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ATTUALITÀ

Caos Calcio Catania, botta e risposta (al veleno) tra il sindaco Pogliese e il club

calcio catania

CATANIA – Prima il post del sindaco Salvo Pogliese sul suo profilo Facebook, poi la replica del Calcio Catania con un lungo comunicato pubblicato sul proprio sito web. La chiusura del Massimino in occasione della gara con la Casertana (1-1 il risultato finale) non è andata giù al primo cittadino, il quale ha esternato il suo pensiero sui social

“Il clima surreale nel Massimino deserto in cui si è svolta la gara con la Casertana – ha scritto Pogliese – è una penalizzazione inaccettabile per la passione delle migliaia di tifosi che si sono visti sottrarre la possibilità di sostenere la maglia rossazzurra. Le evidenti difficoltà societarie non possono condizionare oltremodo l’andamento di una stagione agonistica che tutti speravamo fosse quella della svolta, dopo anni di tribolazioni e delusioni”.

“Oltre il momento contingente che punisce ogni tentativo di liberare l’entusiasmo e l’attaccamento ai colori della Città – ha aggiunto il sindaco – è arrivato il momento di fare chiarezza, con lealtà e linearità, sulle prospettive di un patrimonio che prima ancora che alla proprietà e all’amministratore delegato, appartiene ai tifosi, ai simpatizzanti, agli sportivi, in una parola alla Città di Catania. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, avviando un percorso di confronto con gli organi societari a cui pur riconoscendo gli sforzi compiuti, vanno rappresentate le esigenze di una piazza che non può rassegnarsi al declino e alla rassegnazione. In tante occasioni, alcune anche drammatiche, questa comunità di cittadini ha dimostrato di avere la forza per potersi rialzare e risorgere dalle proprie ceneri”.

“Occorre uno sforzo congiunto di umiltà, generosità e lungimiranza per risalire la china, superando pregiudizi di ogni tipo per riprendere un cammino virtuoso e fare nuovamente sventolare, con orgoglio e dignità, la bandiera rossazzurra nei cuori dei catanesi. Il palazzo del Municipio è sempre aperto per tracciare un piano di rinascita con la dirigenza pro tempore del Calcio Catania Spa. Già da subito, siamo disponibili con l’assessore allo sport Sergio Parisi, a un primo incontro per segnare un nuovo corso chiaro, limpido e trasparente da comunicare alla Città, alla tifoseria e gli abbonati che ridia vigore alle speranze di rinnovamento, senza inutili arroccamenti di principio, per non soccombere alla tentazione dell’indifferenza”, conclude Pogliese.

Come detto, la risposta della società etnea non si è fatta attendere. Un comunicato lungo e dettagliato, nel quale non mancano frecciate e esternazioni al veleno.

“Il Calcio Catania – si legge – pur sorpreso, prende atto dell’uscita “politica” del Sindaco Salvo Pogliese e fin da ora dà la propria disponibilità a qualsiasi incontro che possa portare al bene del club. Cionondimeno è corretto puntualizzare le ragioni della nostra sorpresa. Il Sindaco di una delle città più importanti d’Italia, nonché realtà purtroppo in pieno dissesto e con numerose aziende costrette a chiudere i battenti, si accorge soltanto ora delle difficoltà in cui versa e si dibatte l’azienda Calcio Catania”.

“Il Calcio Catania dà lavoro a ben duecento famiglie: nonostante le difficoltà suddette, non si è mai registrato alcun sit-in dei dipendenti al Comune e ad oggi, nonostante il clima di disfattismo generale che ad arte è stato creato, non ci sembra che un solo dipendente abbia lamentato retribuzioni non corrisposte. Nonostante le difficoltà suddette, delle quali non si è mai fatto mistero, negli ultimi tre anni il Calcio Catania si è leccato le ferite ed è riuscito a invertire la rotta e rimettersi in condizione di uscire dal periodo più critico: lo ha fatto, concretamente, portando il disavanzo da -14/15 milioni di euro a -4 milioni di euro, disputando nel contempo (fatta eccezione per questa deludente prima parte del campionato) tornei altamente competitivi e ricostruendo un sistema operativo che ne aveva caratterizzato l’epoca migliore: tutto ciò senza mai chiedere aiuti che sarebbero stati e sarebbero sempre utili”.

“Al Sindaco di Catania – prosegue la nota – che ci vuole aiutare, facciamo notare che negli ultimi tre anni, pur usufruendo del “Massimino” soltanto in occasione delle gare casalinghe e quindi in linea di massima due volte al mese, abbiamo versato al Comune di Catania circa 180.000 euro annui per la pubblicità e l’affitto del campo, ai quali vanno aggiunti 90.000 euro per la cura del manto erboso e 40.000 euro per la pulizia e il gasolio: nell’arco di un triennio, abbiamo speso quindi circa 930.000 euro per aprire le porte dello stadio”.

