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SANITÀ

Acireale: l’ambasciatore dell’Azerbaigian in visita al reparto di Odontoiatria Speciale Riabilitativa

L’ambasciatore dell’Azerbaigian a Roma, Rashad Aslanov, accompagnato dal primo consigliere Vugar Hajiyev, dal console on. Domenico Coco e dall’avv. Antonino Amato, ha visitato nel pomeriggio di ieri l’UOC di Odontoiatria Speciale Riabilitativa nel paziente disabile dell’Ospedale di Acireale.

La delegazione è stata accolta dal direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio; dal direttore amministrativo, Tamara Civello; dal direttore dell’UOC di Odontoiatria Speciale, Giuseppe Riccardo Spampinato; dal direttore medico dell’Ospedale, Rosario Cunsolo.

«È stato un piacere visitare questo Ospedale, ed è stata una scoperta molto interessante il reparto di Odontoiatria Speciale – ha detto l’ambasciatore Aslanov -. Stanno svolgendo una missione molto nobile. Credo che il modello sia esportabile anche fuori dalla Sicilia per avere ancora più attenzione a questo importante lavoro».

«Abbiamo presentato all’ambasciatore Aslanov – ha detto il manager Laganga Senzio – una struttura di eccellenza, dedicata ai pazienti più fragili, che rappresenta un modello unico nel panorama siciliano, sia per le competenze specialistiche, sia per la sua capacità innovativa. Abbiamo messo a disposizione dell’ambasciatore il nostro know how e siamo pronti a collaborare per promuovere questo modello assistenziale in Azerbaigian».

L’Unità Operativa di Odontoiatria Speciale rivolge la sua attività a pazienti disabili non collaboranti a causa di patologie psichiche, fisico-psichiche, psichiatriche, patologie croniche altamente invalidanti, patologie trasmissibili, trapiantati, cardiopatici severi, emopatici.

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ECONOMIA

Sanità, il reclutamento di medici stranieri prosegue. Schifani: «Garantire servizi ai siciliani»

Prosegue il reclutamento dei medici stranieri per sopperire alle carenze strutturali di personale del sistema sanitario siciliano. Altri sette medici sono stati selezionati in questi giorni dalla Regione grazie all’avviso aperto emanato dal dipartimento di Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, guidato da Salvatore Iacolino.

«Procede ancora il percorso innovativo di arruolamento di medici extracomunitari – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – per colmare i vuoti di organico e garantire i servizi degli ospedali e delle aziende sanitarie, specialmente negli ospedali di frontiera. Si tratta di personale qualificato che assicura la qualità delle prestazioni fornite ai pazienti siciliani e che viene immesso in servizio dopo la selezione da parte di una commissione formata da capi dipartimento e un adeguato periodo di formazione sia dal punto di vista linguistico che da quello relativo al funzionamento del sistema sanitario siciliano».

I medici assunti in questi mesi sono stati immessi soprattutto nelle Aziende sanitarie provinciali che gestiscono gli ospedali del territorio. Si tratta di chirurghi, internisti, pediatri, cardiologi, psichiatri, ortopedici, anestesisti, ginecologi, medici di pronto soccorso,  gastroenterologi, neurologi, specialisti in terapia intensiva, neonatologi, chirurghi vascolari e cardiochirurghi pediatrici e provengono prevalentemente da Argentina e Cuba.

L’avviso di reclutamento rimane ancora aperto. In Sicilia, il fabbisogno rilevato dalle aziende sanitarie e ospedaliere è di 1.494 unità. Le aziende sanitarie ed ospedaliere sono impegnate, su costante impulso del presidente della Regione, a completare le procedure di stabilizzazione e quelle di mobilità e concorsuali.

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ECONOMIA

Salute in Sicilia: i buoni spesa per celiaci saranno dematerializzati dalla primavera 2025

I buoni spesa cartacei per oltre 18 mila pazienti celiaci siciliani saranno dematerializzati dalla primavera del 2025. Con un decreto del direttore del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, la Regione Siciliana aderisce, infatti, alla piattaforma nazionale “Celiachi@RL”, la cui convenzione è in via di sottoscrizione e che consentirà l’utilizzo del software da parte delle Asp per l’erogazione del servizio di assistenza integrativa.

