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CRONACA

Adrano: divieto di avvicinamento all’ex convivente e alla sua residenza per un 57enne accusato di maltrattamenti

Su disposizione della Locale Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex convivente e alla residenza di quest’ultima, con contestuale divieto di qualsivoglia forma di comunicazione, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania, nei confronti di un uomo di 57 anni di Adrano, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti.

Le indagini, coordinate da quest’Ufficio ed eseguite dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano, hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti e in relazione ad una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento della difesa, elementi che dimostrerebbero la responsabilità dell’uomo per una serie di fatti allo stesso contestati.

Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti della Polizia di Stato in una località pugliese, dove l’uomo dimora temporaneamente per motivi di lavoro e compendia gli esiti di un’attività di indagine e di riscontro dei poliziotti del Commissariato di Adrano.

In particolare, a seguito di un intervento per lite tra conviventi, operato da una pattuglia della Volante del Commissariato di Adrano, l’uomo è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per ripetuti episodi di maltrattamento, avendo riscontrato violente condotte. Quanto accertato dai poliziotti è stato ulteriormente suffragato da una rapida attività di indagine alla quale hanno collaborato altri Uffici di Polizia dislocati in diverse località del territorio nazionale dove, in passato, la coppia ha dimorato.

In tal modo la Polizia di Stato ha accertato come il rapporto tra i due si era deteriorato, sin dall’iniziale convivenza, per motivi dettati dall’eccessiva gelosia da parte dell’uomo, traducendosi in continue liti con accuse, improperi e minacce.

In occasione dell’ultima lite, registrata ad Adrano, la donna aveva interrotto la relazione, lasciando l’abitazione per trasferirsi altrove. In quella circostanza, si era reso necessario l’intervento degli agenti del locale Commissariato.

Nonostante la decisa azione della donna di mettere fine alla relazione, l’uomo ha proseguito con le sue condotte, inviando all’ex convivente una serie di messaggi molesti dai toni aggressivi, consistenti in ingiurie e minacce, talora sottese, talaltra esplicite.

Alla luce dei fatti, considerata la gravità delle condotte contestate e sulla scorta delle risultanze investigative, il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Catania, ha disposto nei confronti dell’uomo l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento cui gli agenti del Commissariato di Adrano hanno proceduto a dare debita esecuzione.

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CRONACA

Doppio arresto a Gela da parte della Polizia: in manette un 70enne per estorsione e un 68enne per minacce

I poliziotti del Commissariato di pubblica sicurezza di Gela ieri hanno arrestato due persone in esecuzione di ordini di cattura per espiazione di pene detentive in regime di detenzione domiciliare, emessi dalla Procura della Repubblica di Gela, a seguito di condannate a pene definitive.

Si tratta di un 70enne dovendo espiare 3 anni e 7 mesi di reclusione per il reato di estorsione, commesso a Gela nel 2013, e un 68enne dovendo espiare 4 mesi di reclusione per il reato di minacce, commesso a Gela nel 2018.

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CRONACA

Randazzo, trasporta illegalmente rifiuti pericolosi: 40enne denunciato dai Carabinieri

Continuano senza tregua i controlli svolti dalla Compagnia Carabinieri di Randazzo per contrastare i reati ambientali e, in tale contesto, i militari dell’Aliquota Radiomobile hanno denunciato un 40enne di Catania per “attività di gestione di rifiuti diversa da quella autorizzata” e “formulario di identificazione dei rifiuti mancante o contenente dati incompleti o inesatti”.

In particolare, la gazzella era impegnata in un servizio di perlustrazione delle vie del centro medievale, quando ha incrociato un autocarro che percorreva la via Regina Margherita, con il cassone pieno di oggetti di ferro, accatastati alla rinfusa.

I militari dell’Arma hanno subito riconosciuto il conducente del mezzo, un 40enne con alle spalle reati contro l’ambiente e, perciò, hanno deciso di controllarlo.

