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CRONACA

Catania, tentato omicidio aggravato dalla riconducibilità a futili motivi: arrestati due uomini

Su disposizione della Locale Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa il 4 ottobre 2024 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di due uomini, in quanto entrambi gravemente indiziati, in base agli elementi acquisiti, della commissione del reato di tentato omicidio, aggravato dalla riconducibilità a futili motivi.

Le indagini, coordinate da questo Ufficio e delegate alla Sezione Reati contro la Persona della Squadra Mobile della Questura ,sono scaturite  da una segnalazione  dei sanitari del Pronto Soccorso presso l’Ospedale Cannizzaro – a seguito della presentazione, presso quel nosocomio, il 12 ottobre 2021 di un soggetto catanese, in pericolo di vita e  con ferite di arma da taglio all’addome e ad una  gamba – ed hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti ed in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, elementi che dimostrerebbero come entrambi, sarebbero gli autori di un tentativo di omicidio, mediante accoltellamento, in danno di un loro congiunto.

Nonostante le difficoltà frapposte alle indagini dall’atteggiamento palesemente reticente avuto da coloro che avevano assistito al fatto , finalizzato a dissimulare tanto la dinamica , quanto il movente del ferimento , ricondotto a ragioni del tutto accidentali, ovvero dovuto ad un ferimento della vittima, all’interno della sua abitazione, sita nel rione “Picanello”, mentre tagliava della carne, gli esiti delle indagini, svolte con l’ausilio del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica – Sicilia Orientale, hanno permesso di ricostruire l’effettiva causa dell’accaduto, sviluppatosi nei pressi della dimora della vittima, ove  vi sarebbe stato un litigio, con il coinvolgimento di diverse persone, prima articolatosi in modo verbale e poi culminato con l’accoltellamento in suo danno, per ragioni , per come dedotto dalle risultanze investigative  di natura tecnica, a screzi  tra parenti connessi a questioni ereditarie.

Quanto alle fasi dinamiche dell’accoltellamento, uno sarebbe stato colui che ha ferito con almeno quattro fendenti la vittima, mentre l’altro sarebbe stato colui che la bloccava da dietro.

In considerazione degli elementi indiziari raccolti, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero titolare del relativo fascicolo d’indagine, ha quindi disposto, nei confronti del primo, la misura della custodia cautelare in carcere e nei confronti del secondo, quella degli arresti domiciliari, con braccialetto elettronico, misure già eseguite nei confronti di entrambi con messa a disposizione dell’A.G. procedente.

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CRONACA

Adrano, casa e garage allacciati abusivamente alla rete elettrica: denunciato pregiudicato

La Polizia di Stato ha denunciato un pregiudicato di 38 anni di Adrano per furto aggravato di energia elettrica.

L’uomo ha manomesso il proprio contatore per allacciare le utenze della propria abitazione direttamente alla rete elettrica, con un prelievo illecito di energia che è stato scoperto grazie ad un controllo eseguito dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, durante un ordinario servizio di controllo del territorio.

I poliziotti hanno compiuto alcune verifiche nel garage dell’uomo, con precedenti in materia di armi, per poi estendere i controlli all’abitazione. È qui che l’attenzione degli agenti del Commissariato è stata attirata da un’anomalia dei cavi di collegamento del contatore dell’energia elettrica. Due cavi risultavano installati su una basetta di alimentazione di una fornitura risultata contrattualmente cessata.

Per accertare l’allaccio abusivo, i poliziotti hanno chiesto l’intervento di personale specializzato della società di distribuzione dell’energia che, giunto sul posto, ha verificato la presenza di un bypass del misuratore. I tecnici hanno rimosso i cavi e ripristinato le condizioni di sicurezza.

Pertanto, accertato l’illecito, i poliziotti hanno denunciato l’adranita all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato di energia elettrica.

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CRONACA

Pantelleria: Carabinieri Forestali in azione per la tutela dell’ambiente e il contrasto ad attività illecite in area protetta

Proseguono le attività dei Carabinieri Forestali di Pantelleria, a salvaguardia delle matrici ambientali e delle aree protette dell’isola. Nelle ultime settimane, in esecuzione di un decreto della Procura della Repubblica di Marsala, i militari ivi operanti hanno sorvegliato sulle operazioni di rimozione e smaltimento di svariati quintali di rifiuti speciali abbandonati e stratificati sul sedime di un terreno in località Arenella di Pantelleria, già sottoposto a sequestro nell’ambito del procedimento penale che aveva portato alla denuncia dei soggetti utilizzatori del fondo.

L’area in questione, gravata da vincoli ambientali, era di fatto infestata da quintali di “rifiuti speciali” quali calcinacci, macerie, pneumatici fuori uso, materiali ferrosi ossidati, residui di materiali plastici e carcasse di veicoli fuori uso, ma anche componenti classificabili come “rifiuti pericolosi”.

Le operazioni di bonifica, affidate a ditte specializzate nel settore, si sono protratte per più giorni ed hanno riguardato anche la demolizione di manufatti insistenti sulla proprietà, sottoposti recentemente a lavori di ampliamento illecite ed a modificazioni non autorizzate.

La bonifica dei siti contaminati rappresenta, in generale, un intervento fondamentale per eliminare o ridurre la presenza di sostanze inquinanti in un determinato luogo, essenziale per mitigare gli impatti negativi sull’ambiente e sulla salute umana derivanti da attività industriali malsane, pratiche agricole scorrette o da altre forme di inquinamento.

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CRONACA

Franconfonte: arrestato 36enne per resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento

I Carabinieri della Stazione di Francofonte hanno arrestato e associato alla Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa, un pregiudicato di 36 anni in esecuzione del provvedimento di sospensione provvisoria della detenzione domiciliare emesso dal Tribunale di Sorveglianza.

L’uomo si trovava agli arresti domiciliari dovendo scontare la pena per una condanna per resistenza a Pubblico Ufficiale e danneggiamento commessi a Francofonte nel 2020 durante un intervento per una segnalazione di maltrattamenti in famiglia, quando l’uomo, prima aveva distrutto alcuni oggetti in casa della compagna, poi aveva aggredito i Carabinieri.

L’Autorità Giudiziaria ha disposto la sospensione della detenzione domiciliare poiché il 36enne è stato nuovamente denunciato per avere rivolto minacce di morte alla sorella.

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