«Grazie al lavoro del dipartimento Pianificazione strategica, e su spinta della Presidenza della Regione – spiega l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo – abbiamo posto le basi per offrire un sistema organizzativo moderno, in linea con gli standard nazionali, così da superare l’attuale modalità di accesso misto con buono cartaceo e sistema informatico. Soprattutto, in futuro il nuovo servizio consentirà agli assistiti di rifornirsi su tutto il territorio regionale secondo necessità in farmacie, negozi specializzati, e poi anche nella grande distribuzione organizzata, senza alcun vincolo se non l’esaurimento del budget mensile a disposizione, secondo quanto previsto dal piano terapeutico. Successivamente questa possibilità di acquisto sarà estesa anche nei rivenditori fuori dalla regione». 

Il processo amministrativo di adozione del nuovo sistema dematerializzato è in itinere: i primi di novembre sarà avviata la fase esecutiva e l’implementazione della piattaforma con due Asp quali strutture pilota e poi a cascata sulle altre aziende sanitarie. A seguire saranno coinvolti tutti gli stakeholder interessati alla rivendita dei prodotti. Sarà inoltre necessario avviare un’attività di formazione per sanitari, rivenditori e utenza prima dell’avvio della piattaforma che è già in uso in altre regioni italiane, tra cui Lombardia, Toscana, Lazio, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Provincia Autonoma di Bolzano, Abruzzo e Veneto.

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SANITÀ

Sanità: l’Università di Palermo è titolare di un nuovo brevetto che riguarda un sistema centralizzato di condivisione dei dati radiologici

L’ Università di Palermo è titolare di un nuovo brevetto, di cui sono inventori Emanuele Grassedonio e Riccardo Raspante del Dipartimento Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata, che hanno sviluppato un sistema centralizzato che permette la condivisione sicura ed efficiente di dati radiologici (immagini e referti) tra strutture sanitarie diverse.

Si tratta di un brevetto industriale applicabile all’integrazione di tecnologie nel settore sanitario, con una durata di vent’anni dalla data di deposito, che garantisce l’interoperabilità tra i diversi sistemi universalmente utilizzati per l’esecuzione, la refertazione e l’archiviazione degli esami radiologici.

“Il nostro Ateneo, come titolare del brevetto, svolge un ruolo fondamentale in questo progetto di cui siamo particolarmente orgogliosi – commenta il Rettore Massimo Midiri – Utilizzando il nuovo processo si potrà dare un impatto positivo alla ricerca scientifica, facilitando studi retrospettivi su dati radiologici e migliorando la qualità dei trattamenti.

Sul fronte della didattica migliorerebbe la formazione degli studenti in ambito radiologico, sfruttando un training di refertazione su una coorte di pazienti molto più ampia rispetto a quella di una singola struttura sanitaria. Gli studenti potranno avere accesso ad un ambiente tecnologico avanzato per apprendere le competenze necessarie nel campo dell’informatica sanitaria e della radiologia. Questo sistema farebbe altresì da volano al miglioramento e all’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale come machine learning”.

“Faccio i miei complimenti al professore Grassedonio e al dottore Raspante per il loro progetto. Nell’era della sanità digitale, il brevetto di un nuovo e sicuro sistema che permette la condivisione in tempo reale delle immagini radiologiche rappresenta un passo importante verso un’assistenza sanitaria più efficiente – dichiara la direttrice Generale del Policlinico Giaccone, Maria Grazia Furnari – Il sistema brevettato dai nostri radiologi consente una migliore personalizzazione delle cure, riducendo tempi di attesa e migliorando gli esiti clinici.

Inoltre, l’accesso immediato ai dati radiologici da parte di più strutture e professionisti diminuisce la necessità di ripetere esami, limitando le esposizioni a ulteriori radiazioni e, al contempo, contenendo i costi sanitari”.

“L’obiettivo del progetto è quello di migliorare l’efficienza e la sicurezza nella gestione e condivisione dei dati radiologici tra strutture e la sua implementazione ridurrebbe la duplicazione di esami, diminuendo i costi sanitari e migliorando la qualità delle cure” sottolineano Emanuele Grassedonio e Riccardo Raspante.

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