Affiancato il furgone, i Carabinieri hanno potuto esaminare meglio gli oggetti che l’uomo stava trasportando, e non hanno avuto alcun dubbio circa il fatto che si trattasse di rifiuti speciali: uno scaldabagno, un termosifone elettrico, una batteria usata per auto e una batteria per gruppi di continuità, entrambe trasudanti acidi, svariati rubinetti, coperchi per pentole, una leva del cambio di automobile, numerosi profilati in alluminio, parti di reti metalliche, nonché svariati rottami di ferro di varia forma e tipologia. In particolare, è subito saltata agli occhi dell’equipaggio, la commistione di rifiuti pericolosi e non pericolosi, trasportati senza le opportune precauzioni e, per i quali, il 40enne aveva con sé solo un formulario contenente dati parziali o inesatti e, non certo la documentazione necessaria e nemmeno l’autorizzazione.

Per tali motivi, l’uomo è stato denunciato, mentre il furgone, e l’intero carico, sono stati sequestrati per ulteriori accertamenti da parte del personale specializzato dell’Agenzia Regionale per la Protezione ambientale (ARPA).

L’attività dei Carabinieri ancora una volta ha scongiurato il rischio che, a quella raccolta e gestione irregolare dei rifiuti, seguisse lo smaltimento illecito degli stessi, un reato che influisce in modo elevato sul tasso d’inquinamento del suolo e dell’atmosfera, soprattutto quando si tratta, come in questo caso, di rifiuti speciali.

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CRONACA

Catania: spaccia con l’auto a noleggio per non farsi riconoscere ma viene arrestato dai Carabinieri

Prosegue senza sosta l’attività dei Carabinieri del Comando Provinciale di Catania per contrastare il fenomeno del traffico di stupefacenti, anche attraverso servizi “su strada” in tutto il territorio del capoluogo etneo.

Proprio nel corso di una di queste attività di prevenzione e repressione dei reati, i militari del Nucleo Radiomobile di Catania hanno arrestato un pregiudicato 21enne catanese, residente a Misterbianco, per il reato di “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio”e “resistenza a pubblico ufficiale”.

In particolare, durante il turno pomeridiano di una gazzella, l’equipaggio ha deciso di fermare per un controllo una Smart for two che attraversava Piazza Bonadies, nel quartiere Cibali, ma il conducente, accortosi dell’intenzione dei militari, ha improvvisamente accelerato l’andatura del mezzo, imboccando velocemente la via Galermo e, quindi, non rispettando l’alt che gli era stato imposto.

Poiché un inseguimento in quelle vie strette e affollate avrebbe messo a repentaglio la sicurezza di tutti gli utenti della strada, i Carabinieri hanno deciso di mettersi sulle sue tracce in modo differente, ovvero risalire alla sua identità mediante accertamenti sulla targa del mezzo che, ovviamente, ai militari non era sfuggita. Contattata, dunque, la Centrale Operativa di Catania, grazie alla sinergia operativa tra chi è “sulla strada” e gli operatori che, invece, possono accedere in tempo reale alla banca dati, i Carabinieri hanno scoperto che la Smart era stata noleggiata dal 21enne, pertanto, hanno deciso di raggiungere la sua abitazione e attendere il suo rientro a casa. Mentre l’equipaggio si avviava verso Misterbianco, però, ha scorto il giovane che, sicuro di averla fatta franca, era incolonnato lungo la circonvallazione e, quindi, lo ha subito fermato e messo in sicurezza, impedendogli ogni possibilità di fuga.

Quando i militari lo hanno perquisito, hanno compreso il motivo della sua fuga: aveva nascosto dietro il sedile passeggero 6 dosi di marijuana del peso di quasi 100 grammi e aveva in tasca quasi 600 € in banconote di vario taglio.

Il ragazzo è stato, perciò, arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato l’arresto, mentre droga e denaro, sicuro incasso dello spaccio, sono stati sequestrati.

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