di quest’ultima, con contestuale divieto di qualsivoglia forma di comunicazione, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, nei confronti di un uomo di 57 anni di Adrano, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti.

Le indagini, coordinate da quest’Ufficio ed eseguite dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento della difesa, elementi che dimostrerebbero la responsabilità dell’uomo per una serie di fatti allo stesso contestati.

Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della Polizia di Stato in una località pugliese, dove l’uomo dimora temporaneamente per motivi di lavoro e compendia gli esiti di un’attività di indagine e di riscontro dei poliziotti del Commissariato di Adrano.

In particolare, a seguito di un intervento per lite tra conviventi, operato da una pattuglia della Volante del Commissariato di Adrano, l’uomo è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per ripetuti episodi di maltrattamento, avendo riscontrato violente condotte. Quanto accertato dai poliziotti è stato ulteriormente suffragato da una rapida attività di indagine alla quale hanno collaborato altri Uffici di Polizia dislocati in diverse località del territorio nazionale dove, in passato, la coppia ha dimorato.

In tal modo la Polizia di Stato ha accertato come il rapporto tra i due si era deteriorato, sin dall’iniziale convivenza, per motivi dettati dall’eccessiva gelosia da parte dell’uomo, traducendosi in continue liti con accuse, improperi e minacce.

In occasione dell’ultima lite, registrata ad Adrano, la donna aveva interrotto la relazione, lasciando l’abitazione per trasferirsi altrove. In quella circostanza, si era reso necessario l’intervento degli agenti del locale Commissariato.

Nonostante la decisa azione della donna di mettere fine alla relazione, l’uomo ha proseguito con le sue condotte, inviando all’ex convivente una serie di messaggi molesti dai toni aggressivi, consistenti in ingiurie e minacce, talora sottese, talaltra esplicite.

Alla luce dei fatti, considerata la gravità delle condotte contestate e sulla scorta delle risultanze investigative, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Catania, ha disposto nei confronti dell’uomo l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento cui gli agenti del Commissariato di Adrano hanno proceduto a dare debita esecuzione.

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CRONACA

Catania: parcheggiatore abusivo sanzionato e denunciato dalla Polizia per violazione del DACUR

Sorpreso dalla Polizia di Stato mentre esercita l’attività di parcheggiatore abusivo nello stesso luogo nel quale è stato già sanzionato più volte per lo stesso motivo.

Il protagonista è un uomo catanese, classe 1985, che nonostante sia destinatario del DACUR emesso all’inizio di quest’anno dal Questore di Catania, è stato sorpreso da una pattuglia motomontata dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico mentre in via Dusmet, angolo Piazza Borsellino, gesticolava agli automobilisti intenti a parcheggiare, chiedendo soldi per aver agevolato le loro manovre e per “sorvegliare” sulle loro macchine. Per tali motivi è stato sanzionato amministrativamente ai sensi dell’art. 7 comma 15 bis del Codice della Strada con contestuale sequestro della somma di denaro provento dell’attività illecita, pari a 14 euro tutti in monete, e, altresì, deferito all’Autorità Giudiziaria per la violazione del provvedimento questorile. Nello specifico, il DACUR gli vieta di accedere e sostare nelle zone di parcheggio ubicate proprio in via Dusmet e piazza Borsellino, nonché aree limitrofe, per il periodo di un anno.

L’uomo, negli ultimi mesi, è stato sanzionato e denunciato per lo stesso motivo ben 8 volte dagli agenti della Questura etnea impegnati in prima linea nel contrasto dell’odioso fenomeno dei parcheggiatori abusivi.  Altresì, il 39enne, avente numerosi pregiudizi penali e precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, è destinatario dell’avviso orale emesso dal Questore di Catania, provvedimento con il quale lo si ammonisce a tenere una condotta conforme alla legge, pena l’applicazione di una misura di prevenzione più severa per la quale è in atto una valutazione.

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CRONACA

Frodi fiscali e fatture false: 29 indagati e sequestro di beni per oltre 8,2 milioni di euro

Guardia di finanza

I Militari della Guardia di Finanza stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catania con 29 indagati su un presunto sistema di somministrazione fraudolenta di manodopera e di frode fiscale tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.

I provvedimenti cautelari prevedono il carcere per due degli indagati, gli arresti domiciliari per altri quattro e una misura interdittiva per i restanti nove.

I reati ipotizzati sono, a vario titolo, associazione per delinquere, emissione di fatture per operazioni inesistenti (Foi), dichiarazione dei redditi infedele e fraudolenta e indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti.

Il provvedimento cautelare del gip di Catania, emesso su richiesta della Procura, dispone anche il sequestro di 28 società e di beni e disponibilità finanziarie per oltre 8,2 milioni di euro.

Per l’esecuzione dell’ordinanza sono impegnati 120 militari della guardia di finanza del comando di Catania che lo stanno eseguendo nelle province del capoluogo etneo, di Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Cosenza, Vibo Valentia, Napoli, Roma, Viterbo e Varese, con il supporto dei locali omologhi comandi provinciali e del primo gruppo etneo.

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