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Bronte: vertice per definire regole nei pascoli dei Nebrodi e dell’Etna

BRONTE – Finalmente regole nei pascoli dei Nebrodi e dell’Etna ricadenti nel territorio del Comune di Bronte, a tutela dell’ambiente, dei bellissimi boschi ed anche dei tanti allevatori che in queste terre sconfinate trovano il modo per foraggiare i propri armenti.
Un vertice convocato dal sindaco di Bronte, Graziano Calanna, insieme con l’assessore Giuseppe Di Mulo, alla presenza dell’Azienda foreste demaniali, dell’Ispettorato forestale e dei Parchi dei Nebrodi e dell’Etna, ha stabilito di effettuare opportuni sopralluoghi nei boschi per individuare e delimitare le aree che necessitano di miglioramenti dal punto di vista vegetazionale favorendone così il rimboschimento, lasciando qualche area al riposo dai pascoli.
All’incontro, ospiti del sindaco e dell’assessore Di Mulo, hanno partecipato, il commissario del Corpo forestale in pensione Vincenzo Crimi, nelle vesti di esperto del sindaco, Angelo Spitaleri istruttore tecnico del Comune di Bronte, Sebastiano Fazzina ed Antonio Buemi rispettivamente dirigente e funzionario dell’Ispettorato Forestale, il comandante del Distaccamento della Guardia forestale di Bronte Giuseppe Carcione ed il vice comandante del Distaccamento di Maniace, Alfio Grassia. Con loro anche Piero Mirenda del Corpo forestale di Bronte, il dirigente del Parco dell’Etna Michele Leonardi ed il responsabile dell’Ufficio Conservazione Parco dei Nebrodi, Filadelfio Carroccio, intervenuto con il geometra Luigi Barbagiovanni.
Già in apertura l’assessore Di Mulo è andato subito al dunque: “Il patrimonio ambientale – ha affermato – che circonda l’abitato di Bronte ha per noi un valore inestimabile. Intendiamo tutelarlo anche a garanzia delle aziende zootecniche che da questi boschi ricavano foraggio.
Ci sono aree, infatti, che, soprattutto sui Nebrodi, vanno riqualificate lasciandole al riposo dai pascoli. In proposi abbiamo approvato un regolamento che stabilisce opportune regole nell’esercizio del pascolo. Intendiamo farlo rispettare per permettere ai boschi per tornare a crescere ed agli allevatori per continuare a svolgere il loro lavoro con serenità”.
E qui la proposta: “Nella prospettiva del rinnovo delle concessioni dei pascoli da parte del Comune che si effettuerà ad aprile, proponiamo di interdire al pascolo quelle aree che devono essere migliorate, delimitando i confini con opportune recinzioni. Contemporaneamente, per venire incontro alle esigenze degli allevatori, allarghiamo i tempi della concessione non più ad un anno bensì per 4. Questo – continua – darà serenità agli allevatori e ci permetterà di ridare vita ad angoli di boschi ormai all’apparenza non più produttivi”.
E la proposta ha riscosso i consensi della platea. Negli anni è stato sempre difficile trovare una soluzione al degrado ambientale, “mentre oggi – ha sottolineato il dott. Antonio Buemi dell’Ispettorato forestale il problema è stato finalmente affrontato”. “I terreni – ha aggiunto il sindaco Graziano Calanna – potrebbero essere concessi a rotazione. Si eviteranno così danni alle aziende zootecniche e si permetterà ai boschi di tornare a crescere”.
Ed il si dell’assemblea consente subito al Comune ed al Corpo forestale di effettuare opportuni sopralluoghi per individuare le aree con le maggiori emergenze.
“Il territorio di Bronte è vasto ben 25 mila ettari – ha concluso Graziano Calanna – Per la sua assoluta unicità rappresenta sicuramente uno degli scenari paesaggistici ed ambientali più interessanti. Non credo sia così difficile riuscire a coniugare ecologia con economia”.

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Piano Rifiuti, ok dalla giunta. Schifani: «Passo decisivo per realizzare i termovalorizzatori»

Due termovalorizzatori, uno a Palermo e uno a Catania, 31 impianti di compostaggio (14 nuovi, di cui 6 pubblici), 24 biodigestori (20 nuovi, di cui 11 pubblici), 16 piattaforme tutte pubbliche di selezione del recupero per la raffinazione (di cui 11 nuove) che sostituiranno e miglioreranno i vecchi impianti Tmb. Lo prevede il nuovo Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla giunta regionale, convocata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tra gli obiettivi del piano ci sono: il recupero del 65% dei rifiuti urbani, l’eliminazione dei trasferimenti dei rifiuti fuori Regione, la riduzione del 40% dei costi di trattamento rispetto a quelli attuali con un risparmio di circa 150 milioni annui, e la riduzione del conferimento in discarica depositando non oltre il 10% di tutti i rifiuti prodotti, rispettando così gli obblighi previsti dalla normativa europea. Il presidente Schifani, nella qualità di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti, ha firmato l’ordinanza che adotta il Piano, mentre la responsabilità del procedimento resterà in capo all’apposito Ufficio speciale. «L’approvazione del nuovo Piano rifiuti – dichiara il presidente della Regione – costituisce finalmente il punto di partenza concreto per la realizzazione dei termovalorizzatori in quanto condizione indispensabile.