“Al signor Sindaco si fa presente, inoltre, che quando si è purtroppo verificato un ritardo nel pagamento della somma pari a 1.800 euro per l’utilizzo dello stadio “Angelo Massimino”, inopinatamente alcuni dipendenti del Comune hanno provveduto a non aprire le porte dell’impianto: uguale solerzia non è stata adottata quando, per esempio, si è trattato di sostituire un irrigatore guasto, adducendo l’immancabile scusa della mancanza di fondi, con la non trascurabile conseguenza di un ulteriore intervento economico della nostra società. Per tali ragioni, a noi non sembra di aver ricevuto un aiuto e nemmeno di aver letto dichiarazioni e soppesato fatti, in termini di reale sensibilizzazione della città rispetto alle nostre problematiche: perciò, a noi questa uscita sembra di matrice politica e forse anche un po’ ruffiana“.

“Il Calcio Catania ha bisogno di altro, non di semplici parole, ma rimane disponibile e in attesa di capire come il Sindaco di Catania voglia concretamente dare una mano ad un’azienda cittadina, la nostra, che oltre a portare il nome della città di Catania in Italia (purtroppo di recente con risultati sportivi non adeguati), muove un indotto che in altre sfere avrebbe destato sicuramente anche l’attenzione di componenti governative. Altro appunto che ci sentiamo di rivolgere al signor Sindaco riguarda la decisione, presa dagli organi competenti, di non disputare la partita odierna in presenza di pubblico: a noi è sembrata esagerata, vista la disponibilità del Calcio Catania che ha messo a disposizione 37 steward regolarmente autorizzati (pur in un contesto caratterizzato dal divieto di vendita dei biglietti ai tifosi casertani) in rapporto ad una normativa che prevede l’obbligatorietà di uno steward ogni 250 spettatori. Agli steward, inoltre, si sarebbero aggiunti 20 ausiliari e 20 guardie giurate”.

“Altrove, rileviamo ancora, è accaduto in frangenti simili che il Sindaco assumesse la responsabilità dell’evento bypassando le restrizioni e prestando opportune ed eventuali ulteriori garanzie: non ci sembra che tutto questo sia stato fatto. Il Calcio Catania ha davvero fatto l’impossibile per venire incontro alle richieste del Prefetto: purtroppo ha dovuto constatare l’indisponibilità di tante società di sicurezza interpellate, già impegnate. Inoltre, in questa vicenda, c’è chi non ha avuto rispetto per la gente di Catania e per il Catania stesso. Nessuno ha valutato i danni d’immagine e di sostanza arrecati al Calcio Catania, che ha subito tutto questo senza alcun sostegno. L’unico “torto” del nostro club è stato quello di adoperarsi per mettere in piedi una propria struttura di sicurezza per tamponare l’emergenza subita nella sostanza delle cose, negli sviluppi e anche nelle polemiche scaturite”.

“Caro Sindaco, il suo sembra più un appello indirizzato ad un’azienda fallita: il Calcio Catania non lo è, i dipendenti continuano ad andare al lavoro e chi ha la responsabilità della conduzione continua ad assumerla, quotidianamente, nonostante un clima funereo. Noi siamo vivi e determinati a fare del nostro meglio per il Calcio Catania. Puntualizzato tutto ciò – conclude il comunicato – ribadiamo di essere disponibili a qualsiasi discussione mirata e finalizzata al bene del Calcio Catania”.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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Rifiuti in Sicilia, stato di emergenza per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Di Mauro: «Area in sicurezza»

La Regione Siciliana ha deliberato lo stato di crisi e di emergenza regionale per la discarica di Mazzarrà Sant’Andrea in contrada Zuppà, nel Messinese. Il provvedimento, che avrà la durata di 12 mesi, è stato adottato dalla giunta regionale, su proposta del presidente Renato Schifani. La giunta ha anche dato il via libera alla nomina del commissario delegato alla gestione della discarica: l’incarico è stato conferito al dirigente regionale del dipartimento Acque e rifiuti, Arturo Vallone, su proposta dell’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro.

Il dipartimento Acqua e rifiuti ha assegnato al Comune di Mazzarrà Sant’Andrea risorse per un milione e mezzo di euro, destinate ad interventi urgenti, quali operazioni di gestione ordinaria, sorveglianza attiva, dotazione di dispositivi antincendio ed emungimento del percolato.

«Stiamo agendo su due fronti – afferma l’assessore Di Mauro – da un lato adottiamo misure d’emergenza per fronteggiare le criticità ambientali e sanitarie legate al sito, dall’altro sviluppiamo un progetto per mettere in sicurezza l’intera area e proteggere dal rischio di danni ambientali gli abitanti di Mazzarrà e dei numerosi Comuni del comprensorio. Il progetto – ha aggiunto l’assessore – prevederà un investimento di circa 30 milioni di euro di risorse del Pnrr, sulla base dell’Accordo per l’attuazione degli interventi concordato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica». 

Domani, giovedì 21 novembre, alle 10,30 i tecnici dell’assessorato regionale, del Comune di Mazzarrà Sant’Andrea e altri rappresentanti istituzionali si incontreranno nel sito della discarica per stabilire il programma degli interventi.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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