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CRONACA

Adrano: sospesa per 7 giorni l’attività di un bar-tabacchi considerata abituale ritrovo di pregiudicati

La Polizia di Stato ha eseguito il provvedimento emesso dal Questore di Catania che ha disposto la sospensione dell’attività di un noto bar tabacchi sito in una frequentata zona di Adrano, secondo le prerogative previste dall’art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

I numerosi controlli svolti dai poliziotti del Commissariato di Adrano, in un significativo arco temporale, hanno permesso di constatare l’assidua presenza di clienti con svariati precedenti penali.

In più occasioni, a seguito di specifici controlli i poliziotti hanno avuto modo di accertare come tale bar, peraltro posto in una posizione strategica lungo una delle principali arterie di accesso al centro cittadino, fosse effettivamente divenuto luogo di incontro abituale di pregiudicati per reati di particolare allarme sociale come l’associazione di stampo mafioso e lo spaccio di sostanze stupefacenti, rappresentando un concreto rischio per l’ordine pubblico e la sicurezza.

Sulla base degli accertamenti degli agenti del Commissariato di Adrano e ultimata l’attività istruttoria portata avanti dalla Divisione di Polizia Amministrativa della Questura, è stata disposta la temporanea sospensione dell’esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande con la contestuale chiusura per 7 giorni, secondo quanto previsto dall’art. 100 del TULPS che consente al Questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, abituale ritrovo di persone pregiudicate, per garantire l’ordine e la sicurezza dei cittadini, come pure per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura.

La disposizione normativa costituisce una garanzia per tutte quelle attività economiche che rispettano le regole ed esercita anche una funzione con effetti dissuasivi nei confronti di quei soggetti ritenuti pericolosi che, privati di un luogo di aggregazione abituale, vengono avvertiti che la loro presenza in questi luoghi è oggetto di attenzione da parte delle autorità.

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CRONACA

Catania, ruba un computer in un negozio: denunciato in stato di libertà 53enne del luogo

La Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà un 53enne catanese per furto aggravato.

La vicenda che ha portato al deferimento dell’uomo all’Autorità Giudiziaria è scaturita dalla querela presentata presso l’ufficio denunce del Commissariato Borgo Ognina relativa al furto di 2 notebook del valore di 1700 euro, esposti all’interno di un negozio di una nota catena di elettrodomestici di via Oliveto Scammacca.

Il responsabile del reparto informatica, notando l’assenza dal banco espositore di due costosi computer, ha informato il responsabile del punto vendita che a sua volta immediatamente ha avvisato la Polizia.

Gli agenti, acquisite le immagini del sistema di videosorveglianza, sono riusciti ad individuare l’autore della condotta delittuosa; infatti, grazie alla visione dei filmati hanno notato la presenza di un uomo che si aggirava con fare sospetto tra gli scaffali del negozio e, dopo essersi accertato che non ci fossero commessi nei paraggi, con mossa fulminea prelevava due notebook dall’espositore, occultandoli sotto la maglietta per poi uscire dal negozio come se nulla fosse.

Lo studio delle immagini effettuato dai poliziotti ha consentito loro di risalire all’identità del malvivente, già noto alla Polizia di Stato per i suoi numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio. L’uomo, dopo essere stato rintracciato, è stato indagato per il reato di furto aggravato.

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CRONACA

Giarre, tentano di occupare l’abitazione di una 59enne invalida: una coppia denunciata dai Carabinieri

Era quasi mezzogiorno quando una 59enne di Giarre stava rientrando a casa dopo qualche giorno di assenza, un alloggio popolare nel quale ha sempre vissuto dal 1983, regolarmente assegnato dapprima al padre e poi a lei, invalida civile.

Tuttavia, quel giorno, qualcosa di insolito ha allarmato la donna che, prima di salire nell’appartamento, ha alzato gli occhi verso il suo balcone, accorgendosi che c’era un bambino che lo percorreva. Immediata, dunque, la chiamata al 112 NUE, che ha fatto scattare l’intervento della gazzella della Sezione Radiomobile, giunta sul posto in una manciata di minuti per accertare cosa stesse accadendo.

