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CRONACA

Modica, era in possesso di 600 grammi di hashish: giovane 23enne fermato dai Carabinieri

I militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Modica, durante il tradizionale servizio finalizzato a garantire alla cittadinanza il pronto intervento e improntato a disincentivare la commissione dei reati predatori sul territorio, si sono imbattuti la scorsa notte in un’autovettura che, alla vista della pattuglia, ha cercato di eludere il controllo. All’atto delle dovute verifiche, gli operanti non hanno potuto che constatare sia l’insofferenza da parte dei tre giovani a bordo dell’auto che un forte odore di sostanza stupefacente del tipo hashish, oltre alla disponibilità di due bilancini di precisione. Motivo per cui, i militari dell’Aliquota Radiomobile di Modica, con il concreto e fattuale supporto dei colleghi della locale Stazione, prontamente giunti sui luoghi, hanno necessariamente dovuto estendere l’attività di perquisizione presso le abitazioni degli interessati, nonostante i ragazzi fossero tutti e tre incensurati.

Le risultanze emerse hanno confermato l’intuito dei militari intervenuti, visto che oltre a svariato materiale atto al confezionamento della sostanza, bilancini di precisione e la conferma che tutti e tre i soggetti fossero assuntori, in un garage sono stati rinvenuti 600 grammi di hashish, quantità suddivisa in vari panetti. Motivo per cui il giovane 23enne, residente nel territorio della Contea, che aveva disponibilità del garage sottoposto a controllo e all’interno del quale è stata rinvenuta la sostanza, è stato tratto in arresto per la violazione della normativa sugli stupefacenti. Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro penale. Notiziata la Procura della Repubblica di Ragusa, per l’arrestato sono stati disposti gli arresti domiciliari e conseguente giudizio direttissimo.

Il dispositivo di pronto intervento dell’Arma di Modica, oltre a dimostrarsi pienamente efficace in qualunque situazione di emergenza, è riuscito a dimostrare che la presenza dell’Arma sul territorio rappresenta una costante e che le varie realtà delinquenziali che tendono a svilupparsi sono prontamente destinate a naufragare. L’efficienza degli equipaggi intervenuti ha consentito di rendere l’attività di polizia giudiziaria particolarmente incisiva e concreta nell’assolvimento dei compiti istituzionali.

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CRONACA

Caltanissetta, anziano trovato morto in casa: proseguono le indagini. Domani l’autopsia

Una ferita alla nuca di Ignazio Polizzi, l’uomo di 77 anni trovato morto ieri nella sua abitazione in via Lunetta a Caltanissetta, non convince gli investigatori che stanno tentando di fare luce su un decesso dai contorni poco chiari.

Così come non convincono le dichiarazioni del fratello, poco più giovane di lui che al momento dell’accaduto si trovava in casa e avrebbe fornito risposte contrastanti.

Un contesto umile quello in cui vivevano i due fratelli che condividevano l’appartamento con un’altra sorella, allettata e in stato di coma vegetativo, e una zia molto anziana. La vittima viene descritta dai vicini come una persona molto gentile che aiutava anche una famiglia di immigrati quando aveva problemi con le riserve idriche o in caso di altre necessità quotidiane. Il fratello invece, sempre secondo quanto raccontato dai vicini, si limitava solo a salutare. Intanto la Squadra Mobile di Caltanissetta sta continuando ad interrogare familiari e vicini di casa. Tutti si starebbero mostrando abbastanza collaborativi. La salma di Ignazio Polizzi si trova all’obitorio dell’ospedale Sant’Elia e nelle prossime ore sarà eseguita l’autopsia.

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CRONACA

Siracusa: ritrovato in una cella un pacco contenente droga e 22 cellulari. Il Sippe lancia l’allarme

Ben 22 telefoni cellulari, quasi un chilo di hashish e 2,5 grammi di cocaina, erano stati nascosti in un pacco postale destinato a un detenuto rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna a Siracusa.

Lo rende noto il Sippe, sindacato di polizia penitenziaria.

Gli agenti dopo la scoperta hanno effettuato una perquisizione nelle celle trovando altri 14 telefonini. “Chiediamo immediati interventi – dice il dirigente nazionale del Sippe, Nello Bongiovanni – perché la carenza del personale è diventata oramai cronica e pericolosa per la sicurezza degli istituti penitenziari. Il Sippe da tempo chiede provvedimenti seri ed una riforma totale della polizia penitenziaria”. 
   

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CRONACA

Reggio Calabria, uccise il ladro entrato in casa: disposto il giudizio immediato per omicidio volontario

Inizierà il 27 dicembre, davanti alla Corte d’Assise di Reggio Calabria, il processo per Francesco Putortì, il macellaio di 48 anni accusato di aver ucciso Alfio Stancampiano, di 30 anni originario di Catania, che il 28 maggio era entrato all’interno della sua abitazione in contrada Oliveto di Rosario Valanidi, e di avere ferito Giovanni Bruno, di 46 anni anche lui catanese.

Come richiesto dal pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Nunzio De Salvo, nei confronti di Putortì, difeso dagli avvocati Giulia Dieni e Natale Polimeni, è stato disposto il giudizio immediato.

Dopo un periodo di detenzione in carcere, l’imputato è adesso sottoposto agli arresti domiciliari ed è accusato di omicidio volontario e tentato omicidio.

Stando alle indagini della squadra mobile, Stancampiano e Bruno avrebbero tentato un furto nell’abitazione di Putortì, il quale, rientrando a casa, li ha sorpresi al piano superiore dello stabile.

A quel punto, il macellaio, secondo il suo racconto, ha preso un coltello e durante una colluttazione ha colpito i due ladri che poi sono fuggiti facendo cadere le pistole che avevano appena rubato e che erano legalmente detenute da Putortì. Una ricostruzione che non ha convinto gli inquirenti, secondo i quali, invece, l’uomo avrebbe accoltellato i due alle spalle mentre scappavano.

Il primo accoltellato, Alfio Stancampiano, è stato abbandonato dai complici nei giardini dell’ospedale reggino “Morelli”, dove poi è morto, mentre il secondo, Giovanni Bruno, dopo aver traghettato per la Sicilia, è stato costretto perché ferito a recarsi all’ospedale di Messina. Non è escluso che quest’ultimo e i familiari del deceduto decidano di costituirsi parte civile nel processo a carico del macellaio reggino.

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