Adesso passeremo alla fase della progettazione e al successivo appalto dei lavori e della gestione entro il 2025 e non oltre i primi mesi del 2026. Andremo avanti spediti, nell’interesse dei siciliani, senza indugiare mai su un pilastro portante del mio programma di governo. Archiviamo così definitivamente la stagione del conferimento in discarica sempre più gravosa per l’ambiente e offriamo una risposta integrata alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia che troppi oneri scarica sui cittadini e sui bilanci pubblici». Il Piano consente di modificare immediatamente i 18 Piani d’Ambito e di far partire il percorso per la realizzazione degli impianti di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti e l’eliminazione dei trasferimenti fuori Regione, con la drastica riduzione dei costi a carico dei cittadini siciliani, degli enti locali e della stessa Regione in relazione alla progressiva attuazione degli obiettivi di riciclaggio e recupero. In particolare, i termovalorizzatori, le cui aree di realizzazione sono state già individuate nel sito di Bellolampo a Palermo e nell’area industriale di Catania dopo alcune conferenze di servizio con i principali enti coinvolti, saranno interamente pubblici e realizzati dalla Regione con i fondi già stanziati all’interno dell’Accordo di coesione siglato a maggio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I due impianti avranno una capacità complessiva di 600 mila tonnellate annue e produrranno insieme una potenza energetica di 50 Megawatt. Il nuovo Piano arriva al culmine di un complesso procedimento che ha visto coinvolti l’Assemblea regionale siciliana, le autonomie locali, gli operatori d’ambito e ha ottenuto le valutazioni ambientali strategiche dopo lo svolgimento di tutti gli adempimenti istruttori. In ultimo, qualche settimana fa il parere positivo del Cga sulla procedura da adottare che ha dato l’ok definitivo all’ordinanza per approvare il nuovo piano di gestione dei rifiuti.

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Catania: al via oggi nelle scuole della città il progetto Educare alla Cultura della Legalità

Ha preso il via oggi il progetto di educazione alla cultura della legalità promosso dalla Polizia di Stato e rivolto agli studenti di quattro scuole della città.

Fortemente voluta dal Questore di Catania, l’iniziativa nasce grazie ad un’intesa con diversi attori istituzionali e sociali del territorio, in particolare con Confindustria Catania, con i Dirigenti scolastici, con le Associazioni antiracket e con professionisti della comunicazione.

Il primo incontro si è svolto, questa mattina, presso l’Istituto Omnicomprensivo “Pestalozzi”, nel quartiere Librino, con il coinvolgimento diretto degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola superiore di secondo grado.

Ad interloquire con i ragazzi è stato il Questore, dott. Giuseppe Bellassai, che ha introdotto il tema principale dell’incontro incentrato sul fenomeno mafioso, spiegando le diverse fasi legate alla nascita e all’evoluzione delle organizzazioni criminali, soffermandosi, in particolare, sulle attività illecite che trovano nello spaccio di droga il volano dell’economia dell’intero sistema mafioso.

Il Questore ha tracciato, poi, il profilo storico e organizzativo delle cosche che operano nel territorio catanese, mostrando alcune immagini relative alla ripartizione delle diverse piazze di spaccio, gestite dalle diverse organizzazioni criminali.

Tra gli altri temi affrontati durante l’incontro spicca senz’altro quello legato alla violenza di genere, anche in ragione della ormai prossima ricorrenza della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Le considerazioni del Questore, che ha mostrato anche alcune slides relative ai temi trattati, hanno catturato l’attenzione dei ragazzi che si sono sentiti coinvolti per poi esprimere e condividere le loro riflessioni e le loro emozioni, dando vita ad un vivace dibattito.

Ha destato interesse anche l’intervento della Vice Presidente di Confindustria Catania, dott.ssa Monica Luca, che si è soffermata sul mondo delle attività imprenditoriali e di come sia possibile fare impresa nel territorio senza cedere, in alcun modo, ai fenomeni del racket e dell’usura, trovando nelle Forze di Polizia un supporto immediato e concreto.

Il progetto della Questura di Catania proseguirà nei prossimi giorni, con ulteriori tappe nelle scuole cittadine.

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Intimidazione ad Altofonte, Tamajo: «Gesto crudele, solidarietà all’imprenditore colpito»

L’assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana, Edy Tamajo, ha espresso ferma condanna per il grave atto intimidatorio ai danni di un imprenditore avvenuto ad Altofonte, in provincia di Palermo, e accompagnato dalla brutale uccisione di alcuni animali e dall’esposizione di una testa mozzata di cavallo.

«Esprimo massima solidarietà all’imprenditore vittima di un vile gesto. Questo atto di inaudita crudeltà – ha detto Tamajo – rappresenta una mentalità mafiosa che deve essere sradicata. È fondamentale che i Carabinieri e la magistratura facciano piena luce su questo episodio e portino i responsabili di fronte alla giustizia. Questi gesti di violenza devono essere affrontati non solo con l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con un impegno forte nella diffusione della cultura della legalità nelle scuole, affinché le future generazioni possano crescere libere da questa mentalità».

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