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CRONACA

Catania, coltivavano marijuana in casa e la spacciavano a domicilio: arrestati padre e figlio

Hanno trasformato il garage di casa in una vera e propria serra per la coltivazione della marijuana. Il piano criminale di due catanesi di 48 e 24 anni, padre e figlio, è stato scoperto dalla Polizia di Stato, nel corso delle incessanti attività di contrasto al fenomeno della detenzione e dello spaccio di droga. Ad insospettire gli agenti della squadra Volanti della Questura di Catania è stato l’atteggiamento tenuto dal 48enne, notato a bordo di uno scooter in via Arduino, nel quartiere Picanello.

Fermato per un controllo, l’uomo, con precedenti per droga, si è subito mostrato particolarmente nervoso e, durante gli accertamenti dei poliziotti, ha rivolto ripetutamente lo sguardo verso una vicina abitazione, come se volesse avvisare qualcuno.

Lo strano comportamento del 48enne, in un evidente stato di apprensione, ha insospettito non poco gli agenti che l’hanno osservato e monitorato, ritenendo che, all’interno di quella casa, potesse nascondersi qualcosa. Negli stessi attimi, i poliziotti hanno notato un ragazzo che, affacciatosi proprio dalla stessa abitazione, ha provato a nascondere delle buste in plastica tra le tegole del tetto, per poi dirigersi verso il terrazzo. A quel punto, l’attenzione dei poliziotti si è concentrata sulla casa dove è stato accertato il legame di parentela tra i due uomini.

La perquisizione eseguita all’interno dell’appartamento ha permesso di trovare 2 chili di sostanza stupefacente, distribuiti in diverse buste sparse per tutta la casa. Sul tetto, nelle buste nascoste poco prima dal 24enne, è stato trovato un altro chilogrammo di marijuana. I poliziotti hanno ritenuto di estendere i controlli in tutti gli angoli e le pertinenze della casa, sospettando di scovare altra droga, occultata da padre e figlio.

Le intuizioni si sono rivelate fondate non appena è stato ispezionato il garage dell’abitazione dove i poliziotti hanno scoperto una serra con 12 piantine di marijuana. Padre e figlio avevano pensato ad ogni dettaglio, dotando la serra a gestione familiare persino di un impianto di ventilazione e areazione e di lampade per la coltivazione della marijuana.

Altresì, all’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti uno zaino riconducibile ad uno dei più noti marchi del food delivery ed un centinaio di buste di un corriere internazionale; considerando che nessuno dei due uomini svolge l’attività di fattorino, così come da loro stessi dichiarato, lo zaino e le buste presumibilmente venivano utilizzati da padre e figlio per occultare la droga e consegnarla direttamente a domicilio ai clienti.

Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e la droga trovata verrà distrutta su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sottraendo, in questo modo, ingenti guadagni illeciti ai trafficanti.

I due uomini sono stati arrestati per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto, è stata disposta nei confronti del 24enne la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

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CRONACA

Doppio arresto a Gela da parte della Polizia: in manette un 70enne per estorsione e un 68enne per minacce

I poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza di Gela ieri hanno arrestato due persone in esecuzione di ordini di cattura per espiazione di pene detentive in regime di detenzione domiciliare, emessi dalla Procura della Repubblica di Gela, a seguito di condannate a pene definitive.

Si tratta di un 70enne dovendo espiare 3 anni e 7 mesi di reclusione per il reato di estorsione, commesso a Gela nel 2013, e un 68enne dovendo espiare 4 mesi di reclusione per il reato di minacce, commesso a Gela nel 2018.

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CRONACA

Randazzo, trasporta illegalmente rifiuti pericolosi: 40enne denunciato dai Carabinieri

Continuano senza tregua i controlli svolti dalla Compagnia Carabinieri di Randazzo per contrastare i reati ambientali e, in tale contesto, i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno denunciato un 40enne di Catania per “attività di gestione di rifiuti diversa da quella autorizzata” e “formulario di identificazione dei rifiuti mancante o contenente dati incompleti o inesatti”.

In particolare, la gazzella era impegnata in un servizio di perlustrazione delle vie del centro medievale, quando ha incrociato un autocarro che percorreva la via Regina Margherita, con il cassone pieno di oggetti di ferro, accatastati alla rinfusa.