Ebbene, i Carabinieri, dopo aver incontrato la signora nel cortile condominiale che, evidentemente scossa, ha riferito loro che qualcuno era entrato in casa sua. I militari dell’Arma, l’hanno dapprima tranquillizzata, e poi hanno velocemente imboccato la rampa di scale per raggiungere l’alloggio a lei assegnato, per scoprire chi vi fosse dentro.

Arrivati proprio dinanzi alla porta di ingresso, gli investigatori hanno beccato una coppia di 33enni, lui del posto e lei di origini straniere che, armata di flex e cacciavite, aveva già danneggiato la porta blindata e stava montando, al posto della serratura, un chiavistello con lucchetto.

A quel punto, la dinamica dei fatti è stata fin troppo chiara: i due volevano occupare l’alloggio della donna mentre lei era fuori e, forzata la porta, in tutta fretta volevano bloccarla con un lucchetto, in modo che la proprietaria non potesse più rientrare.

Nel frattempo, la coppia aveva lasciato il figlio di soli 5 anni a girovagare nell’appartamento, e il piccolo era uscito sul balcone a giocare.

Accertato, dunque, che i due avevano commesso il reato di danneggiamento e occupazione abusiva di immobile, i Carabinieri si sono prima premurati di cercare un parente che potesse accudire il bambino e poi, hanno portato i due 33enni in caserma, dove li hanno denunciati.

Il tempestivo intervento dei Carabinieri ha impedito che la signora venisse privata non solo dell’alloggio, nel quale vive da più di 40 anni, ma anche dei ricordi di una vita, il bene più prezioso.

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CRONACA

Catania, spari in via Ungaretti: arrestato dai Carabinieri un incensurato che nascondeva armi e munizioni

Presenza costante sul territorio e intensa attività informativa: sono queste le indicazioni del Comando Provinciale Carabinieri di Catania, impartite a tutti i comandi della Provincia Etnea, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati, tra cui quelli legati alle armi.

In tale contesto i militari della Stazione di Catania Nesima hanno arrestato, in flagranza, un 55enne incensurato del posto, poiché responsabile di porto e detenzione di armi clandestine, nonchè esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico.

Al riguardo, la pattuglia della Stazione, intorno alle 18.30, durante un servizio di perlustrazione del territorio, transitando lungo la via Palermo, hanno udito l’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco.

Immediatamente l’equipaggio ha arrestato la marcia per individuare il punto esatto da cui erano stati esplosi i colpi. In quel momento, tuttavia, gli investigatori hanno notato un’Audi A3 uscire, a gran velocità, da via Ungaretti e immettersi su via Palermo, fuggendo nella direzione opposta alla loro posizione.

I militari dell’Arma hanno subito intuito che l’auto in fuga potesse essere collegata agli spari e hanno trasmesso la segnalazione alla Centrale Operativa, che ha prontamente diramato l’avviso a tutte le pattuglie presenti nell’area. Nel frattempo, i colleghi della Centrale hanno identificato l’intestatario del veicolo in fuga, di cui i militari erano riusciti ad annotare la targa, informando le squadre sul campo che l’individuo risiedeva nel quartiere Librino, in viale San Teodoro.

I Carabinieri, suddivisi in più squadre operative, hanno adottato tutte le misure di sicurezza necessarie vista la probabile presenza di armi. Un team, posizionato all’esterno, aveva il compito di monitorare l’area per impedire una possibile fuga del soggetto e per evitare che l’arma venisse gettata dalla finestra. L’altra squadra ha fatto irruzione nell’abitazione del 55enne che è stato subito bloccato e messo subito in sicurezza.

A quel punto, è scattata la perquisizione in tutta l’abitazione per la ricerca delle armi, ed in effetti, all’interno di un mobile del salotto, i militari della Stazione hanno trovato 4 revolver calibro .38, originariamente riproduzioni a salve ma modificate nella canna e nel tamburo per renderle offensive e altamente letali.

Sono state inoltre sequestrate 28 cartucce calibro .38, circa un centinaio di cartucce a salve, e diversi strumenti, tra cui arnesi e frese, verosimilmente utilizzati per le modifiche strutturali delle armi rinvenute.

Il 55enne è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto, mentre le armi e le munizioni sequestrate saranno inviate al R.I.S. dei Carabinieri di Messina per le necessarie indagini di laboratorio.

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