I militari dell’Arma hanno subito riconosciuto il conducente del mezzo, un 40enne con alle spalle reati contro l’ambiente e, perciò, hanno deciso di controllarlo.

Affiancato il furgone, i Carabinieri hanno potuto esaminare meglio gli oggetti che l’uomo stava trasportando, e non hanno avuto alcun dubbio circa il fatto che si trattasse di rifiuti speciali: uno scaldabagno, un termosifone elettrico, una batteria usata per auto e una batteria per gruppi di continuità, entrambe trasudanti acidi, svariati rubinetti, coperchi per pentole, una leva del cambio di automobile, numerosi profilati in alluminio, parti di reti metalliche, nonché svariati rottami di ferro di varia forma e tipologia. In particolare, è subito saltata agli occhi dell’equipaggio, la commistione di rifiuti pericolosi e non pericolosi, trasportati senza le opportune precauzioni e, per i quali, il 40enne aveva con sé solo un formulario contenente dati parziali o inesatti e, non certo la documentazione necessaria e nemmeno l’autorizzazione.

Per tali motivi, l’uomo è stato denunciato, mentre il furgone, e l’intero carico, sono stati sequestrati per ulteriori accertamenti da parte del personale specializzato dell’Agenzia Regionale per la Protezione ambientale (ARPA).

L’attività dei Carabinieri ancora una volta ha scongiurato il rischio che, a quella raccolta e gestione irregolare dei rifiuti, seguisse lo smaltimento illecito degli stessi, un reato che influisce in modo elevato sul tasso d’inquinamento del suolo e dell’atmosfera, soprattutto quando si tratta, come in questo caso, di rifiuti speciali.

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CRONACA

Catania: spaccia con l’auto a noleggio per non farsi riconoscere ma viene arrestato dai Carabinieri

Prosegue senza sosta l’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania per contrastare il fenomeno del traffico di stupefacenti, anche attraverso servizi “su strada” in tutto il territorio del capoluogo etneo.

Proprio nel corso di una di queste attività di prevenzione e repressione dei reati, i militari del Nucleo Radiomobile di Catania hanno arrestato un pregiudicato 21enne catanese, residente a Misterbianco, per il reato di “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio”e “resistenza a pubblico ufficiale”.

In particolare, durante il turno pomeridiano di una gazzella, l’equipaggio ha deciso di fermare per un controllo una Smart for two che attraversava Piazza Bonadies, nel quartiere Cibali, ma il conducente, accortosi dell’intenzione dei militari, ha improvvisamente accelerato l’andatura del mezzo, imboccando velocemente la via Galermo e, quindi, non rispettando l’alt che gli era stato imposto.

Poiché un inseguimento in quelle vie strette e affollate avrebbe messo a repentaglio la sicurezza di tutti gli utenti della strada, i Carabinieri hanno deciso di mettersi sulle sue tracce in modo differente, ovvero risalire alla sua identità mediante accertamenti sulla targa del mezzo che, ovviamente, ai militari non era sfuggita. Contattata, dunque, la Centrale Operativa di Catania, grazie alla sinergia operativa tra chi è “sulla strada” e gli operatori che, invece, possono accedere in tempo reale alla banca dati, i Carabinieri hanno scoperto che la Smart era stata noleggiata dal 21enne, pertanto, hanno deciso di raggiungere la sua abitazione e attendere il suo rientro a casa. Mentre l’equipaggio si avviava verso Misterbianco, però, ha scorto il giovane che, sicuro di averla fatta franca, era incolonnato lungo la circonvallazione e, quindi, lo ha subito fermato e messo in sicurezza, impedendogli ogni possibilità di fuga.

Quando i militari lo hanno perquisito, hanno compreso il motivo della sua fuga: aveva nascosto dietro il sedile passeggero 6 dosi di marijuana del peso di quasi 100 grammi e aveva in tasca quasi 600 € in banconote di vario taglio.

Il ragazzo è stato, perciò, arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto, mentre droga e denaro, sicuro incasso dello spaccio, sono stati sequestrati.

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